Bici elettriche, un pericolo da non sottovalutare

| 28/08/2010 | 11:40
Riceviamo questa nota da Ivano Fanini. Una riflessione importante, su uno dei tanti problemi che attanagliano il mondo del ciclismo che, come al solito, si vuol far passare come la solita zingarata di qualche buontempone. Ieri su «La Gazzetta dello Sport» è apparso un articolo a firma Claudio Ghisalberti, sulla nuova e rivoluzionaria «bici elettrica» di Davide Boifava.

Ieri è apparso su «La Gazzetta dello Sport», un articolo per lo più propagandistico, quasi un’azione di marketing, nella quale si pubblicizza la nuova bici a motore Carrera, sponsorizzata dal patròn Davide Boifava. Ciò che fa indignare è la pubblicità che un giornale importante concede molto generosamente ad un costruttore di bici, sfruttando le furibonde polemiche scoppiate sulle bici a motore ai tempi di Cancellara alla Roubaix ed al Fiandre. Ed ironia della sorte, il tanto discusso Istvàn Varjas, indagato all’estero ed unico a sapere chi ha utilizzato le bici in gara, invece di essere invitato a vuotare il sacco, viene elogiato quale fido collaboratore della Carrera. Lo stesso Varjas, aveva detto ai microfoni della Tv svizzera della trasmissione «Falò» con Antonio Ferretti e ai giornali di tutta europa, soprattutto francesi, che alcuni suoi prototipi, gli stessi della Carrera, venivano utilizzati nel ciclismo professionistico da alcuni corridori. Più volte nelle immagini della Rai (scovate e poste su youtube dal giovane giornalista Michele Bufalino), che hanno raggiunto oltre 5 milioni di visualizzazioni e nelle immagini della Tv svizzera, si notava come proprio quelle biciclette, del quale era stato assicurato l'uso nelle gare professionistiche, fossero delle bici Carrera. Possiamo veramente permettere che venga ammesso l'uso di queste biciclette e che vengano vendute con delle dichiarazioni piene di "candore", nella quale si dice solamente che l'uso sarebbe destinato ai cicloamatori? Possiamo credere a tutto questo, quando proprio gli stessi inventori dei meccanismi in questione, che ora lavorano per l'azienda Carrera, dicevano in giro che questo macchinario era stato usato da ciclisti professionisti?
Mi auguro che il pm Guariniello con i Nas di Torino, già titolari dell’inchiesta sulle bici a motore, possano sentire Varjas visto che ora si trova in Italia. A parte quanto fatto all’ultimo Tour con gli scanner, mi domando gli organizzatori degli altri paesi, Italia e Spagna compresi, quali misure stanno attuando per essere sicuri che le bici a motore non siano utilizzate in gare ufficiali? E non mi riferisco solo ai professionisti ma soprattutto nelle categorie donne e dilettantistiche dove sono sempre stati scarsi i controlli antidoping e quindi figuriamoci quanta libertà di movimento avranno le bici a motore. Basti pensare che in queste categorie si vede gente che fa dei numeri che non si vedono nemmeno tra i professionisti.

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COMMENTI
Fanini premio nobel
28 agosto 2010 12:05 serbis69
Fanini è veramente l'unico che con grande coraggio denuncia tutti gli scandali che rovinano il nostro mondo.
Forza Fanini!!!!

28 agosto 2010 12:50 ruben
Invece di impegnare pagine a fare chiarezza sull'uso delle bici a motore, la Gazzetta pensa a fare paginate di pubblicità a chi gli fa comodo. E' veramente pazzesco. Ma tanto ci penserà Guariniello a mettere le cose a posto facendo luce sulle responsabilità di questa storia.

28 agosto 2010 13:11 pietrogiuliani
Se non ci fosse Fanini a vigilare su tutto, chi vive con il sistema ciclismo attuale, si prenderebbe perfino gioco di un problema grave come quello delle bici a motore, facendo passare le bici motorizzate semplicemente come un valido prodotto da pubblicizzare e commercializzare.
Vai Fanini, non ti fermare mai!

Bici Elettrica
28 agosto 2010 16:57 TIME
Da che mondo è mondo sono state sempre le gambe a muovere le biciclette e non viceversa.
Producendo simili prototipi il cui costo si aggirerebbe sui 15.000 Euro, rappresenta una vera presa in giro per lo Sport ciclismo, anche se ci si giustifica che potrebbe interessare agli scalatori domenicali del Mortirolo o della Cima Coppi. Qui si fa in effetti demagogia, danneggiando lo sport in generale. Si investe migliaia di Euro per scovare un ragazzo che assume sostanze illecite e non si guarda poi a questo mercato speculativo che porterebbe vantaggi solo a chi li metterebbe in commercio. Mi spiace per Boifava, ma questo è un invito bello e buono a defraudare questo sport, ed invogliare gli sportivi a utilizzarli in competizioni su strada. Infatti a vedere quella borraccia finta con su dentro la batteria e con quel pulsante che aziona il motorino in basso …. mi ritengo alquanto offeso sia come appassionato ciclista che come scalatore. Installare invece simili dispositivi su bici configurate espressamente per il relax o il passeggio, non ci sono assolutamente problemi ….


TUTTI POSSONO FARE TUTTO
29 agosto 2010 00:52 bric
Di fronte allo stadio Olimpico di Roma c’è una salita chiamata da tutti “K2” perché è molto ma molto ripida anche se non lunga ma abbastanza per sfiancarti.Chi la scala ed arriva in cima se non è mezzo morto poco ci manca.Un giorno in moto incontro un signore di mezza età ( probabilmente 50-55 anni) con occhiali da vista che gli davano un’aria distinta con giacca e cravatta ( dall’aspetto non era assolutamente un atleta praticante)che con una bici quasi normale da passeggio si accingeva a passare su questo “K2”. Trasecolai e ritornai indietro per vedere pensando che questo signore non conoscesse la strada e quindi maldestramente si accingeva a passarci.Bene si fece tutta la salita come io mi faccio una discesa.Lì per lì ci rimasi davvero male perché io ben allenato facevo una fatica bestiale con tanto di bici al carbonio…mi sono sentito una nullità….dopo realizzai….la bicicletta di questo signore era elettricamente assistita.Come volevasi dimostrare con la bici elettrica tutti ( senza limite di età e di qualità)possono andare dappertutto anche al Giro d’Italia con i professionisti!!!!!!Cassani docet…..ormai non c’è più limite alla vergogna.


IMMAGINO
29 agosto 2010 00:56 bric
Immagino a quello che può succedere nelle gare dei cicloamatori che non ci pensano due volte a mettere a repentaglio la loro salute con pratiche illecite pur di ottenere un buon risultato....sicuramente tra di loro le bici elettriche andranno a ruba

30 agosto 2010 11:49 bloom
Con tutto quello che è successo cn le bici a motore è veramente brutto che un giornale come la gazzetta delo sport, organizzatore del Giro d'Italia dove forse qualcuno ha usato truffaldinamente le bici a motore, si permetta di fare questa pubblicità a Boifava, un uomo che ha avuto molte esperienze, anche sul doping.
La gazzetta, quale giornale più importante in Italia per lo sport, ha il DOVERE di lavorare per la tutela e la difesa di uno sport pulito da ogni forma di doping.

30 agosto 2010 16:50 serbis69
Vedo con piacere che altri blogger dopo di me hanno scritto cose molto giuste.
Voglio aggiungere che invece di fare articoli assurdi come questo, la gazzetta dovrebbe impegnare il suo tempo ed i suoi giornalisti per i fatti sollevati da Michele Bufalino e lavorare per scoprire truffatori come credo che faccia Ivano Fanini e che ora spero faccia il pm guariniello perchè non se ne può più di questi imbrogli nel ciclismo

30 agosto 2010 17:26 ruben
Fanini denuncia e fa bene ma credo che il risolutore di questo nuovo doping nel ciclismo sarà il pm Raffaele Guariniello. Saranno circa tre anni che queste bici sono nascoste in gruppo e poi dall'estero non si sa nulla sui provvedimenti contro questi motorini. Tutti gareggiano e gli organizzatori e l'UCI non fanno niente per verificare se qualcuno bleffa con "l'aiutino" del motore.
Forza Nas e procura di Torino!!!

CHIAREZZA E DETERMINAZIONE PER IL CICLISMO PULITO
30 agosto 2010 19:02 renzobarde
Chi ama davvero il ciclismo pulito ( purtroppo occorre motivare questa elementare asserzione con l'aggettivo esplicativo) non può non apprezzare che, per l'ennesima volta, si deve al dinamismo sensibile e pertinente di Ivano Fanini se questa “Arena” finisce per essere una “tribuna” di dibattito dove si possono approfondire ( nonostante gli anonimati che, per principio, detesto....) questioni vitali del nostro sport del cuore.
Riecheggiano nella nota di Fanini le intuizioni e le scoperte di Michele Bufalino ( già con la nomination per il Memorial Giampaolo Bardelli a Pistoia del 23 aprile 2011 !) che la “Gazzetta dello sport” ha cercato di banalizzare e addirittura devitalizzare dei suoi contenuti .
La bici elettrica è un'invenzione commerciale che se resta tale ovvero utilizzata come diporto e singolo mezzo di ciclabilità va bene ed agevola i movimenti .
Tutt'altro il discorso quando si è costretti a pensare allo sviluppo tecnologico che sfrutta ed asservisce a scopi “delittuosi” la tecnologia.
Ed allora inevitabilmente si pensa all'agonismo ciclistico amatoriale ed al ciclismo giovanile coi genitori e familiari avidi di successi “purchessia” dei propri figli, proiettati a non avere scrupoli : è il cancro del ciclismo cosiddetto moderno, il virus che ne corrode la credibilità e ne snatura la funzione.
Facciamo in modo che la “bici elettrica” non si diffonda per NULLA nelle manifestazioni agonistiche, tanto meno nelle gare giovanili !
Guariniello, eccezionale persona e magistrato di grande valore, indaghi e dissuada, ma soprattutto noi sportivi VERI e PULITI drizziamo potenti steccati a protezione della inimitabile bellezza dell'agonismo corretto nel ciclismo. Renzo Bardelli- www.renzobardelli.it - Pistoia


Forza Guariniello
30 agosto 2010 20:03 marcopolo
Mi fa piacere leggere le belle parole di Bardelli.
In fondo chi rischia con il doping chimico non si fa certo problemi a farlo con il doping meccanico.
Ma tanto ci sono Fanini, Guariniello & C. e per chi bara saranno tempi duri!

Bici elettrica
30 agosto 2010 21:12 MBufalino
Sono Michele Bufalino, l'autore del filmato su youtube, giornalista pisano. E' la prima volta che commento su Tutto Bici, ma ritengo questa volta doveroso intervenire in prima persona. Con Fanini ci siamo sentiti i giorni scorsi e abbiamo deciso che dopo l'articolo della Gazzetta era necessario che ci fosse una dichiarazione come quella di questo comunicato, perchè è impossibile che tutto questo passi sottotraccia. Vogliamo dimenticare che questi scanner nel ciclismo dilettantistico non ci sono? Di fatto sarebbe una legalizzazione del motociclismo nelle corse ciclistiche. Queste sono bici professionali. Istvan Varjas ha nei mesi scorsi realizzato dei prototipi su biciclette Carrera. E' EVIDENTE che sia lui la mente di questi meccanismi della Carrera. Lo stesso che ha sostenuto più volte di aver dato le sue biciclette truccate ai professionisti. Io mi AUGURO che GUARINIELLO possa intervenire sulla faccenda e convocare tutti coloro che sono coinvolti in Italia. Boifava in primis. Saluto anche Renzo Bardelli e lo ringrazio pubblicamente per la nomina al Memorial Bardelli.

Michele Bufalino

31 agosto 2010 11:08 roger
Invito chiunque sappia i nomi dei campioni che hanno usato le bici a motore a riferirli al pm guariniello. E' sufficiente mandare una lettera anomina se non si vuole farsi riconoscere. Non può passare il messaggio "pubblicitario" diffuso dalla Gazzetta che prende sottogamba questo problema ed anzi esalta il costruttore di queste bici, come fosse un vincente mentre ha tanti scheletri nell'armadio.
Meno male che anche questa volta si è mosso Fanini con la speranza che ce la possa fare.
Sarà dura bloccare questa piaga. In bocca al lupo.

31 agosto 2010 19:40 pietrogiuliani
Purtroppo nel ciclismo c'è ancora troppa omertà perchè altrimenti con tutti questi episodi, ognuno non potrebbe che dare ragione a Fanini.

31 agosto 2010 19:45 harlock
Sono daccordo con tutti voi e considerato questi nuovi elementi, spero anch'io che Guariniello ed i Nas di Torino risolvino presto questo caso

1 settembre 2010 10:56 serbis69
Stamani ho letto un bell'articolo sul tirreno intitolato: Petrucci tuona: "La bici dopata è l'ultimo colpo".
E' veramente significativo che un grande campione del passato come Petrucci prenda una posizione così netta contro questo nuovo fenomeno doping. Mi fa piacere apprendere che è dalla parte di Fanini, indicandolo come unico ad aversi mosso contro le bici a motore.

1 settembre 2010 13:03 ruben
Ho letto anch'io l'articolo di Petrucci e devo dire che la mia stima verso di lui è sicuramente aumentata. Questo campione ha corso con Coppi ma nella sua carriera non si è mai sottomesso al campionissimo. Spero proprio che la redazione di tuttobici lo pubblichi perchè è giusto che lo leggano tutti.

Fanini vale proprio il premio nobel
1 settembre 2010 17:21 marcopolo
Non si sa a che punto è l'inchiesta del pm guariniello ma leggendo questi nuovi fatti legati a Davide Boifava, la procura di Torino non mancherà di indagare ancora.
Ciò che sta ancora accadendo hanno sconvolto la tranquillità di chi lavora per un ciclismo pulito come Fanini.
Ed invece in nome del business, guarda certa gente cosa si inventa e dopo tutto la gazzetta dello sport li aiuta pure......

Bravo Bufalino
1 settembre 2010 18:27 supercar
Voglio fare i miei complimenti a Michele Bufalino. Ne ho tanto sentito parlare in questi mesi sui media e devo dire che ha dato un grande aiuto alla ricerca della verità. Quindi secondo me merita davvero il memorial Bardelli per la lotta al doping.

2 settembre 2010 19:58 pietrogiuliani
Penso sia giusto mettere nell'arena anche la notizia uscita sul tirreno di Loretto Petrucci.
Un grande campione come lui, proveniente dal ciclismo autentico dei coppi e bartali, merita tutta la considerazione possibile, soprattutto perchè dice cose sacrosante che sposano in pieno il pensiero di Fanini.
E' giusto che ogni blogger possa leggerle e commentarle

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