Giro: trasferta maratona prima della cronosquadre

| 10/05/2006 | 00:00
E' stata una trasferta-maratona, e non sara' l'ultima di questo Giro extra-large, il rientro in Italia dal Belgio. Dopo la volata di Hotton, le squadre si sono affidate ai charter prenotati dagli organizzatori e sono arrivati negli alberghi italiani a mezzanotte e dintorni. Primatista di ritardo, la maglia rosa Stefan Schumacher. 'Colpevole' di correre per una squadra di seconda fascia, peraltro proco previdente (altre formazioni come Quickstep, Discovery, T-mobile, Lotto, Lampre e Csc hanno inviato loro mezzi per trasportare i corridori dall'aeroporto di Parma ai vari alberghi), il tedesco e' stato imbarcato sul secondo dei voli a disposizione e non e' arrivato in albergo prima dell' 1,30. Il giorno di riposo previsto oggi ha comunque permesso alla carovana di smaltire le tossine dei primi quattro giorni. E domani comincia il Giro. La classifica delle prima quattro tappe vale quanto quella di un lungo prologo. In cui a dominare e' stato Paolo Savoldelli. Il 'falco' ha lasciato - con sua grande sollievo - il Belgio senza maglia rosa, ma con 26'' di vantaggio su Di Luca, 30'' su Basso, 32'' su Cunego, 49'' su Simoni e 88'' sullo scalatore venezuelano Rujano. Classifica destinata ad essere - forse - rivoluzionata domani con la cronometro a squadre. L'esercizio, quest'anno cancellato dal programma del Tour de France, al Giro mancava dal 1989. Saranno 38 chilometri da Piacenza a Cremona, piatti come un tavolo da biliardo. Al Tour le cronosquadre hanno sempre delineato la classifica generale, ma i chilometri sono sempre stati quasi il doppio. Con una distanza intermedia, il peso di questa tappa potrebbe essere piu' psicologico che reale. Alemo, cosi' la pensano tanto Ivan Basso quanto Paolo Savoldelli, titolari delle squadre che possono pensare di vincere. ''Il risultato della cronometro - dice il capitano della CSC - sara' importante soprattutto per il morale. Credo che la vittoria ce la giocheremo noi, la Discovery di Savoldelli e la T-Mobile di Ullrich. Ma si corre su una distanza tale per cui i distacchi non saranno importanti, a meno che il vento non cambi e decida di favorire uno piuttosto che l'altro...''. Analogo il giudizio di Paolo Savoldelli, che domani avra' Lance Armstrong a fare il tifo sull'ammiraglia. Il percorso lo ha esplorato solo oggi. ''Nelle cronometro a squadre - ha speigato il bergamasco - le differenze si fanno dai 60 chilometri in su, e quando il perorso e' ondulato. Non credo proprio che ci saranno grandi distacchi''. Cosi' lo sguardo di tutti e' gia' puntato su sabato e domenica prossimi, quando sono in programma le prime salite. I 236 chilometri da Cesena a Saltara della settima tappa sono considerati da tutti il primo vero test, perche' i chilometri sono tanti e perche' l'appennino romagnolo caro a Pantani ha pendenze severe. Non a caso e' frazione temuta per le fughe. Ma ancor piu' sincera sara' la frazione di domenica: 171 chilometri da Civitanova Marche al Passo Lanciano della Maielletta. E' li' che Danilo Di Luca ha dato appuntamento ai suoi tifosi. Ed e' li' che il Giro comincera' a capire chi puo' vincerlo.
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