Basso: sono disposto a sottopormi all'esame del DNA

| 12/07/2006 | 00:00
Ivan Basso e' disposto a sottoporsi al test del Dna per dimostrare la sua estraneita' allo scandalo doping spagnolo che aveva portato i direttori del Tour de France ad escluderlo dalla Grande Boucle alla vigilia del cronoprologo dello scorso primo luglio. La decisione del ciclista varesino della Csc e' arrivata dopo lo studio delle carte giudiziarie spagnole da parte del suo avvocato, Massimo Martelli, che sulla base dei documenti visionati ha definito ''ingiustificate'' le accuse rivolte al suo assistito: ''Non esistono prove che leghino Basso alla figura centrale dello scandalo, il dottor Eufemiano Fuentes'', ha detto Martelli, assicurando che il vincitore dell'ultimo Giro d'Italia non compare nelle fotografie e nei filmati della Guardia Civil spagnola, autrice della vasta informativa che aveva portato all'esclusione dal Tour di Basso, del tedesco Jan Ullrich (T-Mobile) e di altri 7 ciclisti. Martelli ha inoltre spiegato che le intercettazioni telefoniche avrebbero originato solamente molti malintesi. Basso, secondo gli inquirenti iberici, tra i diversi nomi in codice utilizzati da Fuentes per identificare i proprietari delle 200 sacche di sangue utilizzate per la pratica proibita dell'emotrasfuisione corrisponderebbe a 'Birillo'. Per la Guardia Civil la prova sarebbe rappresentata dal fatto che 'Birillo' e' il nome del cane del ciclista italiano, ma secondo Martelli le cose non stanno cosi': ''Ieri sentivo dire che la figlia di Basso chiamava il cane Tarello'', ha detto. ''Non posso pensare che una bambina sbagli il nome del suo cane''.

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