Tappa e maglia. Rai, un "Processo" per amici e parenti

| 13/05/2010 | 09:04
Nella giornata della cronometro a squadre, un esercizio di potenza estrema e di esasperato sincronismo, benino la Liquigas, che vince la tappa del Giro, ma assolutamente irresistibile la prova del team Rai. Un altro pianeta. Lo squadrone guidato dal neovicedirettore Auro Bulbarelli, già telecronista, si presenta al traguardo firmando una prestazione memorabile. E chi può contrastarli, certi numeri. Primi tre giorni di trasmissioni in Olanda, tre record impressionanti. Sabato, inaugurazione: diretta della tappa 1.019.000 telespettarori, share 11,2; “Processo alla tappa” 730.000 e share 8,30. Domenica: diretta 991.000 spettatori, share 6,78; “Processo” 636.000 e share 4,86 (praticamente i congiunti stretti degli inviati Rai, forse neppure tutti). Infine lunedì, ultima tappa del ciclo olandese: diretta 741.000 spettatori, share 7,42; “Processo” 517.000, share 5,78.
Giù il cappello davanti al talento. Storico il dato del “Processo” con il 4,86 di share: praticamente, dimezza l’anno prima. Fuoriclasse. Tappa e maglia per un grandioso successo di squadra. Non si creda comunque che certe imprese nascano per caso. La Rai non lascia nulla al caso. Per centrare questo risultato, l’ente di Stato ha mandato al Giro una moltitudine di 160 persone. Ancora qualche tappa e saranno più loro degli ascoltatori.

«Tappa e maglia» da Il Giornale del 13 maggio
a firma di Cristiano Gatti
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COMMENTI
Gatti del giornale
13 maggio 2010 11:48 
puo' proporre al suo padrone di comprare i diritti del giro se quello della rai non gli piace. Senno' c'e' sempre eurosport con un grande Riccardo Magrini.

share
13 maggio 2010 12:17 
Buongiorno, mi permetto di dissentire per ciò che riguarda lo share dell’evento Giro d’Italia.
A mio parere, soprattutto per la corsa rosa che vive di quotidiane dirette televisive pomeridiane, non è possibile quantificare il riscontro di pubblico televisivo mediante lo share. Io ad esempio per esigenze di lavoro (o familiari durante il week end) seguo l’evento in differita, tramite internet o registrazioni tv, canali che non credo rientrino nel pallottoliere dello share. Dubito che la maggior parte di coloro che seguono il Giro in tv (tra i 20 e 50 anni) possa farlo “live” e comunque rispetto al passato può usufruire di differenti alternative che esulano dal vincolo della diretta.
La multimedialità dei media moderni offre uno scenario difficile da “pesare” in termini di accesso all’evento. E credo sia meglio così: il cuore e la passione non si nutrono di numeri, necessitano solo di sconfinati orizzonti.

Walter Brambilla

13 maggio 2010 12:39 
Il problema del basso share non dipende dalla RAI che finalmente dà il giusto spazio a un bellissimo sport, ma da Zomegnan che disegna un pessimo giro motivato solo dagli affari e tiene fuori i nostri campioni più rappresentativi
a vantaggio di stranieri demotivati e per lo più sconosciuti.

STAFF & Giro
13 maggio 2010 14:20 
Carissimo Sig. Gatti… dal mio punto di vista non saprei se le maestranze siano effettivamente 160.... tuttavia ammesso che siano effettivamente quel numero... vediamo un pò... conti alla mano, 40 unità tra staff tecnico, conduttori e telecronisti, possono anche essere sufficienti per la diretta e il processo alla tappa (si vedono comunque sempre le stesse facce !). Mettiamoci altri 40/50 operai per svolgere la manovalanza (autisti, installatori di palchi, transenne, e finte mascotte, ecc.). Altri 10 per coordinare i lavori e qualche cuoco che faccia anche da cameriere oltre ai soliti truccatori e parrucchieri e siamo a 110 unità. Mettiamoci una decina che abbiano avuto la raccomandazione per lavorare in RAI e svolgono i polivalenti ed arriviamo a 120 …. gli altri 40 unità, a dir la verità non saprei proprio quale ruolo gli sia stato affidato e soprattutto se sono presenti o se rimangono a casa a gustarsi il giro. Si !!! in effetti c'è qualche persona in più !!.

13 maggio 2010 15:36 
La scenetta di sabato,con la Di Stefano che si é inginocchiata davanti a Gianni Mura seduto su un trono,a me é sembrata sgradevolissima,per non dire disgustosa.Se l'intenzione era quella di far ridere,la gag é venuta male.

Zomegnan la rovina del ciclismo
13 maggio 2010 16:21 
Resto allibito che alla Gazzetta non si accorgono che questo tizio sta rovinando il giro ed il ciclismo italiano.Ma dare spazio a squadre straniere modestissime a scapito di squadre italiane e di corridori italiani è un errore gravissimo...ma a chi può interessare un giro con mezze tacche che non infiammano nessuno e senza nostri corridori? Tutti parlano delle salite...ma ci saranno tappe monotone perchè non ci sono corridori tali da fare le imprese e così saranno tappe di trasferimento e scialbe.Non dimentichiamo che il ciclismo è fatto dai corridori e non dalle buffonate tipo Olanda e fra qualche anno gli Stati Uniti...Sempre ma sempre peggio.Zomegnan dovrebbe fare l'operatore turistico così ce lo leviamo di mezzo.

Basta ospiti calcistici!!!!
13 maggio 2010 17:34 
Le discussioni di matrice calcistica in seno all' evento ciclistico più importante dell' anno sono profondamente inutili e fuori luogo, non ce ne può fregare di meno delle scemenze che costoro dicono.

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