SARA PITOZZI: «L'OBIETTIVO DI PITON E' CONTINUARE A CRESCERE E A STUPIRE»

INTERVISTA | 15/06/2021 | 08:35
di Danilo Viganò

Bellezza, gentilezza e semplicità sono nel Dna di Sara Pitozzi, amministratore delegato di Piton Srl, azienda di biciclette con sede a Travagliato, alle porte di Brescia. Fiera e orgogliosa, ha portato il marchio Cicli Piton all'avanguardia del ciclismo nazionale e non solo. Basta buttare l'occhio sulle strade delle corse più importanti del calendario dilettantistico per capire la portata e la qualità delle biciclette Piton sulle quali hanno pedalato e continuano a pedalare fior di corridori.


L'avventura Piton nasce nel 1975 grazie a Guido Pitozzi, lo zio di Sara, che sul mercato delle due ruote lancia il marchio "Cicli Pitozzi", legato naturalmente al suo cognome. Le idee di rinnovarsi non mancano, la voglia di produrre è tanta, e verso gli anni Novanta arriva la nuova denominazione Piton, dal nome del Pitone, a dare nuova linfa e un tocco di modernità all'azienda di Travagliato.


"Con il nuovo brand abbiamo creato una linea di prodotti con l'obiettivo di divenire specialisti in quello che facciamo e proponiamo. Nella nostra azienda nascono continuamente idee e innovazioni, siamo sempre aperti a nuove soluzioni - spiega Sara Pitozzi -. Ogni due anni siamo puntualmente presenti con nuove creazioni di cui l'ultima messa su strada quest'anno, vale a dire il modello RF (Racing Frame) utilizzato dalla squadra elite e under 23 della Gallina Ecotek Colosio di Cesare Turchetti. E non solo: ci sono altri 30 pezzi che sono già usciti dalla nostra azienda e questo ci riempie di orgoglio. Ci siamo anche impegnati a creare un servizio per tutte le esigenze degli appassionati, che è quello di personalizzare la propria bicicletta con la possibilità di scegliere la montatura, la componentistica e il colore. Una opportunità che già ha coinvolto molti simpatizzanti del nostro sport come è capitato a un imprenditore di Ravenna, che si è recato da noi, si è scelto il telaio e lo ha modellato con il marchio della sua cantina vinicola. La nostra è un'attività che nel corso degli anni è diventata una filosofia e un progetto d'azienda".

Cresciuta in una famiglia di appassionati di ciclismo, Sara ha iniziato a seguire le prime corse a soli 10 anni: "Dal punto di vista della mia carriera imprenditoriale è stata una benedizione. Partecipare alle gare è stata come un'ispirazione, la chiave del mio successo sportivo e aziendale. Abbiamo vissuto anni bellissimi, a volte difficili, ma sempre formativi al fianco dell'Edile Gaverina e tutta l'esperienza accumulata oggi la mettiamo al servizio della società di Delio Gallina, con la quale da anni portiamo avanti un rapporto davvero proficuo".

A proposito di agonismo, quanto vi è servita l'esperienza nel mondo del Triathlon?
"L'esperienza maturata nel Triathlon è senz'altro una delle più importanti che abbiamo fatto, e ci tengo a sottolineare come la nostra partecipazione alle competizioni sia stata esclusivamente sotto forma di promozione e immagine del nostro brand. Abbiamo fatto sentire la nostra voce nelle regioni dell'Alta Italia attirando l'attenzione di molti ragazzi e addetti ai lavori. Una bella avventura, che ci ha permesso di seminare ma anche di raccogliere".

Sappiamo che il marchio Piton è anche presente nel Ciclocross.
"Da tre anni a questa parte siamo impegnati in questa affascinante disciplina. Grazie all'illuminazione di mio fratello Simone, che in azienda coordina la parte tecnica e meccanica, siamo entrati a far parte di questo variopinto mondo del Ciclocross con una squadra di giovani esordienti, allievi e juniores. Devo dire che anche in questo settore stiamo raccogliendo belle soddisfazioni".

Da buona bresciana c'è una corsa in cui le piacerebbe vedere sfrecciare vittorioso un corridore in sella alla sua Piton?
"Il Trofeo città di Brescia (l'ex Guizzi, ndr) che si svolge in notturna. E' una gara ricca di fascino e tradizione e significa molto per noi bresciani. Ma ci sono tante altre gare come Giro d'Italia Under 23 o il campionato italiano".

Lei è una donna multitasking: mamma, moglie, sportiva, manager. E' mai salita su una bicicletta?
"Come no? Ho pedalato eccome, finchè ho potuto. E sempre con la bici da corsa. Ora sono in stand by, ma conto di tornare in sella al più presto. Essere mamma è faticoso, anche perchè cerco di fare tutto io: Giovanni ha quasi 3 anni, quindi non è facile incastrare tutto, ma io mi organizzo bene, e mi occupo in prima persona del ménage famigliare, dell'azienda, anche se devo dirla tutta, sono fortunata perché Adriano è un papà e un marito complice".

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