Dilettanti, Allegrini re di Caravate

| 27/07/2004 | 00:00
Non ha ancora ricevuto nessuna proposta da parte di squadre di professionisti, ma secondo il presidente Ceruti e il ct azzurro Fusi (che si sono congratulati con lui dopo subito dopo la sua vittoria al 42° Gp Inda) merita assolutamente di vedere riconosciuto il proprio talento: parliamo di Mirko Allegrini, classe 1981, alfiere della Zalf Desirée Fior, che ha colto a Caravate il quinto successo stagionale. “Sono un corridore abbastanza completo – ha dichiarato il veneto – e grazie allo staff tecnico della mia squadra ho raggiunto anche una soddisfacente maturità psicologica. Dopo aver conseguito la maturità al liceo scientifico, da militare sono entrato nella compagnia atleti di Cecchignola e poi il ciclismo è diventato il mio lavoro. Mi auguro che abbia ragione chi dice che quest’anno passerò sicuramente nella massima categoria; io, intanto, cercherò di impormi su altri traguardi prestigiosi come questo”. Il ct Antonio Fusi ha apprezzato l’agonismo pulito di Allegrini, che ha fatto da padrone su un tracciato di non facile interpretazione: “Il percorso non era difficilissimo, ma il chilometraggio di 161Km complessivi si fa sentire; noterei anche che stabilire una strategia vincente in tutta quella ridda di scatti e controscatti richiedeva intelligenza e doti di fondo. Per me e per la nazionale azzurra U23 – ha proseguito Fusi – il Gp Inda è da anni una corda indicativa per affinare la preparazione in vista di appuntamenti titolati, anche perché l’organizzazione diretta da Mario Minervino segue con attenzione le mie indicazioni per modificare il percorso e renderlo simile a quello della gara per cui di anno in anno preparo i ragazzi della selezione azzurra: in questa edizione, ad esempio, la Caravatese Inda ha disegnato un percorso con caratteristiche simili a quelle del campionato europeo che si svolgerà l’otto agosto e per me si tratta di una collaborazione davvero importante”. LA CRONACA Si presentano 194 corridori di alta levatura alla partenza del 42° Gp Inda - Trofeo Aras Frattini a.m., organizzato a Caravate (VA) dalla Sc Caravatese Inda, presieduta da Mario Minervino: tra gli iscritti figurano i nomi di Giovanni Visconti (laureatosi nel 2003 campione nazionale ed europeo), Riccardo Riccò (campione italiano U23 in carica), Marco Marzano (vincitore del Giro d'Italia dilettanti 2004), Francesco Rivera (tricolore a cronometro), Vincenzo Nibali, Claudio Corioni, Domenico Pozzovivo, Elia Rigotto, Luigi Sestili, Luca Ascani, Aristide Ratti, Daniele Colli e Mattia Gavazzi. A dare lustro alla manifestazione anche tre nazionali straniere, vale a dire Russia, Ucraina e Slovenia e Daniel Gysling, rappresentante della Svizzera. La competizione si articola in quattro giri del circuito - a forma di otto - che misura circa 41Km e in cui è inserita la salita di Orino, di per sé non particolarmente indigesta, ma potenzialmente selettiva se abbinata come oggi al gran caldo e a un alto chilometraggio. Dopo una ventina di chilometri prende corpo la significativa azione promossa da dieci corridori: al comando troviamo Benenati e Vona (Finauto Yomo), Allegrini (Gs Zalf Desirée Fior), Caielli e Bicelli (Unidelta Egidio Colibri), Priamo (Marchiol Famila Site), Sestili (Palazzago Ab Isolanti), Marotti (Gs Viris Vigevano), Tratnik (Nazionale Slovenia) e Allori (Domina Vacanze Ped. Fermano). Intorno al km44 ai battistrada si aggiungono Migliorati (Ceramiche Pagnoncelli), Bono (Unidelta Egidio Colibri), Kiselev (Team Cioli Resine Ragnoli Feralpi), Richeze (Vc Bassano 1892 Elca Seca), Kuryinowsky (Camel Brunero Boeri Caneva) e Benenati (Ima Moro Brugnotto Zottarelli). I sedici vengono riassorbiti al km54, poco prima del Gpm. Il fuoco è riacceso da Geremia (Zalf Desirée Fior)e da Bertoletti (Marchiol Famila Site), che a metà del secondo giro vantano 12'' su un gruppo allungatissimo di 40 unità e 53'' sul plotone principale. I due si lasciano raggiungere al km70 da Caccia e Cattaneo (Bottoli Artoni Zocorinese), Tizza (Ceramiche Pagnoncelli), Bono e Bicelli (Unidelta Egidio Colibri), Sestili, Tratnik, Kiselev e Cocco (Ima Moro Brugnotto Zottarelli); agli undici di testa si sommano Corioni (Unidelta Egidio Colibri) e Bertolini (Ima Moro Brugnotto Zottarelli). La situazione evolve di chilometro in chilometro: verso la fine del secondo giro troviamo sette atleti in vantaggio, Pozzovivo (Zalf Desirée Fior), Caccia e Ratti (Bottoli Artoni Zoccorinese), Bono, Rigotto (Vc Bassano 1892), Ascan (Domina Vacanze Ped. Fermano) e Fornasier (Ima Moro Brugnotto Zottarelli). Il gruppo torna compatto in discesa, ma al successivo passaggio sotto lo striscione del traguardo si fanno avanti in tredici, che potremmo definire ' i soliti noti': Pozzovivo, Allegrini, Caccia, Ratti, Tizza, Bono, Bicelli, Esin (Nazionale Russa), Kiselev, Rigotto, Ascan, Bertolini e Fornasier. Attraversando il secondo settore del terzo giro, si agganciano il varesino Cristiano Fumagalli (Bottoli Artoni Zoccorinese), Da Dalto (Marchiol Famila Site) e Caielli. Ultimo giro, altra rivoluzione: ci sono 26 uomini al comando, si tratta di Benenati, Pozzovivo, Allegrini, Caccia, Fumagalli, Ratti, Marzano (Ceramiche Pagnoncelli), Bono, Caielli, Bicelli, Parravicini (Unidelta Egidio Colibri), Da Dalto, Tomaselli (Palazzago Ab Isolanti), Esin, Aceti e Negri (Team Aurora Named), Schwab (Nazionale Svizzera), Kiselev, Milani (Gs Centro Convenienza Esse), Rigotto e Giupponi (Vc Bassano 1892), Agnoli e Ascani (Domina Vacanze Ped Fermano), Bailetti (Gs Camel Brunero Boeri Caneva), Bertolini e Fornasier. Le carte si rimescolano di nuovo all’altezza del Gpm, ma è all’ingresso del secondo settore dell’ultima tornata che si forma un drappello pericoloso, in cui figurano Viganò, Pozzovivo, Allegrini, Caccia, Ratti, Marzano, Bono, Da Dalto, Esin, Aceti, Negri, Osella (Team Cioli Resine Ragnoli), Bailetti e Bertuola; alle loro spalle pedala Ascani, che trascina con sé una quarantina di altri atleti fino alla testa della corsa. Troppa gente, pensano Bailetti, Ratti, Bertuola e il cronoman Nibali, che scattano prepotentemente in avanti quando mancano sei chilometri alla conclusione. Nibali, addirittura, tenta per due volte di seminare i tre compagni di fuga, ma a tre chilometri dal traguardo viene investito da un’ondata di venti avversari; parte in contropiede Bailetti (nipote d’arte di Toni, che fece parte del ‘quartetto d’oro’ alle Olimpiadi di Roma nel 1960), pedinato e agguantato dal veneto Allegrini. E’ lo scatto buono. Il duello tra i due si risolve in una volata a favore di Allegrini. Il russo Esin ha dominato invece la speciale classifica a punti del Gpm. Sara Bordoni
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