SCATTO FISSO. Quinziato: una festa per aiutare il mio club
PROFESSIONISTI | 22/11/2014 | 07:00 Poche vacanze quest’anno per Manuel Quinziato, campione del mondo della cronosquadre con il Team BMC, che si è concesso qualche giorno di relax tra la casa di Madrid dove vive con la bella Patricia che tra un anno diventerà sua moglie e quella dei genitori a Bolzano prima di ricominciare a pedalare in vista del 2015.
Dove sei stato di bello? «Sono stato qualche giorno in Belgio per un circuito organizzato per l’addio al ciclismo del mio amico Frederik Willems, poi un paio di giorni a Padova e a Venezia e ora sono in partenza per Tirana. Mi aspetta una breve tappa in Albania, ci vado con il mio commercialista per andare a trovare un nostro caro amico e compagno di studi che nel suo paese di origine ha aperto una mega impresa che gestisce tanti servizi come la maggior parte dei call center e ha alle sue dipendenze non so quante persone. Mi ha invitato alla festa aziendale insieme ad altre 3.000/4.000 ospiti, non vedo l’ora di vedere il re in patria» .
Quanto riposo ti sei concesso? «Il 28 settembre ho chiuso la mia stagione con il Campionato del Mondo di Ponferrada. Ho finito la corsa nonostante una caduta a 2 giri dalla conclusione e la conseguente sublussazione della spalla sinistra dopodiché sono stato fermo 2 settimane. Ogni anno la preparazione inizia prima, la voglia di ricominciare c’è tanto quanto la consapevolezza che più diventi esperto e maturo più si fa fatica a ritrovare la condizione così il 7 novembre ho ripreso a tutti gli effetti ad allenarmi. Al momento il programma prevede: un giorno lavori in palestra seguiti da 1h e mezza in bici, il giorno successivo uscita in bici (sono partito da 2h, aumentando gradualmente, ieri sono arrivato a 3h e mezza) e il giorno dopo ancora riposo».
Cos’altro? «Quest’anno, per la spalla, alla mtb ho preferito lunghe camminate in montagna con l’amico triathleta Daniel Hofer. Un giorno siamo andati da Bolzano a Renon sparandoci 1000 mt di dislivello, in un’altra occasione dal Laghetto di Fiè siamo saliti e poi ridiscesi per 1600 mt. Le nostre zone offrono bellissimi posti, purtroppo ora ha nevicato quindi sarà difficile poter camminare per ore e ore così in alto. Ah, saltando di palo in frasca approfitto dell’occasione per ricordare che il 28 novembre al ristorante Eberle di Bolzano ci sarà la festa del mio fans club con tanti colleghi ma anche amici di altri sport come Daniel e il pilota Alex Salvini, con cui ho stretto amicizia in occasione dell’evento benefico Ride for Life. Tutto il ricavato della cena sarà destinato al GS Alto Adige in cui ho corso dagli 8 anni ai 12 anni e che ancora oggi svolge un’importantissima attività per i ragazzini della mia terra».
Primo ritiro con la squadra? «Dal 10 al 20 dicembre a Denia in Spagna poi un altro a gennaio. Inizierò a correre il 4 febbraio a Dubai, a seguire dovrei disputare il Giro del Mediterraneo quindi andare per un periodo in altura al Teide con Daniel Oss e altri compagni. Il piano di massima mi vede schierato all’Eroica, Roma Maxima e alle classiche del nord fino alla Roubaix. Per quanto riguarda i grandi giri devo parlarne con la squadra, ma considerati i percorsi mi vedrei meglio al Tour rispetto che al Giro. La cronosquadre dopo nove tappe e il percorso da classiche di alcune frazioni mi si addicono, penso potrei essere più utile al team alla Grande Boucle più che nelle altre corse a tappe, cercando di togliermi qualche soddisfazione personale».
Che obiettivi ti sei posto? «Del mio 2014 sono molto contento, dal Giro al mondiale sono andato davvero bene, come non mai in quel periodo, ma dalle classiche mi aspettavo di raccogliere qualcosa in più. Quest’anno voglio rifarmi al nord, poi puntare a un buon Tour e arrivare al top al mondiale per riconfermarci in maglia iridata. La vittoria a Ponferrada è stata speciale, davvero una bella soddisfazione. Per un corridore con le mie caratteristiche questa specialità è forse l’unica occasione per vincere un mondiale, riuscirci è davvero una gioia. Il ciclismo è uno sport individuale ma anche di squadra, noi abbiamo vinto perché abbiamo corso meglio degli altri non perché fossimo i più forti. Basti pensare che un team come Sky poteva contare su un fuoriclasse come Wiggins, ma noi siamo stati più uniti e questo successo ci ha reso ancora più motivati per essere i numeri uno anche nel 2015».
A fine stagione ti sposi, le tue fans saranno disperate… «Dici? (ride, ndr). Con Patricia sono fidanzato da 6 anni, il fatidico sì lo diremo il 24 ottobre e, anche se dalla mia dolce metà vengo accusato di scarsa collaborazione nell’organizzazione del grande evento, sono davvero felice».
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