Pozzovivo: Liegi, Giro e Valentina

PROFESSIONISTI | 02/03/2015 | 17:03
È salito sull’Etna, con la sua Valentina, che porterà all’altare il prossimo 8 agosto. Domenico Pozzovivo guarda dall’alto la sua stagione e punta dritto lo sguardo verso Liegi, dove ha un conto aperto da almeno un anno. «L’anno scorso ho dimostrato di poter lottare fino alla fine, se solo avessi avuto un pizzico di fortuna in più – dice sereno come sempre il corridore lucano che corre per l’Ag2r, è sta già parlando con il team transalpino per il prolungamento del contratto che scadrà alla fine della prossima stagione -. Ora sto bene – dice a tuttobiciweb.it -: a fine gennaio mi sono fatto operare per rimuovere dalla mia gamba destra una placca e dodici viti. Sono tornato alla clinica Santa Maria di Bolzano, dove il professor Moroder mi aveva operato il 10 agosto dello scorso anno (un gatto gli aveva tagliato la strada, mentre era in allenamento sulle strade del Trentino, e lui si è schiantato contro il “guard-rail” procurandosi la frattura della tibia e del perone, ndr). Sono dovuto stare fermo per una settimana, anche perché avevo 20 punti di sutura e dovevo fare in modo che l’edema si riassorbisse al meglio. Poi sono tornato in bicicletta e ora sono qui sull’Etna per rifinire la preparazione».

Mercoledì sarai al via della Tirreno.
«Esattamente. Quello è il mio ritorno alle competizioni dopo l’esordio stagionale in Australia».

Sei al rifugio Sapienza?
«Io vengo sempre qui, da anni, ormai questa è una famiglia».

A proposito di famiglia, ad agosto porterai all’altare Valentina Conte, la tua fidanzata.
«Ci sposeremo l’8 agosto, giorno di San Domenico. Viviamo assieme già da settembre, nella nostra nuova casa di Rende in provincia di Cosenza. Lei studia ancora, le mancano pochi esami alla facoltà di Ingegneria. Lei di ciclismo non sapeva tantissimo, ma da assessore allo sport del Comune di Cassano all’Ionio, quando lo conosciuta, era molto appassionata di sport. Ora si è specializzata in ciclismo».

Dopo la Tirreno quale sarà il tuo programma?
«Dopo la corsa dei Due Mari faccio il Catalonia e poi ai primi di aprile torno in altura, in Val Senales, ad oltre 3.200 metri. Poi torno giù per correre il Trentino, la Liegi e il Giro. Inutile che ti dica che sogno un grande risultato alla “doyenne”, così come al Giro».

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