TOUR DE FRANCE | 24/07/2014 | 17:23 Grande emozione per Vincenzo Nibali sul traguardo di Hautacam, abbracciato da Vinokourov, Pallini, Slongo e il resto dell'Astana: «La squadra ha lavorato alla grande per questo volevamo una vittoria anche sui Pirenei. I miei compagni hanno svolto un lavoro eccezionale ogni giorno, oggi la volevo davvero. Il Tour è immenso, sono felice che in Italia si parli di me e di quello che stiamo facendo qui in Francia. La Grande Boucle di quest'anno è stata davvero durissima, piena di tranelli, ma per me finora perfetta. Possiamo dire che sei il padrone del Tour? Quasi, ma fino a Parigi non me lo sentirete dire. Ho un vantaggio considerevole, ma non è finita. Mancano 400 km al vero traguardo». E ancora: «Forse oggi sono partito un po' presto, ma quando ho visto scattare Horner gli sono andato a ruota perché non potevo lasciarmi sfuggire la tappa. Rispetto a due anni fa, questo Tour è stato più duro, con tanti arrivi in salita e il bisogno di gestire la corsa in modo diverso rispetto a quello che fecero Wiggins e la Sky».
Sei il padrone del Tour. «Non so se sono il padrone, di certo siamo venuti qui preparati al meglio la squadra ed io. Abbiamo corso davanti tutti i giorni, io ho cercato di accumulare vantaggio tutti i giorni, aggiungendo un mattoncino per volta. Sono andato forte per tutte e tre le settimane di questa corsa. E l'esperienza accumulato in questi anni mi ha portato a gestire al meglio la corsa».
Già da piccolo eri la Pulce dei Pirenei? «Era un amico di mio padre che mi chiamava così, perché ero piccolino e staccavo in salita il gruppo dio amatori di papà. Era un soprannome divertente che poco dopo, però, è stato soppiantato da "lo squalo dello Stretto"».
da Hautacam, Pier Augusto Stagi
Nell'allegato audio, potete ascoltare l'intera conferenza stampa della maglia gialla
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