| 24/02/2009 | 18:22 John Fahey, presidente dell'Agenzia mondiale antidoping (Wada), ha applaudito il ritorno di Lance Armstrong: «Lui crea un fenomeno sportivo, ha attirato piu' pubblico che mai. Che Armstrong o un altro arrivi a sensibilizzare talmente il pubblico e aumentare altrettanto i fondi correndo contro il cancro e' una cosa molto buona - ha sottolineato a Losanna il presidente della Wada, che ha sofferto anche lui di un tumore. E ha aggiunto -. Se e' stato per una buona causa, applaudo al suo ritorno». Quanto ai sospetti di doping che aleggiano sulla carriera del ciclista americano, Fahey ha sostenuto che le prove attribuite a Lance Armstrong del 1999 - sulle quali si e' basata un'inchiesta del quotidiano francese L'Equipe dell'agosto 2005 che accusava il corridore di aver utilizzato l'Epo nella sua prima vittoria al Tour de France - sono prescritte perche' hanno superato gli otto anni.
«Questo non impedisce a Lance Armstrong, se volesse chiarire i fatti, di acconsentire volontariamente alla proposta che aveva ricevuto dall'Agenzia francese antidoping (Afld) di analizzare nuovamente quelle prove - ha affermato Fahey -. Non si puo' fare altro per cancellare la prescrizione».
Armstrong, che ha sofferto di un cancro ai testicoli prima della sua serie di vittorie al Tour de France, non ha mai smesso di ripetere che lui ha fatto ritorno al ciclismo per promuovere la sua fondazione Livestrong e per sensibilizzare le persone a questa malattia.
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