ANNIVERSARI. Quarant'anni fa il record dell'ora di Merckx

| 25/10/2012 | 13:49
Oggi è il 25 ottobre 2012 e Eddy Merckx festeggia il quarantesimo anniversario del suo record dell’ora stabilito a Città del Messico. Il grandissimo campione è nato il 17 giugno 1945 a Meensel-Kiezegem, nel Brabante. Quella del ’72, in maglia Molteni, è stata per Eddy la stagione più bella di una carriera fantastica e irripetibile. Quell’anno il belga diretto da Giorgio Albani ottenne 50 vittorie su strada tra le quali la Milano – Sanremo, la Liegi-Bastogne-Liegi, Freccia Vallona, Giro d’Italia, Tour de France, Giro di Lombardia. Dopo il successo nel Lombardia al belga venne un’idea pazza: stabilire il record dell’ora. Il primato apparteneva al passista danese Ole Ritter che a Città del Messico il 10 ottobre 1968 aveva percorso 48, 653 chilometri.
Ernesto Colnago in pochi giorni preparò la più storica delle sue bici per il pupillo Eddy Merckx; il telaio era costruito con tubi Columbus. La bici con alcuni particolari di titanio era un gioiello ricco di tecnologia del peso di soli 5,750 chili. La leggerezza del mezzo era già un record. Merckx, Albani, Colnago e gli altri componenti dello staff Molteni a Città del Messico alloggiarono nell’hotel che aveva ospitato 2 anni prima Mazzola, Rivera, Riva e gli altri azzurri di Ferruccio Valcareggi  protagonisti di un grande Mondiale di calcio in cui vennero battuti in finale dal Brasile.
Al velodromo Agustin Melgar di Città del Messico il 25 ottobre 1972 venne stabilito il nuovo record dell’ora: Eddy percorse 49, 432 chilometri azionando il rapporto 52 per 14. Al termine di una stagione intensissima Merckx migliorò il primato di ben 779 metri. Fu grande la gioia per il super-campione belga e lo staff Molteni. Città del Messico si confermò località portafortuna per Ernesto Colnago. Infatti a Mexico City nel 1968 il bresciano Pierfranco Vianelli in sella a una Colnago aveva vinto l’oro olimpico nella gara su strada. Il primato dell’ora di Merckx rivoluzionò la storia del ciclismo e sicuramente la rese più bella e interessante.

di Alessandro Brambilla, da Tuttosport
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