LA SIGNORA CON LA TESTA TRA LE NUVOLE E L'ERRORE DI REMCO

PROFESSIONISTI | 16/08/2020 | 17:21
di Cristiano Gatti

Caro direttore,


mi sembra doveroso a questo punto tornare per un attimo al Giro di Lombardia. Per quanto mi riguarda, trovo che il generone social-ultrà ci abbia dato dentro più del solito con la demagogia e il luogo comune, con il moralismo e il saccentismo, ovviamente sempre mimetizzato dietro al comodo anonimato che rende tutti così spietati.


Io vorrei sgombrare il polverone soprattutto dallo spaventoso incidente di Evenepoel, che tanti faciloni hanno subito abbinato al Suv della cretina investitrice di Schachmann, facendo scopa in faccia agli organizzatori. Ecco, senza farla tanto lunga e senza lasciare niente in sospeso: la cretina contromano è chiaramente imputabile all'organizzazione, Evenepoel proprio no.

Sulla signora con la testa tra le nuvole – per non dirle altro – si può dire caso mai che di questi personaggi ne possono sempre comparire dietro ogni curva, lungo una gara di due o trecento chilometri. E' difficile controllare tutti, metro per metro, soprattutto al giorno d'oggi, in questo clima di odio per il ciclismo e di insofferenza nevrotica verso qualsiasi forma di interruzione del traffico e dei traffici personali. E' difficile, è sempre più difficile, ma un'organizzazione è lì per questo: per governare – assieme alle autorità locali – anche questi rischi, ormai sempre più diffusi e aggressivi. E se qualcosa sfugge alle maglie dei servizi di sicurezza, la responsabilità non può che cadere proprio su chi organizza gli avvenimenti. Onori e oneri, si usa dire.

Qui, però, mi fermerei. Rcs sotto accusa per Schachmann, ma fine dei processi. Evenepoel proprio non rientra in questo discorso. Lo dico senza problemi, sollevato al massimo dalle diagnosi rassicuranti per il giovane fenomeno. Ma lo dico con molta convinzione. La caduta del piccolo belga non è colpa di nessuno: è colpa sua. Meglio: è colpa del ciclismo, della sua naturale e intrinseca pericolosità. In questo caso non c'è nemmeno il comportamento scorretto di un collega, com'è successo a Jakobsen: Evenepoel è totalmente responsabile del suo volo. Una cosa simile a quella capitata nel Giro del 2009, sempre sulle montagne lombarde, in quel caso allo spagnolo Horrillo, volato giù dal parapetto sul Culmine di San Pietro. Dovremmo limitarci a chiamarli incerti del mestiere, senza farla tanto lunga con colpevoli e capri espiatori. Evenepoel è andato largo, magari non era lucidissimo, comunque ha commesso un errore, e purtroppo in quel punto l'errore costa carissimo.

Certo, le anime belle del senno di poi mi verranno a dire che punti così rischiosi non dovrebbero essere ammessi, equiparando un ponte di montagna a tante colpevoli curve assassine negli ultimissimi metri degli sprint, a tanti paracarri e spartitraffico mal segnalati, a tante gallerie buie, tutto questo sì colpevolmente introdotto da organizzatori incoscienti.

Ma cosa c'entra il ponte di mezza montagna, chiedo io. Piuttosto, mi si dica che il ciclismo ormai va corso solo dentro l'autodromo di Imola: così mi sembra più logico, come ragionamento. Però patti chiari: corriamolo anche solo dentro il cortile di casa, ma non chiamiamolo più ciclismo.   

 

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COMMENTI
Concordo
16 agosto 2020 17:59 9colli
Evenepoel ha sbagliato la curva e ci stà, Campioni del presente e del passato hanno fatto lo stesso errore...ma parlare di materazzi a protezione della spalletta del ponte è una Bischerata. Per quando riguarda la Signora con la testa tra le nuvole( è bene che venga punita come di dovere) da persone presenti sul percorso, sembra sia uscita da un autorimessa di una villa, se così fosse la vedo dura controllare tutte le abitazioni.

Cadute
16 agosto 2020 18:19 Anbronte
Come ho già detto in altro commento è da stigmatizzare il comportamento delle due macchine al seguito che hanno visti benissimo il volo del corridore belga, ma l unica cosa che hanno saputo fare è stata quella di spostare la bici , fregandosene del corridore, sono ripartiti senza dare un aiuto, Da licenziare subito. Mi sembra che abbia più valore la vita di un ragazzo che un eventuale foratura dei corridori in fuga, per me è stato un comportamento vergognoso

gatti solito incompetente
16 agosto 2020 18:23 alerossi
è il terzo che vola giù nel burrone nella discesa di pian del tivano. quindi o non si fa più quella discesa o la si protegge al meglio

Ruoli
16 agosto 2020 18:41 AleC
Anbronte, nelle corse ognuno ha il suo ruolo. Sarebbe probabilmente stato più pericoloso se dalle ammiraglie si fossero fermati.

Remco e la svampita
16 agosto 2020 18:47 AndreaBike
D'accordo con Gatti.. Stare dietro a Nibali non è una passeggiata di salute in quelle discese, e un quasi principiante delle corse prof, se pure un fenomeno, ci può stare di perdere la traiettoria. Per l'organizzazione credo che occorra comprendere, che pur essendo un errore, tenere a bada tutti gli indisciplinati è veramente difficile.

forse
16 agosto 2020 18:50 ConteGazza
il classico materasso arancione in verticale sulla rientranza del ponte, se ci fosse stato avrebbe attutito il colpo e impedito a Evenepoel di cadere giù.. detto ciò non è che starei a criminalizzare l'organizzazione, magari lì lo metti e poi succede per fatalità in un altro punto. Filippo Caffino Novara (NO)

Tutti professori.
16 agosto 2020 19:48 Bastiano
Se dobbiamo imputare ai social una colpa grave, è quella di aver aumentato a dismisura il numero dei professori con zero competenza.
Se 200 ciclisti fanno una discesa al limite ed uno solo, tra l'altro con l'inesperienza della sua giovanissima età, unita al fatto che vive in una nazione quasi piatta, cade, dobbiamo dare la colpa agli organizzatori?
Io quella discesa l'ho fatta e tutto questo pericolo non l'ho visto.
Rilassiamoci e pensiamo a goderci lo spettacolo agonistico, lasciando ad altri, le giuste valutazioni, purché siano competenti.

Domanda
16 agosto 2020 20:08 blardone
Gli ispettori di percorso dove sono? Non possiamo solo guidare la macchina e guardare il paesaggio ...... Ragazzi sveglia avete corso anche voi...... Non possiamo abbassare la testa come gli asini... Ci sono i vostri colleghi sulla strada. BLARDONE Andrea

Alec
16 agosto 2020 20:10 Anbronte
Caro Alec, ognuno ha il suo ruolo ma la vita di una persona va al di là del ruolo, siccome non era il loro ruolo era giusto lasciarlo nella scarpata, allora non era nemmeno il ruolo degli spettatori che si sono precipitati a soccorrere il povero Renco.

Dispiace
16 agosto 2020 20:58 canepari
infinitamente per il giovanissimo campioncino belga. Però bisogna dire che le biciclette hanno i freni, ci sono discesisti e non discesisti e non si può andare oltre il limite. E soprattutto col senno di poi…ecc.
Tuttavia una qualche protezione su quello spigolo maligno lato strada si poteva mettere. Premesso ciò e volendo sindacare sull’operato dell’auto della organizzazione subito dietro a Remco, bisognerebbe dire che chi è sceso dall’auto ha dovuto per prima cosa togliere di mezzo la bicicletta che era rimasta a centro strada, in modo da evitare danni ulteriori. L’operazione è stata abbastanza macchinosa. L’ideale, forse, era che chi era sceso fosse lasciato a terra (compatibilmente con l’importanza o meno della sua presenza a bordo, cosa che non conosciamo...) sul ponte a valutare la situazione e a coordinare gli aiuti per chi era volato giù e per chi stava sopraggiungendo a tutta velocità. In effetti il malcapitato ragazzo è rimasto un paio di minuti abbondanti nel fosso senza una voce di conforto….a volte è importante anche quello.

Le protezioni servono proprio per rimediare agli errori dei corridori
16 agosto 2020 22:15 mdesanctis
Bella scoperta, Gatti e i suoi seguaci che difendono Rcs. Tu organizzatore hai il dovere professionale di prevedere quali punti possono essere pericolosi per l'incolumità dei corridori, in caso di errore. E' una mancanza molto più grave della signora in auto. Quella i corridori la vedono (per fortuna andava nella direzione della corsa e non contro mano come capitò a Pantani nella discesa da Pino Torinese nel 1995. Un muretto che rientra di 40-50 cm lo vedi all'ultimo momento, se sei in discesa. Puoi sbagliare. Ma se ci metti un materasso davanti, non precipiti giù dalla scarpata. Caro Gatti, la toppa è peggio del buco.

Una considerazione
16 agosto 2020 23:32 pickett
Ormai se un corridore perde 10 secondi dal gruppo di testa non rientra più,perchè il convoglio delle moto trascina letteralmente i battistrada.Scandalosi i fotografi che fanno letteralmente da derny.Lo abbiamo visto tante volte,in questi ultimi anni,pensiamo alla tappa del Mortirolo al Giro dell'anno scorso.Per questo motivo tanti corridori rischiano la pelle in discesa,mentre qualche anno fa prendevano meno rischi sapendo di poter rientrare dopo la fine della discesa.Bisogna assolutamente allontanare le moto dalla testa della corsa,questo é il nocciolo della questione.

Il Servilismo
17 agosto 2020 07:21 Morpheus
Nei confronti di Rcs sta raggiungendo vette altissime ! Il sog Venchi che dice che è stato tutto perfetto e l'esercito degli Yes Man con microfono e penna a fargli eco.... Ma che corsa avete visto???
Io ho visto un corridore che ha sbagliato una curva.. ed è finito in una scarpata .. ho visto una megera che aveva fretta di fare la grigliata ed ha travolto un corridore.. se poi un organizzatore non è in grado di mettere in sicurezza il percorso.. allora è un problema !
Il resto sono chiacchiere

dico la mia
17 agosto 2020 08:39 bernacca
anche per me si doveva mettere in sicurezza alcune curve della discesa visto i precedenti degli anni scorsi (altrimenti si mette la testa sotto la sabbia) dovrebbero mettere in sicurezza alcuni passaggi! Volevo sottolineare anche la curva a fine discesa dove gli addetti al traffico erano troppo lontani dalla rotonda e che , svoltando a destra , i corridori si trovavano un altro spartitraffico che erano costretti a schivare pericolosamente o saltare (sic). Sinceramente non ci siamo, e che il pubblico era ridotto

Dissenso da quanto detto
17 agosto 2020 09:23 FrancoPersico
Non accuso nessuno perché non è mia competenza. Ho però notato un Lombardia che mi ha lasciato basito. Non perché corso in agosto. Forse qualcosa va rivisto e ci vuole il buon senso per raccogliere da quanto accaduto un segnale per migliorare quello che non funziona.

Maggiore sicurezza per i corridori
17 agosto 2020 14:45 Gelefante
Il ciclismo è diventato lo sport più pericoloso e forse lo è sempre stato. Asserire che il rischio faccia parte del mestiere è una grossa banalità. E' naturale che sia così. Però vorrei porre l'attenzione sul fatto che le condizioni di sicurezza dei corridori sono le stesse da un secolo a questa parte e quasi niente è stato mai fatto per migliorarle. Nel caso specifico, era risaputo che la discesa di Colma di Sormano rappresentava un grosso pericolo visti i gravi simili incidenti pregressi, al di là delle doti di discesista o meno. Pertanto, nel caso di rischi così elevati per l'incolumità dei ciclisti è necessario trovare altri percorsi o mettere maggiormente in sicurezza le strade. Evenepoel ha fatto un errore a cui è stato indotto dall'inadeguatezza e pericolosità di quella curva. Si vede benissimo anche dalla TV ed è assolutamente inequivocabile. Siamo nel 2020, i corridori non sono carne da macello, ma veramente deve morire qualcuno per bloccare il ciclismo e ridiscutere radicalmente del miglioramento delle condizioni di sicurezza delle strade e di questi nostri ragazzi?

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