Da "Il Resto del Carlino". Cioni, un ultrà viola al Giro
| 18/05/2010 | 15:04 ‘Non è stato un anno esaltante, ma ci rifaremo il prossimo’. A parlare di Fiorentina al Giro d’Italia è un tifoso speciale nonché illustre: Dario David Cioni, nato in Inghilterra quasi per caso, fiorentino di Montelupo, dove tiene moglie, casa e cane. E, di conseguenza, appassionato della Viola, che segue ogni domenica, ‘non con la passione viscerale di tanti amici miei, ma con curiosità e interesse’. Tipo speciale, Cioni, lauretato in economia, professionista da undici stagioni, attualmente in maglia Sky, con la quale sta provando a far classifica: dopo una settimana occupa la 24esima posizione a 9 minuti dalla maglia rosa, ma lui è uomo da montagne e può migliorare ancora. Come può migliorare questa Fiorentina che ha chiuso la stagione con 17 sconfitte, dopo ottime premesse e un buon cammino in Europa, avvelenato da ingiustizie arbitrali. ‘E’ andata male, ma ci stanno anche gli anni in cui non tutto fila dritto: capita a noi ciclisti, succede anche nel calcio’, filosofeggia Cioni. Il calcio, a dire il vero, è stata la sua prima passione: ‘Ho giocato da ragazzo, ma non ero buono: avevo i piedi troppo grandi’, racconta. Di quell’esperienza, ricorda in particolare un compagno che poi ha fatto strada: ‘Si chiama Banchelli, ricordo che tutti lo chiamavano ‘pomodoro’: so che ha fatto qualche stagione con la maglia viola, poi ha girato in altre squadre e in altre categorie’. Tifoso Cioni: fa quasi strano vedendo questo ragazzo di 35 anni dal marcato accento anglotoscano, un ciclista che arriva dalla mountain bike dove è stato azzurro e dove ha preso moglie (Annarita Goldin, ex campionessa tricolore) e che con la bici da corsa ha avuto la sua stagione migliore nel 2004, quando ha vinto il campionato italiano a cronometro e ha chiuso il Giro d’Italia al quarto posto. Eppure la fede viola è reale e anche convinta. ‘Che c’è di strano? Il calcio mi piace e, quando capita, vo’ anche a vederlo allo stadio’, racconta Cioni. ‘Non scrivete che sono un supertifoso, ma un simpatizzante sì: ogni volta che la Fiorentina gioca, chiedo il risultato. Mio papà Giampaolo, invece, è uno che alle partite ci va quasi sempre: spesso ad informarmi di cosa hanno fatto i viola è lui. Cosa mi piace della squadra? E’ un fatto di territorialità: vivo nei dintorni di Firenze, sento il fascino del giglio. Eppoi mi piace come è impostato il club: so che ha un ottimo vivaio, vedo che ha un progetto legato ai giovani anche in prima squadra’. Progetto che ripartirà da Prandelli ‘una persona che mi piace, oltre che un ottimo allenatore’, conclude Cioni. Convinto che l’anno prossimo sarà quello giusto per rifarsi.
bravi date spazio a personaggi come Cioni, ragazzo serio, simpatico e professionale. Auguri x la tua carriera, ricordo benissimo le tue imprese quando si correva insieme in mtb. Grande Dario!
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