| 17/05/2011 | 20:51 Cari corridori, vi scrivo a seguito della fuga di notizie riservate pubblicate dal quotidiano francese L'Equipe, con il titolo "La lista segreta dell'UCI". Capisco le vostre reazioni e vi dico che anch'io sono molto arrabbiato. Posso confermare che l'Unione ciclistica internazionale si sta attivando per avviare un'indagine giudiziaria che stabilisca l'origine della fusa di notizie. Allo stesso modo, l'UCI ha dato il suo pieno sostegno alle indagini indipendenti lanciate dalla WADA e credo che sapremo presto quanto è accaduto. Inoltre, i nostri servizi anti-doping stanno esaminando le procedure legali e di sicurezza per garantire la riservatezza delle informazioni attualmente in nostro possesso e per far sì che non si abbiano a ripetere simili episodi. Detto questo , veniamo alla domanda: perché stilare un elenco del genere? Che cosa significa? Come interpretare le informazioni che contiene? E 'importante capire che questa non è una lista che indica il grado di sospetto di doping, ma un documento di lavoro che stabilisce una priorità per l'attuazione dei controlli. Questo elenco di priorità è stato stabilito sulla base di diversi componenti che possono essere utili per individuare le priorità quando si tratta di guidare un programma di test per un gruppo di 200 corridori. Poiché non è possibile testare tutti dieci volte, una lista di priorità deve essere preparata sulla base di una serie di informazioni come i dati del profilo ematologico contenuto nel passaporto biologico, se il corridore è stato recentemente controllato e con quale frequenza e considerazioni sportive (risultati, classifiche, ambizioni) . La sintesi di questi dati ha portato alla lista. Noi tutti abbiamo spesso riconosciuto il valore del passaporto biologico. Tutte le persone impegnate nella lotta contro il doping hanno accolto con favore le straordinarie opportunità che offriva il "targeting" rispetto ai controlli tradizionali. La comunità sportiva mondiale ha accolto con favore questa nuova impostazione, che ritiene la migliore e la più avanzata. Alcuni di voi hanno addirittura sostenuto che il passaporto del sangue viene utilizzato solo come strumento per il targeting. Io comprendo la vostra frustrazione nel vedere pubblicata questa lista, ma non capisco la sorpresa di voi corridori e dei team manager, perché ognuno di voi conosce bene i valori del proprio passaporto biologico. Anche i team manager conosco bene i meccanismi di un programma che sostengono finanziariamente. Ho introdotto tali elementi di discussione, perché sono profondamente convinto che la responsabilità individuale di ciascun corridore e la responsabilità collettiva di ogni squadra siano il fondamento di un programma di successo innovativo, come il passaporto biologico. Il nostro obiettivo non è quello di creare liste di sospetti, ma di dar corpo ad uno strumento che sia il più efficace possibile per ottimizzare le nostre risorse - che non sono illimitate - e l'efficacia del nostro dispositivo. Vi assicuro che l'UCI continuerà a prendere tutte le misure possibili per proteggere i propri corridori e il nostro obiettivorsta quello di liberarci dal doping. Spero che queste spiegazioni vi possano aiutare a giudicare obiettivamente una situazione che è senz'altro sgradevole e inaccettabile. Pat McQuaid
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