Maxim BELKOV. 10. Prima vittoria da professionista, quasi sulle strade di casa, visto che lui abita da tempo in provincia di Prato. Cresciuto ciclisticamente alla corte di Luca Scinto (cinque anni), il tecnico della Fantini dice: «è uno dei pochissimi russi capace di fare il professionista al 100%». Vince con una grande azione da lontano, entrando nella fuga buona (quella dei 12), dopo soli 21 chilometri dal via. Resta nel vivo della corsa e poi pian pianino li ammazza tutti.
Vincenzo NIBALI. 8. Corre la sua prima tappa in maglia rosa con grande sicurezza. Molti al via, soprattutto tra i suoi colleghi, sostengono che si libererà presto del simbolo del primato. Lui lascia dire e poi – in corsa – anche fare. Non concede però grande spazio. Controlla, anche la velocità di Kangert (voto 9), che è davvero uno degli uomini Astana più in condizione del momento. Lo accusaano di non aver infierito su Wiggins in difficoltà, ma c’è una spiegazione: vedi l’ultima pagella.
Bradley WIGGINS. 5. Scende la pioggia e lui si infeltrisce di nuovo. Legnoso, bloccato, tremebondo. Vive di fantasmi e insicurezze, come un Macbeth minacciato dalla Foresta.
Ryder HESJEDAL. 4. Vive una giornata davvero storta. Gambe dure nel finale, e ora si fa durissima. Ma essendo un duro… guai a sottovalutarlo.
Carlos BETANCUR. 5. È da sufficienza piena, ma naufraga sotto la pioggia per esultare come un pollo convinto di aver vinto. Quarantaquattro secondi prima era arrivato Belkov. Bravo e distratto. Riprovaci!
Jarlinson PANTANO. 7. Non è un refuso, ma un buon corridore, che oggi ottiene un buonissimo e incoraggiante terzo posto. I ragazzi di Claudio Corti non sono qui per fare né le belle statuine né tantomeno le comparse.
Cadel EVAS. 8. Sempre lì, anche oggi. Quinto all’arrivo. E poi leggete Gatti: c’è già tutto.
Danilo DI LUCA. 6. Poteva essere la sua tappa, e per pochissimo non lo è stata.
Edoardo ZARDINI. 9. Corre con la febbre, in condizioni al limite della sopportazione. Uno qualsiasi sarebbe sceso di bicicletta e salito in ammiraglia, lui arriva a Firenze dopo 23 minuti da Belkov. Vince anche lui.
Hervé BROCQUE. 4. Controlla che i regolamenti siano applicati come si deve. È il presidente di giuria: nulla si lascia sfuggire e nulla perdona. Oggi ha fatto partire l’ammiraglia dell’Astana, quella della maglia rosa, in ultima posizione perché rea di aver trasgredito l’altro giorno - lungo la discesa verso Pescara - un regolamento. Nibali cade e Martinelli si precipita a soccorrerlo senza l’autorizzazione della giuria. Manovra pericolosa, in un tratto di discesa, senza permesso. Generalmente questo tipo d’infrazione viene chiusa con un richiamo e una sanzione pecuniaria, invece il collegio di giuria decide per la “retrocessione”. L’ammiraglia dell’Astana finisce in fondo alla lunga teoria delle macchine, con tutti i problemi del caso (Wiggins si stacca in discesa, e Martino non ha il tempo e il modo di avvertire i suoi). Il presidente di giuria applica i regolamenti, con fermezza e inflessibilità. Maltratta la maglia rosa, ma questa sera ce n’è una anche per lui: per l'ottusità.
Ma come è possibile dare tutte queste sufficienze quando si è rinunciato a staccare un avversario pericolosissimo come Wiggins?
Mi dispiace ma, tutti gli uomini di classifica ed i loro D.S. andavano puniti per questo grave errore. Se Wiggins migliora, tutti avranno da mangiarsi le mani per quello che non hanno fatto oggi e forse se le mangerà anche lei direttore, per non aver evidenziato l'errore.
Non condivido
12 maggio 2013 20:31Per89
Se c'è un regolamento questo va rispettato da tutti non importa se l'ammiraglia sanzionata è quella della maglia rosa o quella dell'ultimo in classifica... Se Martino ha sbagliato è giusto che l'ammiraglia faccia una tappa in con il 23 e non con l'1, sicuramente il richiamo verbale avrà fatto più di un richiamo verbale a Martino, una volta che il giudice non sbaglia non martelliamolo... Io sono un Ds che però rispetta e pretende che siano rispettati i regolamenti e se uno non li rispetta è giusto che sia punito... Perchè poi si creano precedenti e come succede spesso poi ci sono Ds che non rispettano il sorteggio o che arrivano alla riunione 10 minuti dopo tanto l'appello si fa e se uno non è presente poco importa... é una questione di rispetto verso gli altri colleghi che magari si son svegliati alle 4 del mattino per essere alla riunione e non sono al bar al bere il caffè perchè non sanno come passare il tempo..... Naturalmente sono io il primo a dire che ci vuole il buon senso e sono il primo che si scaglia contro i direttori di corsa o i giudici che vogliono fare i fenomeni e che fanno barrage quando uno fora o cade e passano il corridore quando ormai non rientra più.....
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