PROFESSIONISTI | 21/11/2013 | 11:27 Rivedere Mark Cavendish in pista? Rischia di restare un sogno, almeno fino a quando il britannico correrà nella Omega Pharma-Quick Step. A tal proposito Patrick Lefevere è categorico: «Noi lo paghiamo perché faccia risultati su strada - ha detto il tecnico belga a Het Nieuwsblad - ed è quello che ci interessa. Nella prima tappa della Sei Giorni di Gand due corridori sono caduti: e se fosse toccato a Mark? E non dimentichiamo che la pista richiede una preparazione specifica. Noi paghiamo Mark e io non voglio vederlo in pista». Le uniche eccezioni che il manager belga considera, per quanto riguarda il suo team, sono Iljo Keisse e Niki Terpstra.
E' l'ennesima conferma che il male del ciclismo è causato da dirigenti senza scrupoli ed INCAPACI!!!
Se Cavendish ha determiante caratteristiche è solo perchè a differenza di altri velocisti ha corso (ed in teoria dovrebbe continuare) in PISTA!
Pontimau.
21 novembre 2013 13:21cannonball
ha ragione Lefevre, avete mai visto un calciatore che in estate va a fare beach soccer? o un tennista che va a fare ping pong? Ognuno deve fare il suo, già Cavendish corre un sacco di gare durante tutto l'anno, ci mancherebbe solo la pista, cosi non ha mai soste!!
Se è nato nella pista, non significa che debba tornarci per forza, sono 2 discipline diverse.
Allora cosa dovremmo dire dei pistard che non fanno altre attività oltre a girare in pista?
esmpi in altri sport
21 novembre 2013 14:28cocco88
esempio classico quello di kubica in f1 dove ha finito la carriera per fare dei rally...non del tutto sbagliata il pensiero di lefevre vista anche la disciplina della velocità... se fosse stato un km da fermo un inseguimento dove i rischi sono nulli allora no...
Quanto ci capiscono questi direttori........
21 novembre 2013 19:01gass53
Patrick Lefevere e il Ciclismo????? Due (2) opposti!!! propio un ci capisce Nà Pippa e in verità è più corretto dire :un ci ha mai capito nà Pippa!!!
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