AMORE & VITA. Yovchev e la voglia di non sbagliare più

| 15/02/2012 | 15:15
A trovarselo di fronte sembrerebbe quasi  un giocatore di basket più che un ciclista. Alto oltre un metro e novanta e con un fisico longilineo ma possente, sembra un esperto corridore da classiche, invece Yovcho Yovchev non ha ancora ventuno anni e approda al professionismo con Amore & Vita dopo un ottima stagione tra gli under 23. Una stagione che lo aveva visto molte volte protagonista e proiettato tra i forti corridori del panorama dilettantistico mondiale. Una stagione ricca di soddisfazioni che però in un attimo si è trasformata per il talentuoso atleta bulgaro nel peggiore degli incubi. Aveva appena vinto la corsa più importante della sua carriera, il Giro delle Valli Aretine, battendo team blasonati e atleti di spicco come Nicola Boem (della Zalf) ed Enrico Barbin (della Trevigiani). Tutto sembrava volgere al meglio in previsione dei campionati del mondo di Copenhagen (corsa alla quale Yovchev sarebbe partito  con velleità di successo), quando un giorno arrivò il risultato del test anti doping effettuato proprio alla classica aretina: positività all’efedrina. Una doccia fredda per Yovchev. Forse l’inizio della fine per questo ragazzo figlio di contadini proveniente da un paesino di campagna a 300 km da Sofia.
“Seguivo questo ragazzo dl suo esordio nella categoria allievi – racconta Cristian Fanini – perché collaboravo con il team bulgaro Hemus dove Yovcho correva fin da giovanissimo. L’ho visto crescere e diventare stagione dopo stagione sempre più forte. Poi, circa tre anni fa è arrivato in Italia ed è passato dilettante alla corte del team Friuli. Sapevo di trovarmi davanti ad un ragazzo con potenziali fuori dal comune, tant’è vero che molto prima della sua positività mio padre contattò il suo manager Bressan per averlo nel nostro team come stagista per il finale di stagione (2011). Quello che poi è accaduto al Giro delle Valli Aretine e la conseguente sospensione mi lasciò molto perplesso perché uno con quelle doti non ha bisogno di efedrina per andare più forte”.  
Seppur professatosi immediatamente innocente, allo stesso modo ha immediatamente ammesso di aver assunto uno sciroppo per la tosse datogli da una farmacia mentre si trovava in Bulgaria a causa di una bronchite. Il Coni ha indagato e seppur comprendendo le motivazioni del corridore ha dovuto per forza squalificarlo.
“La condanna poteva essere fino  a due anni  ma gli sono stati inflitti solo cinque mesi – prosegue Fanini – in quanto hanno  capito che non si trattava di un assunzione volontaria ma di un semplice e banale errore. Tra l’altro Yovchev si è difeso da solo, senza avvocati ne consulenti. Si è presentato a Roma al Tribunale nazionale anti doping a testa alta e senza nessuno al seguito, ha spiegato i fatti prendendosi le sue responsabilità. Comunque, ora tutto si è risolto nel migliore dei modi, la squalifica è finita  e siamo al 100% sicuri che questo ragazzo potrà in futuro essere ricordato solo per le performance ed i risultati che sarà in grado di  ottenere. E’ molto giovane ma ha un fisico incredibile, infatti ha dei test e margini di miglioramento da vero fuoriclasse.  Può andare forte su qualunque terreno ed in bicicletta ricorda molto Cipollini (che tra l’altro ha conosciuto proprio qui nella nostra sede). Con noi correrà per due anni e avrà la possibilità di maturare giorno dopo giorno senza pressione fino alla completa maturazione fisica”.  Fino ad oggi ha conquistato (nelle categorie allievi, juniores ed under 23) una cinquantina di successi tra cui spiccano ben 10 titoli nazionali ma è pronto a mettersi a disposizione per il team con umiltà e dedizione.
“Sono fiero di essere in questa squadra – esclama Yovchev – so di aver commesso una leggerezza incredibile prendendo quello sciroppo ma dagli errori si impara. Adesso ho pagato come è giusto che sia e sono qui per non sbagliare mai più. Ringrazio la famiglia Fanini che nonostante tutto ha creduto ciecamente in me. accogliendomi come un figlio. Vestire questa maglia è un vero onore e cercherò di ripagarli con tutto me stesso con il massimo impegno e determinazione”.

comunicato stampa
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COMMENTI
Bravo Fanini.
15 febbraio 2012 18:26 harlock
Sembra davvero un bel corridore, e l'anno scorso da solo ha fatto ottime cose. Speriamo in bene...in bocca al lupo!

15 febbraio 2012 19:04 cannonball
ormai abbiamo capito, chi viene beccato poi trova subito un contratto da professionista, uno smacco per tutti i corridori seri e puliti che ce la mettono tutta per arrivare al professionismo o solo per fare qualche piazzamento. Il ciclismo è uno sport per i furbi, ma non nel senso furbi in gara, furbi in altre cose. Che schifo!!!!

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