La Gazzetta dello Sport. Lo svizzero più veloce di motorini

| 04/07/2010 | 13:17
ROTTERDAM (Olanda) Dna. E’ quello che il tecnico dello scanner e i commissari della giuria hanno individuato e identificato nella sua bici: il Dna di Fabian Cancellara. E se ilmacchinario dell’Università di Losanna fosse stato più sensibile e avesse avuto più memoria, avrebbe trovato anche tracce di terra lucana, eredità di lavoro in fabbriche e officine e cucine, dosi industriali di allenamento e talento. Momenti Liegi nel 2004 («Il bello della prima volta in una delle capitali del ciclismo»), Londra nel 2007 («Uno straordinario spettacolo di folla, storia e architettura»), Montecarlo nel 2009 («Un successo principesco»), adesso Rotterdam 2010 ( « Soddisfazione, felicità » ) . Spiega: «Ogni cronoprologo ha un gusto particolare. Mastavolta lo volevo, più di sempre. Se il filmato della mia presunta bici amotore su YouTube è stato visto da 2 milioni e 600 mila persone, quanti avranno ammirato questa vittoria?». Certo avranno notato anche il dorsale numero 13 rovesciato: «C’è chi considera il 13 un portafortuna, chi no. Io l’avevo rovesciato anche al cronoprologo di Londra, e ho continuato così». Continuerà così anche a sognare: «Sono un privilegiato. Gli altri sognano finché non si svegliano, io prima sogno e poi me lo vivo. Maglia gialla, un giorno, a Parigi? Io la sogno». I big Se la sognano e la inseguono anche dietro Cancellara. Ci sono 10" fra lui e il secondo, il tedesco Tony Martin, e altri 10" fra Martin e il terzo, lo scozzese David Millar. Poi tutti gli altri, sbriciolati e allontanati. La classifica avulsa è guidata da Lance Armstrong: 5" su Alberto Contador, 16" su Roman Kreuziger, 17" su Cadel Evans, 32" su Carlos Sastre, 33" su Ivan Basso, 34" su Denis Menchov e Brad Wiggins, 35" su Frank Schleck, addirittura 47" su Andy Schleck. Distacchi che allungano la classifica, arricchiscono le ipotesi, alimentano le strategie. Per scovare il primo italiano bisogna scendere al 12˚ posto: Adriano Malori, 22 anni, iridato a crono under 23 nel 2008, a 35" dal motoristico Cancellara. Unosquarcio di luce fra le nuvole del Nord. «E pensare che sulla strada ho trovato acqua e non ho spinto come volevo». Oggi prima tappa, si arriva a Bruxelles, si celebra Eddy Merckx. Un altro di quelli che traduceva i sogni in vittorie.

da «La gazzetta dello Sport» del 4 luglio 2010 a firma Marco Pastonesi
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