SAUDI TOUR. ALULA, OBIETTIVO 2030: «DIVENTEREMO META CICLISTICA DI LIVELLO MONDIALE».

APPROFONDIMENTI | 30/01/2023 | 08:11
di Carlo Malvestio

Un paio di mesi fa li abbiamo visti esultare e proclamare un giorno di festa nazionale per la vittoria contro l’Argentina di Lionel Messi al Mondiale di calcio, ora l’Arabia Saudita ha voglia di farsi conoscere anche dal mondo del ciclismo. Il Saudi Tour rappresenta il veicolo perfetto per mostrare le bellezze di un Paese turisticamente ancora in gran parte inesplorato e a farsi carico di questo prestigioso compito è la città di AlUla. La prima edizione, risalente al 2019, si era svolta nei dintorni della capitale Riyad, ma dall’anno scorso gli organizzatori hanno scelto di spostarsi nella parte nord occidentale del paese, dove deserto, rocce di arenaria, tombe monumentali e una storia millenaria hanno fatto aprire gli occhi ai tifosi e agli addetti ai lavori sull’unicità del luogo.


Tutta l’area di AlUla è una delle più affascinanti del Paese e non è un caso che per preservarla e valorizzarla sia stata creata una Commissione Reale apposita che riferisce direttamente al re Salman e si avvale della consulenza di grandi manager del turismo internazionale. Fino al 2017 l’Arabia Saudita non concedeva nemmeno il visto ai turisti, ma da tre anni a questa parte la rotta è cambiata e il Regno saudita sta facendo ingenti investimenti per attirare i viaggiatori nelle sue zone, dimostrando una visione decisamente più occidentalizzata rispetto al passato. La speranza è quella diventare entro il 2030 una meta riconosciuta a livello mondiale per gli sportivi e ciclisti.


«Da quando ho iniziato a lavorare per Alula sono stati stanziati un trilione di dollari per promuovere il turismo ecosostenibile e cercare di trasformare il paese tramite lo sport – ha detto Phillip Jones, Chief Destination Marketing and Management Officer di Alula -. La prima volta che ho pedalato in queste zone sono rimasto ammaliato, e ora l'obiettivo è portare Alula ad essere capitale saudita del ciclismo, su strada ma anche fuori strada, perché gode di paesaggi unici e spettacolari, il traffico è molto limitato e il clima buono (resta comunque una destinazione per persone piuttosto facoltose, ndr). Stiamo costruendo varie vie ciclabili e portando la cultura ciclistica. Rispetto ad un anno fa in città ci sono già più hotel e ristoranti».

Bicicletta e Arabia Saudita è un binomio che va fatto crescere su tutti i fronti, anche quello agonistico, come conferma la partnership con il Team Jayco AlUla: «Qualcosa si muove, a questo Saudi Tour ci sarà la Nazionale saudita in corsa a testarsi contro alcuni dei migliori corridori del mondo - continua Jones -. Gli interessati alla bicicletta aumentano, ci piacerebbe riuscire a creare presto una squadra satellite saudita che compete in Europa, che possa poi fornire atleti al Team Jayco AlUla».

Infine, a conferma di una visione maggiormente progressista rispetto al passato, la Federazione Ciclistica Araba, insieme ad ASO e alla Commissione Reale, si sta muovendo per allestire un Saudi Tour in versione femminile a partire dal 2024.

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