De Lillo: la bici col motore c'è dal 1979

| 01/07/2010 | 12:32
«Quella bicicletta, proprio quella, io l’ho vista girare in pista a Gre­noble. Era il 1979, c’era la Sei Giorni ed io ero il tecnico di Moreno Argentiun e Pierangelo Bin­co­letto. Con noi c’erano anche Fran­cesco Moser, che gareggiava tra i professionisti, e il commendator Alcide Cerato, patron della mitica San Siro». Do­menico De Lillo, una vita nel ciclismo, non ha dubbi: per lui la bici col motorino non è una no­vità.
«Ricordo che fu inventata da un ex corridore francese, faceva Bari di cognome, ed era prodotta dalla Liberia, una casa di Grenoble che poi chiuse».
Ricorda bene De Lillo: ad inventare quella bici fu Hugo Barì, per dir­la alla francese, in realtà nato a San Bartolomeo Cavarga, in provincia di Como, il 22 dicembre 1925, professionista nel 1946-47 senza lasciar traccia e poi emigrato in Francia, dove è morto nel 1989. Presentata al Salone del Ciclo nel settembre 1979, quella bici ogni sera veniva smontata pezzo per pezzo e rinchiusa in cas­saforte, per paura che fosse rubata o copiata. Per alcuni anni, Bari e la Liberia rinnovarono il brevetto, poi chissà come andarono le cose...
«Ricordo - continua De Lillo - che questa bici ebbe modo di provarla lo svizzero Dill Bundi che ne rimase impressionato: in un test in pi­sta, riuscì da solo a battere un quartetto di inseguitori. Il concetto era identico a quel che vedo adesso sui siti e in tv: in pratica è il principio del mandrino del trapano, un ingranaggio che si aggancia al perno del movimento, non a caso i motorini erano prodotti da una ditta francese specializzata in trapani. Allora Bari aveva infilato le batterie nel tubo piantone e nel tubo orizzontale, ma parliamo di 31 anni fa, oggi con la nanotecnologia e i tubi più grandi è tutto an­cora più facile. Il meccanismo al­lo­ra era posizionato sotto la sella e azionato con un bottoncino na­scosto dal nastro del manubrio. Se alzavi la bici da terra e azionavi il meccanismo, le pedivelle giravano ad una velocità di 40 all’ora. Con calcoli empirici, avevamo studiato che il peso del corpo mangiava 30 km all’ora, ma ne restavano 10 per assistere la pedalata».

da tuttoBICI di Giugno 2010
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COMMENTI
CI SARA' LA SCOPERTA
1 luglio 2010 16:18 jaguar
Dai e dai alla fine scopriremo che magari tanti corridori (anche campioni) hanno magari usato questa bicicletta elettrica.....vedrete...vedrete....pedalare è faticoso!!!!!con il motorino è una pacchia....

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