Armstrong: sono venuto a spronare Savoldelli

| 09/05/2006 | 00:00
Finalmente è arrivato. Dopo essere stato annunciato per giorni e giorni, Lance Armstrong è atterrato stamane all'aeroporto di Liegi. «Sono venuto per spronare Paolo Savoldelli, per fargli i complimenti per quello che ha fatto finora e per incitarlo a regalarci un altro grande successo. Paolo ha una forza incredibile, è stato una sorpresa per se stesso e per la squadra. Ullrich? Non so molto di lui, credo sia al Giro solo per preparare il Tour de France. Chi vincerà il Tour? Oggi dico Basso, anche per il Giro. Ma non è facile sapere cosa succederà nelle prossime sei settimane». Quando gli hanno riportato le frasi di Armstrong, prima della partenza della quarta tappa, Basso ha commentato: «Adesso siamo al Giro, pensiamo a vincere quì, anche se le parole di Lance fanno piacere. Io sono convinto di aver lavorato bene e che come me lo abbia fatto tutta la squadra. Siamo uniti, vogliamo fare una grande cronosquadre anche se non credo che ci saranno distacchi importanti: vincerla, comunque, ci darebbe un grande morale». Mancano gli allenamenti in bici ad Armstrong - ma non le corse. Da quando ha chiuso, il suo tempo Lance lo passa prima di tutto a fare il padre, poi ad occuparsi del 'pianeta cancro'. Atterrato stamani all' aeroporto di Liegi, l' americano ha fatto un saluto alla squadra ma poi ha rinunciato a seguire la tappa in ammiraglia. Lo fara' giovedi', quando sara' a Piacenza per la cronosquadre con cui il Giro ripartira' dopo il giorno di riposo-trasferimento per il rientro in Italia. Parla di tutto, il sette volte vincitore del Tour de France, che appare stanco ma in gran forma. Non e' tirato come ai tempi delle vittorie in bici, ma e' magro al punto giusto. E si diverte anche a tirare stoccate. Lui, che dopo l'ultimo Tour vinto, e' stato accusato da 'L'Equipe' di aver usato Epo nei primi anni, non avra' problemi a tornare in Francia. ''Andro' a vedere l'ultima settimana del Tour - dice il texano - Mi piace la Francia e la sua gente. Certo, non mi prendero' un caffe' con Jean Marie Leblanc (direttore della corsa a tappe francese, ndr) o con nessun altro de 'L'Equipe', ma sono una piccola parte della popolazione francese. Non rappresentano il Paese''. Quindi una punzecchiata per Jan Ullrich, l'eterno secondo. ''Avevo pensato che quest'anno sarebbe stato lui il favorito, ma sembra che sia indietro ancora una volta - dice - Ho visto qualche sua immagine. Forse e' di soli cinque chili sopra il peso forma, ma ha ancora molto da fare. Francamente non lo capisco. Non so se ami ancora il ciclismo o meno, ma e' difficile capire perche' si comporta cosi'. Se fosse piu' concentrato sul suo lavoro potrebbe essere la piu' grande stella sportiva della Germania...''. L' esclusione di Ullrich dal pronostico per il Tour de France avra' riflessi anche su Ivan Basso, il suo 'delfino' naturale. E' possibile che l'italiano faccia l'accoppiata Giro-Tour? ''Non so se lui ce la possa fare - ride Lance - Io ho sempre detto che per me sarebbe stato impossibile. Comunque, prima di tutto deve cominciare a vincere qui, dove e' Savoldelli a poter vincere di nuovo. Poi Basso sara' sotto pressione anche al Tour, proprio perche' visto come va Ullrich sara' il primo favorito anche li'''. E qui, altra stilettata. Per Bjarne Riis, stavolta: ''Non credo che sapra' fronteggiare tutta questa pressione. Quando parla sembra sempre pronto a fare grandi cose, ma quando devi provare a vincere una corsa come il Tour de France tutto cambia''. In Europa e' venuto per festeggiare il compleanno di un amico che compie 50 anni. La prossima settimana salira' sull' Alpe d' Huez. Ma il suo tempo da ex ciclista e' dedicato soprattutto ai figli. ''Le corse non mi mancano affatto, semmai ho nostalgia degli allenamenti in bici. Ma per le gare non ho davvero rimpianti - racconta Lance - Ad essere onesti non ho neppure seguito molto il ciclismo. Ho guardato come andava la Discovery, ma questo e' stato tutto. Essere padre prende la maggior parte del mio tempo. Al di la' di questo, il resto lo dedico alle attivita' per il cancro. Poi ho anche alcuni affari e sto provando ad allenarmi per la Maratona di New York. Non punto certo a vincerla, mi basterebbe riuscire ad arrivare alla fine. Ma e' dura, perche' la corsa coinvolge gruppi muscolari completamente diversi da quelli del ciclismo. Cosi' alla fine di ogni allenamento arrivo stanco e dolorante''. E' pero' talmente lontano dal ciclismo, che non conosce la maglia rosa: ''Stefan Schumacher? Chi e'? Di Schumacher conosco solo quello che vince i gran premi. Seguo di piu' la formula uno...''.
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