| 16/05/2010 | 17:51 Chris Sorensen è naturalmente al settimo cielo e lo racconta ai microfoni di RaiSport: «Una vittoria bellissima, una sensazione meravigliosa, anche perché sette settimane fa avevo avuto un brutto incidente e temevo di non riuscire ad essere al Giro, invece oggi sono qui mi trovo sul podio come vincitore di tappa e mi trovo benissimo».
Sereno Stefano Garzelli: «Ci ho provato, anche se tra i big c’era molto controllo. E poi si sentiva la stanchezza della tappa di ieri, penso che tutti fossero piuttosto al limite. Adesso credo che ci siano tre o quattro giorni non impossibili, spero che rallenteremo anche perché se non arriviamo davvero in pochi a Verona. Nibali? Sono andato a cercarlo, ci siamo chiariti, gli ho spiegato che il mio obiettivo non era quello di attaccare ma di arrivare tra i primi sullo sterrato. Spero abbia capito la mia posizione».
Laconico Alexandre Vinokourov: «È andato tutto bene, sono riuscito a difendere la maglia rosa come avevo programmato di fare. Una giornata perfetta per la nostra squadra, anche perché abbiamo sfruttato il lavoro della Lampre».
Michele Scarponi spiega: «Volevo vedere come stavo dopo la tappa di ieri, quindi ho provato ad attaccare. Su una salita come questa, però, a ruota si stava meglio mentre in prima fila si faticava molto. Il Giro è ancora lunghissimo, io sto bene e ho una bella squadra: nella vittoria finale io ci credo».
Amareggiato Damiano Cunego: «Io e la squadra abbiamo lavorato tanto per non far prendere troppo vantaggio alla fuga, nessuna squadra ci ha dato uan mano, a nessuno interessava la tappa e mi sembra incredibile».
Rivelazione del giorno è Simone Stortoni: «Ce l’ho messa tutta, perché occasioni così non ne capitano spesso. Ho avuto solo un chilometro di difficoltà e Sorensen mi ha preso un po’ di vantaggio e non sono più riuscito a recuperare».
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