L'ORA DEL PASTO. GAZPROM IN GIRO

STORIA | 27/06/2018 | 09:10
di Marco Pastonesi

Il Giro d’Italia è i corridori: stanchi, finiti, sfiniti, sporchi, spremuti, orgogliosi, segnati, decisi, sudati, feriti, cicatrizzati, selvatici, spogliati, ristorati, restaurati, invecchiati, abbronzati, abbronzati alla loro maniera, simile a quella dei muratori, a volte i muri non dividono ma uniscono, come succede nel ciclismo, c’è muro e muro, ma il muro è sempre duro. I ritratti dei corridori: in bianco e nero, su carta rosa.


Il Giro d’Italia è la corsa: gruppo e gruppetto, fuga e inseguimento, sete e fame, borraccia e rifornimento, partenza e arrivo, salita e discesa, solitudine e squadra, tornanti e vialoni, la strada. Gli scatti della corsa: mossi, in movimento, movimentati, in azione, attivi: coriandoli a colori, schegge in bianco e nero.


Il Giro d’Italia è anche prima e dopo la corsa: meccanici e massaggiatori, maglia e manicotti, foto e selfie, tifosi e spettatori, ruote e selle, autografi e album, riunioni e ricognizioni, sacche e trolley, camper e bus. Le immagini del prima e del dopo la corsa: a colori, in bianco e nero, fra cronaca e documenti.

Il Giro d’Italia è attimi, istanti, dettagli, scorci, panorami, visioni, smorfie, sorrisi, a volte rubati, a volte sottratti, a volte estratti, a volte colti, a volte studiati. Un’enciclopedia ciclistica, e chissà se quello che si vede è anche quello che si sente, si respira, si conosce, si eredita, si trasmette, si vive.

Il Giro d’Italia è settanta fotografie in 98 pagine di un libro di grande formato (36 cm in altezza, 26 in larghezza). Per il Giro d’Italia numero 100, quello del 2017, la Gazprom Rusvelo ne ha tirate 500 copie ritraendo i suoi corridori, la sua corsa, il suo prima e il suo dopo la corsa, e quella enciclopedia ciclistica di attimi, istanti, dettagli…, compresa l’ultima fotografia, che sembra poter racchiudere tutto, tutto l’attimo fermato, fissato, stampato, e tutti i dettagli, visibili, esplorabili, reperibili: un corridore, a cronometro, di spalle, da solo, da solo si fa per dire, perché c’è la sua bici, c’è l’ombra del corridore e l’ombra della sua bici, c’è la gente, c’è la strada, c’è il cielo, sulla strada le case i balconi i negozi gli alberi i cartelli, nel cielo un elicottero.

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