
La pista è sempre stata una delle grandi passioni di Davide Viganò. Che da juniores gli ha pure regalato una medaglia di bronzo ai Campionati Europei di Fiorenzuola d'Arda, nel Piacentino, nell'Inseguimento a squadre. Ed è sulla pista di Montichiari che il professionista brianzolo sta preparando il suo rientro alle gare su strada, dopo l'esordio in Australia e la partecipazione in Qatar, Oman e in Belgio alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne. "Trovo che allenarsi in pista sia un bene per un corridore - dice Viganò, 26 anni di Carate Brianza, del Team Leopard Trek-. Oltretutto girare sull'anello in legno mi affascina e al tempo stesso mi rilassa. Al Velodromo coperto di Montichiari ho avuto modo di lavorare bene e di acquistare quel colpo di pedale in più che solo la pista riesce a darti". Strada a parte, hai qualche progetto futuro legato alla pista? "Può darsi, devo ancora parlare con il tecnico Marco Villa. Sinceramente la cosa non mi dispiacerebbe, tornerei volentieri a disputare qualche prova internazionale provandomi nelle specialità che più di altre mi sono consone come l’inseguimento a squadre, lo scratch e la corsa a punti. Ora, però mi limito a prenderla come preparazione alla strada". Se ti fosse offerta l'opportunità di correre il mondiale? "La prenderei al volo, ma sappiamo tutti che le sfide iridate si corrono a fine marzo in Olanda e comunque ci vogliono mesi di allenamento per essere al top della forma ideale". Considerato il tuo buon inizio di stagione, cosa ti aspetta prossimamente? "Un calendario tutto italiano. Correrò sia la Tirreno Adriatico che la Milano-Sanremo, due traguardi importanti dove vorrei tanto mettermi in evidenza". Farai il Giro d'Italia? "La Leopard Trek è stata invitata, la mia partecipazione la pianificheremo più avanti. Ma dovrei esserci".
da Il Giorno a firma Danilo Viganò