
Durante il primo anno di facoltà incontra a Torino, nel 1953, durante un'esibizione del padre a teatro, il telecronista Carlo Bacarelli, che gli propone l'entrata nella neonata Rai. De Zan accetta, e assunto dalla sede torinese, intraprende la carriera di telecronista di ciclismo nel 1954, accompagnato da Nicolò Carosio, nell'edizione di quell'anno della Milano-Sanremo. Dotato di grandissima esperienza, conoscenza della storia del ciclismo, e timing, riusciva spesso ad accompagnare le tappe, nei momenti di minor interesse, con aneddoti suggestivi. Impareggiabili le conduzioni accanto a Davide Cassani negli ultimi anni di attività. Tra i momenti più toccanti delle sue radiocronache le vittorie di tappa di Marco Pantani al Tour de France e la sfortunata tappa, sempre al Tour, in cui perse tragicamente la vita Fabio Casartelli. In quest'ultima occasione vinto dallo sconforto, con la voce rotta dal pianto, dovette lasciare il microfono all'allora commentatore tecnico Vittorio Adorni. Dopo la sua scomparsa, Mario Cipollini, per onorarne la memoria corse e vinse una tappa del Giro d'Italia, con una sua foto posta tra la propria testa ed il caschetto. L'indimenticabile incipit delle sue telecronache, "Gentili signore e signori, buongiorno", rimarrà indelebile nelle menti degli appassionati di ciclismo.
Le principali conduzioni:
Dal 1993 al 1997 il Giro d'Italia viene trasmesso dalle reti Mediaset, e le telecronache furono curate dal figlio Davide, anch'egli telecronista e giornalista sportivo. Nel 2000 esce dalla Rai, diventandone collaboratore esterno, sostituito nella conduzione delle telecronache da Auro Bulbarelli e in seguito da Francesco Pancani. Malato di leucemia, si spegne al Policlinico di Milano, nel 2001.
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