SALSOMAGGIORE. Il ciclismo italiano punta l'indice contro l'UCI

| 24/11/2012 | 17:41
Questo è il documento approvato ed emesso in maniera congiunta da tutte le componenti del ciclismo. Ecco il testo:

Abbiamo vissuto un anno di difficoltà dovuto alle vicende del doping e alla pesante situazione economica globale che ha avuto gravi ricadute anche sul movimento ciclistico. Squadre  e organizzatori  italiani, in un mondo sempre più globalizzato, hanno subito una contrazione delle risorse che si è manifestata anche in una riduzione delle manifestazioni del calendario italiano e della possibilità di  continuare un percorso di valorizzazione di atleti ad alto livello.  

Gli incontri di questi  giorni, in cui abbiamo riunito tutte le componenti:  Assocorridori, Direttori Sportivi, Gruppi Sportivi e Organizzatori, hanno consentito di lavorare assieme, analizzando con un approccio consapevole le problematiche di un mondo che cambia sempre più rapidamente e che è legato indissolubilmente agli aspetti della comunicazione e del linguaggio.

La storia e il ruolo del ciclismo italiano, non solo nel nostro paese,  ma nel mondo, la presenza e il potenziale dei nostri giovani corridori, il patrimonio tecnico e professionale, le scelte coraggiose e lungimiranti della nostra federazione in questi ultimi anni, impongono a tutte le componenti del professionismo di accettare la sfide della globalizzazione, trasformare le difficoltà in opportunità e partecipare attivamente al cambiamento con proposte concrete e coerenti.

Abbiamo guardato con interesse alle iniziative «Manifesto per un ciclismo credibile» soprattutto perché motivano l’opinione pubblica e danno forza a chi, all’interno del ciclismo, nel mondo, si batte per l’affermazione di quei valori.

Non dobbiamo sfuggire alle nostre responsabilità a partire dalla trasparenza e chiarezza sul tema del doping .  Dobbiamo  lavorare assieme come sistema per vincere la sfida globale: la nostra forza e il nostro futuro è quello di coinvolgere le nuove generazioni in un ciclismo pulito e credibile, che selezioni il merito e che risponda alle sfide economiche in termini di sostenibilità finanziaria delle organizzazioni e di attrazione di sponsor.
Per il nostro paese e’ necessario quindi un cambio urgente delle regole  che fino ad oggi  hanno inciso sulla possibilità di competere con altri sistemi più incentivanti per il ciclismo e hanno concorso a  impedire una risposta alla bufera economica e alla sfida della globalizzazione.  

Ogni ipotesi di riforma annunciata non può essere portata avanti con una deregolamentazione selvaggia e una concentrazione di potere in mano a pochi che perseguano soprattutto un obiettivo di profitto.
Come nel mondo finanziario l’assenza di regole  e di norme etiche ha portato alla crisi globale, anche nel nostro sport, una deregulation e una concentrazione delle decisioni nelle mani di pochi  e con evidenti conflitti di interesse, non possono che portare ad una crisi di sistema e ad una perdita dei valori fondanti del nostro sport.

 Le riforme che si annunciano non possono riprendere ricette già bocciate dalla storia recente. Occorre che le riforme delle regole siano accompagnate da un cambiamento di governance  mondiale del ciclismo che eviti le posizioni dominanti sul mercato e dia spazio al merito che è alla base dei ogni attività umana.

Realizzando un coinvolgimento reale di tutte le componenti nelle scelte, noi proporremmo una riforma efficace e strutturale lungo queste linee.  In tal modo il ciclismo italiano sarà protagonista ancora una volta della crescita del movimento

Tutte le componenti del ciclismo convengono sulla urgente necessità di iniziative della Lega, in accordo stretto con la Federazione Ciclistica Italiana, sia per approfondire tecnicamente i contenuti delle nostre proposte sia per realizzare alleanze internazionali e sia per contrastare con gli strumenti che le leggi europee ci consentono posizioni dominanti e conflitti di interesse  sia infine per coinvolgere con una grande iniziativa l’opinione pubblica e tutti coloro che nel nostro paese amano il ciclismo.

(nella foto il presidente della Lega Ciclismo Vincenzo Scotti)

comunicato stampa

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COMMENTI
COMUNICATO STAMPA PRECONFEZIONATO
24 novembre 2012 18:45 nano
Ragazzi almeno non prendeteci in giro. Riunione inutile, contenuti VUOTI, solo perdita di tempo e ...... mangiare peggio che alla caritas diocesana.
Non é obbligatorio romperci le scatole con corsi quando l'unico aggiornamento da fare speriamo esca da Levico.

Una bella presa di coscienza
24 novembre 2012 23:02 lattughina
Un bel testo, una bella presa di coscienza e di posizione nei confronti della UCI e di Mr. Bakala che voleva creare una holding, anzi una lobby, del ciclismo in mano a pochi ricchissimi investitori per trarne il massimo profitto economico.
Mi piacciono le parole di questo testo, parole giuste, coerenti, che riflettono la sofferenza del ciclismo in questo momento di sofferenza economica globalizzata. Questa presa di coscienza è basata sulla realtà dei fatti senza volersi nascondere dietro ad un filo d'erba e mi sembra che ci siano tutte le premesse per risollevarsi con la volontà e l'umiltà di chi vuole davvero cambiare le cose per il bene del ciclismo.

Il solito comunicato in politichese...
25 novembre 2012 10:30 gigo
...70 righe per non dire nulla. Anzi no! Una cosa la vogliono far credere: i confilitti d'interesse sono una prerogativa dell'UCI e in Italia tutti, ma proprio tutti, operano solo ed esclusivamente per il bene di questo sport. NO COMMENT!!!

Ma
25 novembre 2012 13:54 Per89
Sarà perchè sto leggendo il libro di Sandro Donati "Lo sport del doping" che consiglio a tutti di leggere, ma credo che per rendere il ciclismo credibile bisogna far ben altro che condividere un manifesto...

x gigo
25 novembre 2012 20:12 lattughina
per agire bisogna prima condividere gli intenti e i traguardi da raggiungere. Se non c'è una coesione di base e una volontà di lavorare tutti insieme per costruire qualcosa di buono, mi dici da dove si parte per mettere mano a questo ciclismo ormai allo sfascio totale?
Non facciamo le solite polemiche che non va bene mai niente e cerchiamo di essere invece PROPOSITIVI anzichè disfattisti e polemici.

Per89
25 novembre 2012 20:14 lattughina
scusate, la mia replica non era per gigo ma rivolta a Per89

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