MATTHEWS: «Dedico la vittoria alla squadra e a Pozzovivo».
GIRO D'ITALIA | 11/05/2015 | 17:12 Bling Matthews e il suo sorriso smagliante dipinto di rosa commenta così a caldo il suo successo odierno, il secondo dopo la vittoria di un anno fa a Montecassino: «Oggi è stata una tappa corta ma dura. Abbiamo avuto la fortuna di avere due uomini i fuga così non abbiamo dovuto inseguire per tutto il giorno. Simon Gerrans e gli altri miei compagni mi hanno aiutato nel finale, non posso ringraziarli abbastanza a parole. Sono un gruppo speciale, sono felice di aver finalizzato il loro lavoro».
Michael si è concesso alle interviste alla conferenza stampa e l'emozione era ancora fortissima:
«È stata una grandissima gioia fin dal primo giorno conquistare e tenere in squadra la maglia rosa. Personalmente, mi ha dato un’enorme energia, perché tutti i ragazzi si sono dedicati a me al 110% per farmi vincere».
Hai visto la caduta di Pozzovivo?
«Sì, purtroppo ho assistito la caduta ed è davvero terribile essere testimone di qualcosa del genere, spero davvero che stia bene. Vedere un ragazzo con un tale talento a terra spezza al cuore, avrebbe fatto sicuramente qualcosa di importante in questo Giro. Questa vittoria è anche per lui, oltre che per la mia squadra, spero che si rimetta presto».
A proposito della tappa, ve l’aspettavate più o meno dura?
«Ce l'aspettavamo impegnativa, perché avevamo ispezionato gli ultimi 80 km mercoledì scorso, quando siamo arrivati in Liguria e dunque sapevamo a cosa saremmo andati incontro. Non volevamo che si formasse una fuga così numerosa, ma alla fine è andata meglio così visto che avevamo due ottimi scalatori davanti. Era una situazione ideale per noi perché se la fuga fosse arrivata avrebbero avuto chance, ma se li avessero ripresi avrebbero lavorato per mantenere la maglia».
Lascerete qualcosa agli altri in questo Giro?
«Abbiamo bellissimi ricordi del Giro del 2014, dove avremmo potuto fare meglio, così quest’anno faremo di tutto per raccogliere il massimo che possiamo. Abbiamo atleti specialisti in ogni terreno quindi potremo raccogliere risultati ovunque. Siamo molto fiduciosi. Se una frazione si adatta a un nostro corridore ci diamo tutti al 100% per provare a vincere».
Dopo questo successo pensi di meritarti un camper tutto per te, come Porte?
«Sono contento di essere insieme alla squadra, condividere la cena e la serata e poi tornare nella mia stanza. Però, dato che spesso la classifica generale è decisa da un margine esitguo, magari dell'1% rispetto ai rivali, se una soluzione come quella adottata da Richie Porte può garantirgli quell'1% allora fa bene. Mi farebbe molto piacere se vincesse lui, perché è un grande amico. Se c’è la possibilità di aiutarlo allora lo farò».
Ricordi la prima bici? E la prima vittoria?
«Avevo iniziato a 17 anni, che non molto tempo fa, quindi dovrei ricordarmi: la prima bici una Giant OCR, mentre la prima vittoria che mi ricordo è il titolo nazionale under 19 dopo solo 6 mesi da quando avevo iniziato a gareggiare».
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