IN CODA ALLA POSTA PENSO AL TOUR...

TUTTOBICI | 25/12/2019 | 08:08
di Gian Paolo Ormezzano

È scoppiato, enfin, lo scandalo delle lettere raccomandate e non consegnate. E penso a quelle non recapitate  al destinatario da portalettere pi­gri, i quali al massimo, al meglio, lasciano “in buca” il bigliettino con l’invito ad andare a ritirarle al vicino ufficio postale, a cui regalare in coda un’oretta della propria vita. A questi postini, peraltro an­ni­chiliti da internet e quindi con alibi cosmico per il disamore del loro mestiere, io devo appunto tan­te di quelle ore all’ufficio postale, ore in cui se ti porti un libro o un giornale sembri uno snob che non sappia ammazzare il tempo con i propri pensieri e abbia bisogno di certi  strumenti per non scoppiare di noia o di impazienza.

Oppure in coda pensi. Io da qualche tempo dedico questi pensieri - un mio giochetto piemontesardo - noi di Torino e dintorni ci sentiamo, gira e rigira, un po’ francesi - al Tour de France, e aspettando mi faccio visitare da un ricordo specifico. Essì, perché io come reporter spor­tivo in giro per il mondo ho coperto tantissimi e quasi sicuramente troppi eventi (parlo di scarsa qualità dei miei articoli e scarse vivezza e saggezza dei miei rilievi), ora me ne ritrovo dentro pochi a su­scitarmi ricordi speciali, però il Tour de France è il massimo dei massimi. Ne ho seguiti una quindicina, pochi rispetto ai quasi trenta Giri d’Italia, e alle venticinque Olim­piadi fra estate e inverno, e a tantissimi Mondiali ed Europei di atletica, formula 1, nuoto, pallanuoto, basket, boxe, volley, persino ping-pong (già detto, già scritto, ma mi piace tornarci).

Ecco, se un angelo o anche (meglio?) un diavolo mi apparisse e mi dicesse di scegliere quale evento voglio se­guire ancora direi il Tour de France (Tour che in italiano al plurale non fa Tours, mentre Giro fa Giri). Più che mai adesso che in Francia, nella Provenza così ancora italiana anzi italica, passo tanti giorni all’anno. Il Tour che mi da­va la sensazione, più di ogni altro evento, di poter fare lo scoop, battere la concorrenza, insomma uscire del gregge delle conferenze-stampa, delle interviste uno contro mille, dei bollettini ufficiali.


Ma cosa è, in visioni rapide, subliminali quasi, questo speciale Tour per me? Provo a scovare altro al di là del quanto, tirato fuori dal tem­po, è già stato offerto qui. È la pia­na - sembra infinita - che precede l’Izoard. È la discesa pazza in automobile dall’Alpe di Huez a tappa finita per trovare l’ultima camera al ghiacciaio del Lautaret. È il cal­do di Tolosa, la città rosa, dove o ti ubriachi di pastis o muori. È il football di quando noi italiani eravamo forti o fortini e francesi era­no niente, avevano il Reims di Kopa che era polacco (e d’altronde nell’atletica avevano Jazy polacco lui pu­re, come il ciclista Sta­blinski, per dire di campioni) e si facevano ubriacare dal marocchino Ben Barek detto Perla Nera. Sono certe partite amichevoli nei giorni di riposo, fra la gentaglia del Tour che eravamo, noi italiani a fare una nostra squadra, e loro che cercavano di batterci a costo di usare calciatori della Francia professionistica, al Tour come gior­nalisti o testimonial (anche se allora non si diceva così). Il Tour è la nostra italiota spasmodica ricerca di donne in topless nei rari passaggi sulla Costa Azzurra, ed è an­che la ricerca della donna dentro i pre-burka da spiaggia quando si sconfinava (il 1965 di Gimondi) nella Spagna del Caudillo, bacchettona come l’Italia.


È l’assenzio che per conto di colleghi francesi nell’occhio dei loro doganieri (che allora esistevano ma se ne infischiavano di noi poveracci italiani) compravo in Spagna quando si sconfinava sui Pirenei. È Parigi oh Parigi: convinsi l’autista italiano, al suo primo Tour e già al pri­mo giorno munito di riviste pornosoft made in France e introvabili in Italia, che il 14 luglio festa na­zio­nale, quando la corsa arrivava sotto la Tour Eiffel, si circolava tutti nudi, perché Parigi è così, mi­ca si discute Parigi, che fra l’altro è sempre Parigi. Fu dura, nell’imminenza dell’approdo fatidico, dirgli che non era vero. Lo stesso autista al quale avevo detto che il presidente Mitterand ci avrebbe ricevuto e che avrebbe consegnato una Tour Eiffel in oro al suiveur italiano che avesse cantato la Marsi­glie­se senza errori, e lui la imparò e manco me ne volle.

Erano quelli del Tour cibi sublimi o porcate tremende più care dei cibi sublimi. Era la birra meno buona del mondo, ma orgogliosamente francese (sono soltanto due i paesi al mondo orgogliosi nelle etichette della propria birra e quindi scettici verso le importazioni, l’altro è il Messico che però, smandrappato come è, produce le birre migliori del mondo dopo il Belgio che per i francesi non esiste, è un paese di villaggi e villici che quando vogliono parlare francese fanno ridere (Simenon, la Yourcenar, Brel, Johnny Hallyday sono belgi, dicevo, e mi chiedevano cosa ero venuto a fare in Francia, volevo proprio rompere le scatole?).

da tuttoBICI di dicembre

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Una ricerca interessante su ciclismo e odontoiatria, una ricerca firmata da tre illustri specialisti: Stefano Speroni, Odontoiatra Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale Dottore di Ricerca in Implantologia Orale e "dentista del Giro d'Italia; Enrico Gherlone, rettore del San Raffaele e...


Ieri pomeriggio, nel corso della prima tappa della Vuelta Espana Femenina, ha destato un po’ di perplessità vedere solo cinque atlete della Visma Lease a Bike schierate in cima alla pedana di partenza e poi, qualche secondo dopo che il...


Nel cycling kit formato dalla Aero Race 8S Jersey e dal Free Aero Race S Bibshort Castelli ha concentrato più di un decennio di innovazione ed esperienza maturata nel mondo del professionismo. Il risultato? Pazzesco ed è a disposizione dei ciclisti che...


Lo scorso fine settimana è andata in scena l'Étape Parma by Tour de France, a cui abbiamo partecipato anche noi. L’evento ufficiale del Tour de France per cicloturisti e cicloamatori si è tenuto al Parco Ducale di Parma, portando in...


Cinque giorni al Giro d'Italia 2025. In attesa di Roglic e Ayuso, Bernal e Carapaz,  Ciccone e Tiberi, Van Aert e Pidcock,  viviamo il conto alla rovescia nei racconti di antichi protagonisti. Oggi, -4 al pronti-via, tocca a Pietro Partesotti. Gregario...


Ieri nel tardo pomeriggio è calato il sipario su FSA Bike Festival Riva del Garda, con la quarta e ultima giornata tutta dedicata allo Scott Junior Trophy,  dove i campioni di domani hanno potuto dimostrare le proprie capacità sulla mountain bike. La...


Terza vittoria, seconda consecutiva per Mattia Agostinacchio. L'iridato di Ciclocross domina il Trofeo Edil Group Costrruzioni per juniores che si è svolto a Castiglione delle Stiviere nel Mantovano. L'aostano della Ciclistica Trevigliese vince al termine di un'azione di forza e...


Continua la striscia di piazzamenti del team ECOTEK che ormai, in virtù di una costante presenza negli ordini d’arrivo, dimostra di essere sempre più unarealtà sempre più affermata e consolidato nel panorama ciclistico italiano. Nel segno della continuità infatti sono...


Al termine della prima prova di Coppa del Mondo di Paraciclismo ad Ostenda, il presidente Cordiano Dagnoni ha voluto rivolgere i complimenti ai paratleti impegnati in questi giorni, oltre ad esprimere cordoglio per la scomparsa, in due distinte...


E’ stata una grande festa del ciclismo quella svoltasi al Palazzo Reale di Pieve del Grappa, in provincia di Treviso, per la presentazione ufficiale della tappa della Coppa delle Nazioni in programma dal 6 all’8 giugno e per la gara...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA
Trenta copertine per raccontare la nostra storia: scegliete quella che per voi è la "copertina delle copertine"





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024