ZOMEGNAN ATTACCA. «Una decisione demenziale»

| 21/05/2011 | 14:21
Il patron del Giro Angelo Zomegnan ha attaccato oggi duramente la decisione presa dalla Giuria di non far transitare la corsa sul Crostis: «Liberiamo subito il campo dalla pretestuosa impostazione del discorso su sicurezza o non sicurezza della corsa, perché questo discorso non è accettabile e lo respingo con fermezza. Dal mio punto di vista, e mi assumo la responsabilità di quello che dico, alcuni direttori sportivi - che sono abituati a guidare la macchina con l'aria condizionata mentre guardano la televisione, cosa per altro vietata dal codice della strada italiano - hanno teso un'imboscata all'Uci con la quale è in atto una lotta che va avanti ormai da tempo, con la minaccia di far nascere una superlega. Così si è arrivati a questa decisione presa a 400, 500, 1000 chilometri di distanza da un impiegato di quarta categoria che nessuno di noi vorrebbe nel proprio staff di cancellare il Crostis, sulla base di una presunta mancanza di sicurezza e di una mancata salvaguardia degli aspetti sportivi».
E ancora: «Da una parte l'imboscata all'Uci, dall'altra la pancia molle e dall'altra ancora un presidente di giuria che è assoggettato ai voleri dell'Uci e che ha deciso solo ieri sera dopo le 19 dopo che per tre riunioni negli ultimi dieci giorni non aveva sollevato alcuna eccezione. Così come mai i direttori sportivi avevano sollevato eccezioni né il 23 ottobre, quando è stato presentato il Giro, né il 17 marzo, quando si è svolta la prima importante riunione con i tecnici, nè il 5 maggio, quando c'è stato l'incontro alla partenza del Giro. È solo negli ultimi giorni che è nato questo fronte, esattamente come era accaduto lo scorso anno al Tour per la questione delle radioline... Così si è arrivati a questa decisione demenziale che non rispetta il Giro d'Italia, una decisione di cui siamo succubi. E non rispetta gli amici friulani che hanno fatto un lavoro inestinabile per trasformare una discesa difficile in una camera da letto, mettendo in atto la più grande opera di messa in sicurezza mai vista al mondo. Tutto questo ha causato uno spargimento di nuovo veleno nel mondo del ciclismo dove troppo spesso si agitano figure che dovrebbero essere fuori da tempo e che invece continuano a determinarne le sorti. E per di più le sorti cattive».
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COMMENTI
Agognato tsunami ciclistico colpisci queste teste vuote!
21 maggio 2011 15:18 GRIMPEUR82
Come disse un utente in maniera lungimirante qualche giorno orsono siamo in mano ad una loggia massonica di stampo anglosassone che sta facendo il bello ed il cattivo tempo..insabbiano OP, non incolpano Rijs, Schleck fa i bonifici a Fuentes però gli venivano passate le tabelline per l' allenamento..Armstrong invulnerabile e Landis pentito infame...Contador che si fa filetti al clenbuterolo..Boonen è un bravo ragazzo anche se ha involontariamente sniffato secondo Lefevre..
Tutti questi personaggi dovrebbero non essere più messi in grado di nuocere al ciclismo, sono loro i veri collusi con i veri padrini della mafia ciclistica, i santoni che sono infidi burattinai di cui tutti noi conosciamo le generalità, troppo potenti perchè hanno le spalle coperte da grandi gruppi farmaceutici e autentici gruppi criminali nello spaccio del doping; volesse il cielo che l' agognato tsunami ciclistico travolgesse le teste di questi soggetti che hanno screditato questo sublime gesto sportivo

onore ai "furlani"
21 maggio 2011 15:51 dinross
Onore ai cugini "furlani" per il lavoro incredibile che hanno fatto sul Crostis.
Conoscendoli però, sicuramente l'anno prossimo lo riproporranno, e sa a Contador & compagnia non va, se ne stiano pure a casa loro.

KARO ZOMEGNAN
21 maggio 2011 15:56 ale63
BISOGNAVA LASCIARE A KASA CONTADOR COME MERITAVA... E' O NON E' IN ATTESA DEL GIUDIZIO DEL TAS???? ALE

X GRIMPEUR82
21 maggio 2011 16:54 ale63
HAI DETTO LA VERITA' SACROSANTA!! E' TUTTO UNO SKIFO!! KUESTA MAFIA HA DISTRUTTO NOI ITALIANI.. ALE

BRAVO ANGELO, HANNO PROPRIO ROTTO
21 maggio 2011 18:21 nano
In riferimento a quanto apparso sulla stampa odierna e concernente l’esclusione della salita in oggetto dal previsto percorso, mi sento di affermare che la stessa decisione sia priva di qualsivoglia plausibile giustificazione.

Se come appare la decisione è stata assunta dalla Giuria in applicazione dell’art. 1.2.130 del Regolamento UCI, si rileva che la stessa non era applicabile in quanto:
- la competenza di approvazione della gara è riservata – art. 1.2.039 - all’organo tecnico della Federazione sportiva dell’Organizzatore (Comm. Tecnica del CCP-FCI) , e dello stesso organo sono le competenze di modifica dei percorsi approvati, se non dettati da cause di forza maggiore (impossibilità di transito in un dato tratto;
- la motivazione che ha portato all’adozione del provvedimento (impossibilità di far seguire le ammiraglie) era a conoscenza di tutte le componenti , essendo contenuta per obbligo nella “guida tecnica della gara” prevista dall’art. 2.2.012, che viene consegnata al momento dell’invito a tutti i gruppi sportivi;
- dopo l’approvazione della gara i dati contenuti nella guida tecnica possono essere modificati solo con l’approvazione di tutte le parti interessate – art. 1.2.043 - , cosa questa che non risulta essere avvenuta essendo una decisione unilaterale della Giuria.

Solo motivi di sicurezza potevano portare ad una tale decisione, ma in questo caso la decisione doveva essere assunta dall’Organizzazione, ai sensi dell’art. 1.2.033, che è la sola responsabile in tale materia. Anche l’art. 2.2.018 esclude in qualsiasi caso la responsabilità dell’UCI.

Ed allora se così non è si deve rilevare un grave abuso da parte della Giuria nell’adottare e imporre tale provvedimento che semmai doveva essere contestato e risolto in sede di riunione tecnica svoltasi prima della partenza del Giro (Direzione organizzazione, Giuria, forze dell’ordine e Direttori sportivi) e non così tardivamente.

Tali fatti sono accaduti solo per incapacità dei responsabili sportivi dell’Organizzazione- e qui volutamente mi astengo.
Il regolamento UCI infatti richiede – art. 1.1.010 – per chi svolge funzioni tecniche per conto dell’Organizzatore sia in possesso della relativa tessera rilasciata dalla Federazione nazionale secondo le normative stabilite.

Pertanto chiede alla Federazione Ciclistica Italiana di aprire un’inchiesta su tali fatti a tutela degli interessi generali dello sport ciclistico.

Cordialmente

Angelo Francini

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