Luca Celli. Grazie per lo spazio che non mi hanno dato altri

LETTERA APERTA | 04/10/2013 | 18:29
Egregio direttore,

La ringrazio per avermi riservato uno spazio nel quale dare notizia della mia assoluzione nel processo di Perugia. Lo stesso non è stato fatto da altri media che all'epoca dei fatti non persero però certo tempo nell'inserire nei loro quotidiani articoli con titoli a caratteri cubitali (anche se confesso che il mio nome non comparve direttamente, ma parlarono solamente di un coinvolgimento di un pro romagnolo)....perchè? per il bene del ciclismo non sarebbe forse il caso di mettere alla luce vicende come la mia? vicende nelle quali emerge che per i giudici E' REATO ESSERE UN CICLISTA... si proprio cosi: ho sentito dire da un PM prima dell'udienza "beh ma anche se le prove non ci fossero  come fa un ragazzo di 30 anni a percorrere 3000 km al mese senza prendere nulla???" ... oppure dal Nas che mi interrogò all'epoca dei fatti su nostra richiesta: "si probabilmente abbiamo sbagliato con lei ma tante volte con voi ciclisti ci si prende!"...

E' evidente che da quando il doping è divenuta materia penale le persone che si trovano a giudicare sono assolutamente impreparate sul mondo dello sport ed altrettanto prevenute... Le sembra giusto?  L'opinione pubblica lo sa?   Non sono qua per fare le solite polemiche sulla giustizia italiana... le sto scrivendo perchè nonostante tutto amo ancora il ciclismo.

Mi creda, non sono alla ricerca di nessun tipo di pubblicità, i fatti risalgono al 2010 ed in questi 3 anni mai mi sono fatto sentire. Ora invece posso e vorrei mettere a vostra disposizione tutto il materiale che mi riguarda (intercettazioni, sentenze...) per farvi capire quanto allucinante sia la vicenda nel quale sono incappato e che ha posto fine ad una onesta carriera non certo sulla via del tramonto.

Sono tante le considerazioni da poter fare:

- la categoria del ciclista professionista è troppo poco tutelata... perchè io in quanto indagato, pur non avendo a mio carico nessun provvedimento disciplinare, vidi il mio contratto svanire mentre altri atleti che si sono trovati nella mia stessa situazione, contiuano a correre? Io, guardi bene, non polemizzo con chi mi ha lasciato a casa, ma bensì con una categoria professionale che purtroppo quando lavora (corre in bici) non si accorge di quanto sia una barca in mezzo al mare in balia di mille pericoli, come ad esempio investigatori prevenuti nei confronti dei ciclisti che travisano il contenuto di innocenti o scherzose conversazioni telefoniche!

- perchè ora nessuno deve risarcirmi di tutto ciò che ho perso? Il team che mi aveva ingaggiato (sia chiaro ne ero consapevole) si era ovviamente tutelato... ed io? Ho perso il lavoro che amavo, sono stato additato ingiustamente come un “dopato” ed ho dovuto sostenere le spese legali che, nonostante sia stato riconosciuto innocente, nessuno mi rimborserà.

Mi fermo quì, perchè potrei scrivere per giorni augurandomi però che tutto ciò non rimanga solo l'appello di una persona innamorata del mondo da cui è stato schiacciato.

Ringraziandola per la sua gentilezza, rimango a sua dosposizione e mi scuso nuovamente per il disturbo.

Luca Celli
 
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COMMENTI
DIGNITA'
4 ottobre 2013 19:32 gianni
Se c'è chi afferma "essere un ciclista è un reato" significa che la strada per raggiungere la dignità umana è ancora molto lunga.
gianni cometti

UNA RICHIESTA DIGNITOSA......E SACROSANTA
4 ottobre 2013 19:46 jaguar
Una persona, non voglio ora parlare del ciclista, che con grande dignità chiede che dopo il chiarimento dei fatti e l'assoluzione si gridi la sua innocenza con la stessa intensità con la quale è stato messo al pubblico ludibrio.........il risultato? solo una testata gli ha dato spazio e qui sul blog neanche un commento....una occasione persa per chi ama lo sport ed il ciclismo in particolare....a te Luca Celli tutta la mia solidarietà

Solidarietà
4 ottobre 2013 23:22 mailman
Forza Luca .... Non mollare

GIUSTIZIA
5 ottobre 2013 11:56 sergio1958
Non ditemi che la giustizia é uguale x tutti Luca non mollare chi sbaglia paga e loro devono pagare

Non si tratta di tener duro...
5 ottobre 2013 14:19 luca1979
L'unica cosa che posso fare è raccontare ciò che è accaduto...sperando possa essere d'aiuto affinchè non accada ad altri.Purtroppo non posso far altro,non è questione di tener duro,non mollare o aver pazienza...chi ha sbagliato non paga,questa è la situazione.

Grande Zela
6 ottobre 2013 20:21 cargoone
Parole sacrosante, viviamo in un mondo che gira al contrario, e il ciclismo pè uno dei tanti aspetti!!!

Basti pensare che Di Rocco è ancora lì.....

.....ancora!!!!

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