| 27/11/2012 | 10:25 «La mia stagione è stata abbastanza buona. Il mio obiettivo principale era quello di imparare ad interpretare al meglio le corse del Nord. Posso dire di esserci riuscito e sono stato anche convocato in nazionale. Insomma ho fatto molta esperienza, speravo soltanto di fare qualcosa in più dal punto dei vista dei risultati». Questo è il bilancio che Matteo Trentin traccia riguardo il suo 2012. Ai microfoni della trasmissione di Radio Manà Manà Sport “Ultimo Chilometro”, il corridore della Omega Pharma Quick Step ha anche parlato del suo rapporto con i tanti campioni che ci sono nella sua squadra: «Da un campione come Boonen c’è sempre tanto da imparare e per lui questo è stato l'anno perfetto. Sia al Giro delle Fiandre che alla Roubaix l’obiettivo era vincere, oltre a lui avevamo anche Terpstra e Chavanel come seconde punte: è una formazione che fa paura a tutti. Alla fine del Giro delle Fiandre ero a pezzi: quando bisogna ricucire su certe fughe devi rendere il 120%». Per il futuro, Trentin si vede bene per queste classiche: «Il pavè mi piace, mi vedo adatto alle classiche come Fiandre e Roubaix, però devo ancora dimostrarlo e spero di farlo già da quest’anno».
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