DIECI FACCE DA LOMBARDIA

PROFESSIONISTI | 10/10/2025 | 08:15
di Angelo Costa

Invertendo l’ordine delle città di partenza e arrivo, come puntualmente avviene da cinque anni (e con meno regolarità da oltre un decennio), il risultato non cambia: il Lombardia resta la classica più dura dell’anno, anche più della Liegi perché qui si arriva col serbatoio di energie meno pieno rispetto alla primavera. Quest’anno si va da Como a Bergamo, i chilometri sono sempre tanti (241), il dislivello pure (4400 metri), con una bella sequenza di salite: Ghisallo, Roncola, Berbenno, Crocetta, Zambla Alta e infine il passo di Ganda prima dello spettacolare finale in Città alta. Se l’ultimo dei nostri a vincere, Nibali, in due occasioni (2015 e 2017) c’è riuscito solo sul lago di Como, Pogacar non bada all’alternanza: si arrivi da una parte o dall’altra, da quattro anni in fila detta legge. Il quinto centro proietterebbe l’iridato sloveno nella leggenda, perché eguaglierebbe Coppi facendo pure meglio, perché una cinquina in altrettante stagioni in questa classicona non si è mai vista. Ecco le dieci facce (una più nove, in realtà) che si candidano come primattori.   


Tadej Pogacar. Vince perché più le corse sono dure e più fa la differenza, perché quest’anno nelle classiche quando non ha vinto è arrivato sul podio, perché non si vede in giro chi possa fermarlo. Non vince perché anche lui capita di sbagliare e perché la sfortuna a volte ci vede benissimo.


Remco Evenepoel. Vince perché ama le classiche più toste, perché un anno fa ha già respirato l’aria del podio, perché chi vince la Liegi ha tutto per ripetersi anche nel cosiddetto mondiale d’autunno. Non vince perché quando c’è in corsa Pogacar gli tocca correre per il secondo posto.

Tom Pidcock. Vince perché sta facendo un ottimo finale di stagione, perché nelle classiche è migliorato tanto, perché prima o poi un grande risultato riesce a centrarlo. Non vince perché rispetto ai fenomeni in circolazione gli manca ancora un centesimo per arrivare all’euro.

Isaac Del Toro. Vince perché sta attraversando un momento di grazia, perché se a 21 anni vinci 15 gare in una stagione non sei soltanto una promessa, perché se Pogacar dovesse avere guai lui è prontissimo. Non vince perché il suo enorme talento deve metterlo a disposizione di Pogacar.

Ben Healy. Vince perché a forza di dar battaglia prima o poi una la centra, perché non arriva a fine stagione col serbatoio vuoto, perché ha imparato anche a non sprecare energie quando non serve. Non vince perché alla distanza cala e il compagno Carapaz potrebbe aver più carte.   

Mattias Skjelmose. Vince perché nell’ultimo mese è stato sempre in prima linea, perché ha le qualità per dire la sua sui percorsi duri, perché è tra i pochissimi che in questa stagione è riuscito a battere Pogacar. Non vince perché spesso a mettergli un bastone tra le ruote è la sorte.

Primoz Roglic. Vince perché in questa classica è andato sempre migliorando, perché nell’ultimo mese si è ripresentato ad alto livello, perché è tra quelli che in stagione si sono spremuti meno. Non vince perché 36 anni si sono fanno sentire di fronte alla meglio gioventù attuale.

Paul Seixas. Vince perché nell’ultimo mese è sempre stato protagonista, perché il podio agli Europei dietro ai giganti l’ha galvanizzato perché a 19 anni ha fretta di mostrare il suo talento in una grande corsa. Non vince perché non ha mai corso una classica e questo è l’esame più severo.

Christian Scaroni. Vince perché è da una stagione intera che corre davanti, perché è uno che prima di arrendersi dà tutto se stesso, perché dopo il quarto posto all’Europeo vuole regalarsi un risultato di prestigio. Non vince perché col Lombardia non ha mai avuto un grande feeling.

Julian Alaphilippe. Vince perché sta chiudendo la stagione meglio di come l’ha iniziata, perché di uno che ha vinto due mondiali è sempre meglio non fidarsi, perché è di quelli che conosce la strada per il podio. Non vince perché rispetto alla nuova generazione sembra avere qualcosa in meno.


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COMMENTI
Classica ?
10 ottobre 2025 09:26 Angliru
Ma dove ? Continuano a cambiare percorso, che non si capisce il perche', soldi a parte. Di classica, non e' rimasto proprio nulla, a parte il chilometraggio.
Comunque, vince Pogacar.

Angliru
10 ottobre 2025 10:09 Buzz66
Negli ultimi 20 anni è diventata un’alternanza tra Bergamo e Como come città di partenza e arrivo.
Se andiamo indietro nel tempo il percorso è stato cambiato molte volte senza che questo andasse mai ad inficiare il prestigio ed il valore di questa corsa bellissima.
Classica, certo.
Con un Albo d’oro leggendario…

🤦
10 ottobre 2025 10:33 Frank46
Ho visto più accanimento sul definire la Bernocchi una gara di 2a fascia quale è che sul mettere in dubbio che il Giro di Lombardia sia al pari della Liegi, della Sanremo , della Roubaix e del Fiandre la più grande classica al mondo.


Frank46
10 ottobre 2025 11:04 Angliru
Ma e' mai possibile esprimere la propria opinione ? Chiedo.... La parola classico/classica cosa significa? Vattello a vedere. A me queste continue inversioni di partenze/arrivo, taglia e cuci di salite, non piacciono.
Ho espresso educatamente la mia opinione.

Classica ma..
10 ottobre 2025 11:11 Maldigambe
La Parigi Roubaix parte da Parigi e arriva al Velodromo.
La Liegi idem.
Noi italiani ci dobbiamo sempre distinguere.
Per fortuna il Nostro bellissimo Lago salva tutto!
Vincerà sicuramente il migliore.

@Angliru
10 ottobre 2025 11:28 Frank46
Non è questione di opinioni, il Lombardia è una classica monumento, quindi è una classica è appurato, ansi è una delle più grandi classiche del ciclismo mondiale.

Che non ti piace il fatto che alterino sostanzialmente due percorsi è un opinione personale.

Maldigambe
10 ottobre 2025 11:31 Buzz66
L’ultima volta che la Parigi Roubaix è partita da Parigi io non ero ancora nato…sono del 1966

Classiche
10 ottobre 2025 11:35 Buzz66
Aggiungo che la Liegi presenta ogni anno un percorso lievemente diverso con l’aggiunta o la cancellazione di qualche cote.
La Ronde Van Vlaanderen, si è venduta al Dio denaro una decina d’anni fa con quel circuito a pagamento da ripetere tre volte, ma rimane sempre la più bella.
Mi sembra che non siamo gli unici a toccare i cosiddetti Monumenti…

Considerazione
10 ottobre 2025 11:37 italia
A pieno titolo il Lombardia e' una monumento; e' indiscutibile. Noto che con il ciclismo moderno le salite tranne una sono .... leggere; per consentire alla corsa di essere dura per il mio modesto parere occorrerebbe innovare con la ricerca di un po più impegnative ....

10 facce
10 ottobre 2025 11:55 Panassa
Avrei tolto roglic ( sono un suo estimatore) ma l'età conta. Anche alaphilippe ormai dove va. Ma forse così sarebbe dura ad arrivare a 10 . Forse un carapaz ma è difficile. La mia classica preferita è il fiandre

E’ vero
10 ottobre 2025 12:01 Gnikke
Un po’ tutte le classiche monumento fanno con un certa regolarità cambiamenti di percorso, magari senza invertire ogni anno partenza e arrivo, comunque non perdono per questo la loro “dignità” di classica!
Concordo con chi afferma che quest’anno il Lombardia mi sembra un po’ “addolcito”.

Frank46
10 ottobre 2025 12:02 Angliru
Te lo ripeto, cerca cosa significa il termine 'classico'. Qui e' un continuo cambiare.
E ripeto di nuovo, che ho espresso la mia opinione educata.
Ma qui, sembra sempre un rincorrere se uno scrive una virgola diversa.

Frank46
10 ottobre 2025 12:04 Angliru
Magari, facciamo che da Sanremo di va a Milano, invertendo salite e percorsi. Perche' no !

Classiche monumento:
10 ottobre 2025 12:11 VanDerPogi
1) Si chiama Milano-Sanremo ma ora parte da Pavia. Poggio e Cipressa non ci sono sempre state in origine eppure ora sono il simbolo dela corsa.
2) Giro delle Fiandre con percorso stravolto negli ultimi 10 anni quando hanno spostato da Ninove a Oudenaarde. Una volta il simbolo era il Muur/Kapelmuur/Grammont, ora è relegato a millanta km dal traguardo o addirittura saltato.
3) Si chiama Paris-Roubaix ma non parte da Parigi. Ha i suoi simboli Tra Arenberg ed il Carrefour de l'Arbre. Forse la più tradizionale delle cinque e infatti la più prestigiosa.
4) Liegi che mette-toglie cotes di continuo, che cambia spesso il punto dell'arrivo, ma che ha un percorso piuttosto stabile

Il Lombardia si chiama(va) "Giro" di Lombardia, non ha un nome con Partenza-Arrivo, quindi ha formalmente il diritto di comportarsi come un Giro e cambiare percorso. Adesso ha trovato questa alternanza tra Bergamo e Como con passaggio per Lecco. La ritengo una trovata ottima. Entrambe le città sono arrivi stupendi, una con il lago, una con il passaggio sulle mura. La difficoltà è mediamente simile, è aperta a scalatori puri come ad attaccanti/scattisti/puncheur/discesisti...
Per me ha tutta la dignità di una classica, con un albo d'oro da Monumento

Nemmeno a me piace troppo
10 ottobre 2025 12:12 Forza81
L'opinione di Angliru, non è sbagliata. Troppi cambi di percorso negli ultimi anni.
Bella si, ma spesso prima degli ultimi anni, veniva spesso snobbata dai top, perchè comunque dura e a fine stagione.
Del Toro potrebbe farcela, magari con una fuga

Quote
10 ottobre 2025 12:14 Leonk80
Pogacar è dato a 1.10 da tutte le agenzie di scommesse.

;)))
10 ottobre 2025 12:21 Maldigambe
Buzz, quando la Roubaix partirà dal Velodromo ne potremo parlare!!

In Lombardia si tratta di spartirsi i proventi tra Como e Bergamo .
Varese ha la 3 valli quindi non si intromette.
Lecco non osa alzare dito, e' provincia.
Brescia troppo lontana , fa stato a se, poi si prende una tappa del Giro quasi ogni anno e ha il Colnago festival a Maggio.
Pavia L abbiamo sistemata per qualche anno con la Sanremo, poi tornerà ad alzare la voce...
Cremona e Lodi....
;))

@Buzz66
10 ottobre 2025 12:22 Frank46
E il bello è che a differenza del Giro di Lombardia, che già nel nome si presta a modifiche anche dei luoghi di partenza o di arrivo, nel caso della Parigi Roubaix sarebbe più lecito aspettarsi che non vengano cambiati i luoghi di partenza e di arrivo.

Però chi l' ha messa in piedi non poteva immaginarsi che con il tempo il ciclismo avrebbe considerato certi chilometraggio troppo eccessivi.

Un tempo si correva su chilometraggio molto maggiori, utilizzando bici molto più pesanti e molto meno performanti, su asfalto spesso inesistente.

Comunque aldilà della digressione rimane il fatto che sia ridicolo che una corsa che si chiami Parigi Roubaix non parta da Parigi. Il cambio della partenza doveva porre fine alla Parigi Roubaix. Però noi dobbiamo criticare in continuazione le nostre più grandi corse su qualsiasi cazzata.

Tra l' altro ci sono due corse iconiche di due sport molto diversi che non partono più da tempo immemore da Parigi ma che hanno conservato il nome per non perdere appeal.

Mi riferisco alla Parigi Dakar che non parte da Parigi e non arriva a Dakar....
Queste sono cose davvero ridicole, non il fatto che il Lombardia voglia alternare due splenditi percorsi e come in tutte le altre monumento al volte si facciano anche delle piccole aggiunte nei due percorsi.
Anche alla Liegi, al Fiandre e alla Roubaix spesso si inseriscono o si tolgono dei tratti.

@Italia
10 ottobre 2025 12:34 Frank46
Ancora più duro?
Il Giro di Lombardia è l' unica monumento adatta anche agli scalatori puri da GT, lasciamo stare Pogacar che va forte ovunque.

La Liegi casomai con il tempo è diventata una corsa diversa rispetto a quello che era il proprio DNA.

La Liegi se non fosse per il Pogacar o l' Evenepoel di turno sarebbe una corsa molto appetibile anche per i passisti veloci come Vanderpoel, Mattews e Pedersen.

Però storicamente la Liegi era considerata una corsa che al pari del Lombardia doveva strizzare l' occhio anche un po' agli scalatori da GT.
Oggi uno scalatore da GT farebbe molta fatica con una gara del genere.

Poi vedo in generale che su ogni corsa se si leggono i commenti si vuole indurire i percorsi che non sono mai abbastanza secondo alcuni.
Anche nei GT pare che ci devono essere 21 tape di alta montagna e ogni tappa di montagna deve terminare in salita e sulla salita più dura.
Sai che noia!

Poi alla fine le gare più spettacolari dell' anno sono state Milano Sanremo, Fiandre e Roubaix....

E quante volte si è sentito in passato che dovevano rendere più dura la Sanremo!?
Quello si che sarebbe significato cambiare il DNA di una corsa che è sempre stata l' unica monumento aperta davvero a tanti tipi di soluzioni diverse.

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