ELEZIONI. Santi: sì all'azzurro a squalifica scontata
| 04/12/2012 | 15:01 “Da ragazzo sono stato un corridore prima dilettante e poi professionista. Non ho trovato l’ambiente che pensavo, nel professionismo non sono stati fatti grossi passi avanti. Questo è un momento no. Poi ho avuto la fortuna di far parte della Federazione ma nel settore tecnico. Ora ho voluto provare con una ricerca di cambiamento, un’alternativa alla Federazione ciclista attuale, che ha un suo percorso legittimo, ma noi la pensiamo diversamente". Sono le parole di Claudio Santi, candidato alla presidenza della Federazione Ciclistica Italiana, ai microfoni della trasmissione di Radio Manà Manà Sport "Ultimo Chilometro". Il candidato presidente ha aggiunto: “Vogliamo rinnovare, sono cambiati i tempi. Vogliamo capire dove si praticherà il ciclismo nel futuro, le strade sono sempre più praticate e pericolose. Quando accadono incidenti mortali si ha il dovere di riorganizzarsi in maniera diversa, per esempio con circuiti chiusi. Non si possono fermare le città per fare delle corse". Santi ha parlato anche del problema doping: "Basta con la rincorsa al colpevole del doping, abbiamo capito come era il sistema dell’utilizzo dei farmaci, il prodotto che migliorava la prestazione. Fine dell’ipocrisia, dobbiamo trovare un metodo migliore che curi la salute dell’atleta e gli faccia capire che questo sistema non è né sportivo, né umano né intelligente. Bisogna fare il salto culturale sul doping. I giovani devono correre meglio. Inoltre, il professionismo deve essere un punto d’arrivo dove ci devono essere stipendi e contributi e bisogna tutelare i corridori anche dopo che smettono di correre”. Il ciclismo ha anche il problema di avere poche "case", luoghi dove poter praticare l'attività in sicurezza: “Siamo uno sport di strada ma bisogna cambiare. Abbiamo il velodromo di Fiorenzuola che gestisce manifestazioni internazionali per uomini e donne tutti gli anni o come quello di Montichiari. Questi velodromi però devono avere una vita e ci vogliono anche altre cose. Però ne abbiamo già 40 e non uno. Ce ne vorrebbero uno a Roma, o Firenze, o in una sede centrale”. Infine, Claudio Santi ha parlato della legge che non consente ai corridori beccati per doping di tornare in nazionale: “Quando qualcuno ha pagato è assolutamente uguale ad un altro".
prima di tutto, un imbocca al Lupo a Claudio, per la candidatura e spero ce la faccia per provare a cambiare un po' la mafia che c'è adesso in FCI...
Comunque tornado all'titolo dell'articolo, anche adesso, grazie ad un ricorso fatto alla corte federale, tutti gli atleti sanzionati per doping a squalifica scontata POSSONO INDOSSARE LA MAGLIA AZZURRA, l'unico che si oppone ovviamente è il nostro splendido Presidente Di Rocco che fa finta di nulla e gira la frittata come vuole, incolpando i tecnici (sia maschile che femminile) però girando la domanda direttamente a loro, è il presidente che spinge per non convocare gli atleti risultati positivi... ovviamente andando contro se stesso o per la precisione contro l'organo più potente della FCI la corte federale, ma sappiamo che il sig. Di Rocco fa quello che vuole, come vuole e con chi vuole...
Aspettiamo le elezioni e sono proprio curioso di vedere se verrà rieletto (SPERO TANTO DI NO...) quanti poi continueranno a lamentarsi della situazione per avendolo rivotato, senza cercare QUALCOSA DI NUOVO e con un APPASSIONATO come Claudio Santi
un saluto a tutti
Andrea
laconicamente.....
5 dicembre 2012 12:34geom54
non sarà rieletto.
Auguri
6 dicembre 2012 13:00Cristallo
Finalmente, una persona che dice delle cose sensate su questo bellisimo sport.
Spero vivamente che Claudio Santi venga eletto, così che si possa avere un cambiamento in questo ambiente (perchè ne ha veramente bisogno).
AUGURI.........
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