RAPPORTO CIRC. I consigli: più controlli, più uguaglianza
DOPING | 09/03/2015 | 08:16 Il rapporto della CIRC si conclude con una serie di raccomandazioni all'UCI per rendere ancora più efficace la lotta al doping. Le più importanti fra queste note sono:
1 - Migliorare la collaborazione con le autorità perché queste mettano la loro capacità investigativa al servizio della lotta al doping.
2- Praticare controlli a sorpresa anche nelle ore notturne - tre le 23 e le 6 del mattino - per combattere a fondo la piaga delle microdosi sfruttando un comma del regolamento antidoping UCI che permette qìuseti controlli «in caso di sospetti certi e specifici». 3 - Aumentare il numero dei controlli sui vecchi campioni, in maniera mirata e coerente, per aiutare la scienza a progredire e far paura agli imbroglioni. 4 - Creare una struttura che riceva le testimonianze di chi lancia allarmi e convincere i corridori risutati positivi a collaborare. 5 - Non trasmettere immediatamente ai corridori i dati dei loro passaporti biologici - salvo in casi di malattia - per rendere ancora più difficile la politica delle microdosi e degli adattamenti dei valori sanguigni. 6 - Indagare sul passato di personaggi ancora attivi nel ciclismo per determinare se davvero si sono dopati e, in questo caso, allontanarli. 7 - Organizzareper le piccole corse a tappe una sorta di farmacia comune, che sia l'unica fonte di medicinali per tutto il gruppo. Anche nel campo degli integratori alimentari. 8 - Evitare cha ad una stessa competizione prendano parte formazioni che non siano sottoposte allo stesso regolamento antidoping: il passaporto biologico non è obbligatorio per le formazioni Continental, anche se qualcuna ha scelto di adottarlo.
Questa è ridicola...
Allora teniamoli direttamente chiusi in una cella tutto l'anno!
vittime
9 marzo 2015 21:51siluro1946
Bene, facciano ciò che suggerisce il CIRC (?), giustizia vuole che queste regole vengano applicate anche agli atleti di altri sport, calciatori, tennisti, spadaccini, piloti ecc. ecc. Vorrei essere presente quando qualcuno di questi Talebani "succhiasangue" si presenta a casa di qualche calciatore di serie A, o a casa di qualche tennista.
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