Magni, il Leone delle Fiandre è diventato un "Bersagliere"

| 14/11/2010 | 10:57

Da oggi c’è un Bersagliere in più e, “Ad Honorem”,  è il “Terzo Uomo” del Ciclismo Italiano, Fiorenzo Magni, l’inossidabile campione toscano, brianzolo d’adozione che ha scelto la Lombardia per trascorrere la sua vita da corridore prima, da imprenditore poi e in attesa di andare in pensione perché, sono sue parole, quando appesi la bicicletta al chiodo, avevo 36 anni e già mi ero creato uno spazio nel campo imprenditoriale con l’obiettivo di raggiungere, col sessantesimo anno di età, la pensione.

Giunto ai sessantanni, visto che godevo di ottima salute, ho deciso di rilanciare di altri dieci anni di lavoro rilanciando in continuazione ogni dieci anni.

Ora che stò per compiere i 90 anni, visto che il buon Dio mi gratifica ancora con un’ottima salute, continuo rilanciando  ridimensionandomi però ad anno dopo anno! Con queste parole, Fiorenzo Magni, campione del ciclismo noto come “Il Leone delle Fiandre”, ha iniziato l’approccio col numeroso pubblico intervenuto all’incontro organizzato dalla Cicloofficina del presidente Giuseppe Biselli con la preziosa collaborazione di Floriano Albè, Curatore del Museo del Ciclismo del Ghisallo ed ospitato nella sala conferenze di Villa Jucker, sede della Famiglia Legnanese alla presenza dell’Assessore allo Sport del Comune di Legnano Renzo Brignoli, che ha ringraziato Magni per il grande onore concesso alla Città di Legnano con la sua presenza ed ha offerto al Campione, a nome di tutta la Città, una Targa raffigurante il Carroccio con la dicitura : La Città di Legnano per i 90 anni di Fiorenzo Magni e, ha aggiunto Brignoli, grande campione del ciclismo pioneristico

Presente il padrone di casa, Luigi Caironi, numerose Autorità Militari, Civili, Religiose, della FCI e alcuni grandi campioni del passato come l’Olimpionico di Roma 60, Antonio Bailetti e l’ex professionista Pippo Fallarini, Magni ha risposto di buon grado alle numerose domande fattegli dal pubblico fermandosi a metà solamente quando l’argomento ha toccato il tasto di quel doloroso obbligo imposto alla nostra Nazionale di abbandonare il Tour de France  il 25 luglio 1950 al termine della tappa di St. Gaudens vinta da Bartali (Nazionale Tricolore), quando Magni, (Nazionale Cadetti), indossava la maglia gialla ed aveva buone possibilità di salire sul podio a Parigi, un fatto che mi ha colpito profondamente del quale, vi chiedo scusa, ma non posso andare oltre ha dichiarato Magni scusandosi con i presenti ricordando però che le squadre italiane in corsa erano due e, forse, ritirandone una sola sarebbe stato più giusto.

Ha poi rivendicato il suo grande intuito quando, nel 1954, portò il primo sponsor della storia nel ciclismo, la “Nivea”, che poi seguì il campione fino a quando appese la bici al chiodo.

Ad una precisa domanda su quale fosse, tra le maglie rosa, gialla, azzurra e Tricolore, quella che vestì con più grande soddisfazione, una domanda che ha trovato pronta risposta : “Sono tutte maglie che ho indossato con grande orgoglio ed onore perché simbolo di un primato sportivo che arricchiva la mia Patria ma, se debbo fare una preferenza beh, quella non può essere che per la maglia Tricolore di Campione d’Italia.

Prima della nomina a Bersagliere ad honorem alcuni relatori hanno rilasciato dichiarazioni come il Cav. Luigi Caironi : Dall’Alpe alla Sicilia, ovunque è Legnano…ha esordito Caironi che ha fatto il parallelo tra l’attività sportiva di Fiorenzo Magni con tanti successi raggiunti con tenacia e sacrifici e quella degli studenti che saranno premiati tra un paio di settimane con le Borse di Studio della Fondazione Famiglia Legnanese e, dopo avere offerto a Magni una raccolta di cartoline relative alla vita della Famiglia Legnanese, il libro del sessantesimo e una litografia del Maestro Nicula ha rivolto a Magni un invito a tenerlo a ruota per tanti altri anni di vita, la voglia di pedalare ce l’ho ha concluso Caironi con un Fiorenzo Magni che, raggiante, annuiva consenziente.

Giuseppe Biselli, presidente della Cicloofficina e organizzatore dell’incontro : “Offro al Museo del Ciclismo del Ghisallo, questa bicicletta da lavoro, una due ruote che mancava al Museo e che vuole testimoniare la presenza di tutte le Cicloofficine d’Italia nel mondo del ciclismo.

Floriano Albè, legnanese, curatore del Museo del Ciclismo : “Non ho parole per ringraziare il signor Fiorenzo Magni per questo grandissimo regalo che ha fatto a me e alla mia città e, ancora una volta, si è dimostrato un grande campione e, lasciatemelo dire col cuore, un grande signore.

Infine il bellissimo momento della consegna del “Cappello Piumato” al Bersagliere Fiorenzo Magni che lo ha indossato con grande emozione dichiarando : “Sono orgoglioso di indossare questo Cappello e di averlo ricevuto dall’Associazione Bersaglieri della Città di Legnano, una nobile città e, da tempi ormai remoti, sempre vicina al ciclismo.

Porterò sempre nel cuore questo bellissimo momento e, per permettere a tutti i visitatori del Museo del Ciclismo di poterlo ammirare, questo Cappello lo porterò là con queste bellissime piume che sanno tanto di Tricolore, ricevendo un’ovazione da parte di tutti i presenti in piedi col generale Luigi Casini, anche lui Bersagliere quasi con le lacrime sul viso per la grande commozione del momento.

Poi l’uscita dalla sala con Luigi Caironi e Fiorenzo Magni a braccetto perché, confidandosi, hanno scoperto di essere entrambi sul rettilineo d’arrivo del 63° anno di matrimonio mentre l’Assessore Renzo Brignoli li “scortava” ammirato e compiaciuto e gli Ospiti applaudivano, sinceramente non abbiamo capito se al 63° di matrimonio per entrambi o al 90° compleanno di Fiorenzo Magni ma, bando ai se e ai ma, gli applausi erano per tutti, per Marisa e Luigi Caironi e per Liliana e Fiorenzo Magni.

In bocca al lupo all’eterno fidanzato di Legnano, (Luigi Caironi) e al Leone delle Fiandre, il “Terzo Uomo” del nostro ciclismo, il grande Fiorenzo Magni, da oggi, Bersagliere ad honorem.

                                   Vito Bernardi

 

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