Si lavora “contro il tempo” tra Cansiglio e Treviso
GIRO D'ITALIA | 04/09/2014 | 10:42 Lotta contro il tempo. A Farra d’Alpago, stanno sicuramente lavorando per la cronometro del Giro d’Italia fino al Cansiglio, ma ammettono che la concorrenza della Treviso-Valdobbiadene è pesante. Molto pesante. Sarà per questa edizione della corsa rosa o per la prossima? Perché è possibile anche che il Bellunese rimanga all’asciutto, con la scusa che c’è tempo fino al 2018 per la Grande guerra e, quindi, Sappada per il Piave o il Grappa sul versante di Seren. Vinceranno le bollicine del prosecco o avrà la meglio una di quelle grappe alle erbe, che si distillano in quota?
Il sindaco di Farra d’Alpago, Floriano De Pra si dimostra preparato alla domanda precisa sulla Farra d’Alpago-Cansiglio: «È vero che ci stiamo dando da fare per il Giro e abbiamo presentato una sorta di candidatura. Stiamo aspettando una risposta definitiva, intanto sarebbero già state risolte le questioni preliminari della partenza e dell’arrivo. Il via sarebbe dato in riva al lago di Santa Croce, nella zona della spiaggia e del campo sportivo “Bortolo Canevini”. C’è tutto lo spazio che serve per il villaggio tappa e quello della firma, oltre ai parcheggi necessari. Quanto all’arrivo, il piano del Cansiglio è altrettanto adeguato, in particolare in corrispondenza del campo da golf. Insomma, noi saremmo pronti».
L’opportunità è ghiottissima e pazienza se si dovesse aspettare il prossimo anno. Le cartoline capaci di attirare dei turisti non mancherebbero: «Non solo per Farra, ma anche per l’intero Alpago e, a seguire, tutta la provincia. Anche perché il percorso prevederebbe il giro del lago per 17 chilometri, prima d’imboccare le Coste e arrampicarsi fino al Cansiglio. Il chilometraggio sale a 36 o 37 e tutto spettacolare. Noi vorremmo partire già quest’anno, male che vada eventualmente se ne riparlerà per il prossimo».
Sono al lavoro anche gli assessori e il consigliere con delega allo sport. I più impegnati sono Fulvio Basso e Nicola Peterle e hanno incrociato tutte le dita possibili. Magari anche quelle dei piedi: «Ci siamo anche noi, ci mancherebbe altro», ammette Basso, «siamo già mobilitati, purtroppo non sapevamo davvero della concorrenza da parte della Marca trevigiana, della quale abbiamo letto sul giornale. La strada del prosecco è una candidata molto forte, a questo punto non ci rimane che avere ulteriori notizie, per concretizzare alcune questioni in ballo».
L’Alpago sarebbe il primo beneficiario, a ruota l’intera provincia, che già diverse volte ha salutato arrivi, partenze o anche solo passaggi, sempre molto spettacolari del Giro d’Italia: «Noi abbiamo una forte vocazione turistica, a cominciare dal lago di Santa Croce, per arrivare in quota. Dobbiamo fare anche degli investimenti importanti, perché non possiamo pensare di avere tutto dall’alto. Si spiegano così le spese che stiamo per fare sulla spiaggia di Santa Croce, tanto per cominciare, ma non solo quelle. Il Giro d’Italia è una bellissima vetrina, ma poi bisogna continuare a darsi da fare, per proporre il massimo a visitatori e turisti di passaggio o interessati a fermarsi per qualche giorno. Ci sarebbe anche qualche imprenditore importante pronto a darci una mano. Chiaro che c’è bisogno veramente di tutti, in un frangente molto difficile per i comuni, che si ritrovano a fronteggiare la crisi economica e sempre meno trasferimenti. Noi siamo al lavoro, da vedere se ci andrà bene o meno, considerata la concorrenza di cui siamo venuti a conoscenza».
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