Cantele: nel mio cuore sogno una vittoria in Coppa a Cittiglio

| 20/01/2009 | 15:13
Ciao Noemi, innanzitutto ti ringraziamo per l’intervista. Ti portiamo i saluti di Cycling Sport Promotion, della redazione di rosacittiglio e di tutti gli appassionati che si stanno preparando a vivere un entusiasmante Trofeo Binda. Vuoi rivolgere loro un saluto? «Voglio salutare tutti i membri della CSP e soprattutto Mario Minervino, per la passione sconfinata che ha per il ciclismo femminile e per la professionalità con cui conferisce all’evento del Trofeo Binda sempre più importanza». Parteciperai al Binda 2009? Che ne pensi del percorso? «Questa corsa è per me una tappa fissa, corro fra la mia gente e sulle strade dei miei allenamenti: il percorso mi piace, anche se avrei preferito evitare i due passaggi sul Brinzio, perché rallentano un po’ la corsa». Quali saranno le avversarie più temibili? «Sicuramente la donna da battere sarà Nicole Cooke: il Trofeo Binda sarà il primo appuntamento di rilievo dell’anno e con la maglia iridata e la medaglia olimpica al collo avrà delle motivazioni molto forti». Hai già vinto a Cittiglio tra le juniores, poi tanti ottimi piazzamenti da elite. Quest’anno ti vedremo finalmente vincitrice al Trofeo Binda? «Lo spero proprio! Ci terrei tantissimo, perché significherebbe vincere a casa mia e indossare la prima maglia di leader di Coppa del Mondo». Proprio qui vicino, ad Arcisate, hai mosso i tuoi primi passi nel ciclismo. Cosa ricordi di quegli anni in modo particolare? Come mai hai preferito la bici ad altri sport? «Ho iniziato a pedalare per gelosia nei confronti di mio fratello Adriano: lui correva già, mentre io facevo nuoto. Però mi divertivo molto di più con la bicicletta: poi, dopo un anno di patteggiamenti, sono finalmente riuscita a convincere la mia famiglia. D’altra parte questo sport era nel mio Dna, grazie alla passione ereditata da mio nonno e mio papà. Il ricordo più bello è sicuramente la mia prima vittoria, da esordiente, battendo tutti i maschi alla Sagra del Brinzio». Dal 2005 vesti la maglia del team svizzero Bigla. Che effetto fa essere l’unica italiana del gruppo? «Essere approdata alla Bigla è stata per me una grande fortuna, perché mi ha permesso di praticare questo sport a livello professionale in uno dei team più importanti al mondo. Sono la sola ciclista italiana della squadra, è vero, ma l’anima di questo gruppo è fortemente legata al nostro paese e per me è stato facile integrarmi». La base dei vostri allenamenti è Mendrisio, e di sicuro starai già pensando al Mondiale. Sarà il tuo obiettivo principale della stagione? «Dopo quello di Varese, si tratta di un altro mondiale sulle strade che meglio conosco: il nostro ritiro si trova sul percorso della cronometro. E’ un percorso molto impegnativo e mi piace, sicuramente è il principale obiettivo della stagione… dopo Cittiglio!». Anche perché ai Mondiali sei sempre stata protagonista, nonostante la sfortuna. A Zolder, nel tuo primo mondiale, sei caduta in seguito al contatto con un tifoso. A Salisburgo sei rimasta giù dal podio per un nulla e a Stoccarda, nel 2007, hai ottenuto il 5° posto dopo essere finita a terra per colpa di una transenna fissata male. Hai anche partecipato alle Olimpiadi di Atene e Pechino. Quali sono i tuoi più bei ricordi in maglia azzurra? «Effettivamente ho qualche conto in sospeso con la buona sorte, anche a Varese sono riuscita a cadere! Il ricordo più bello è legato al mondiale di Salisburgo, perché non mi aspettavo di essere davanti e perché per un attimo ho veramente creduto nella medaglia, che purtroppo mi è sfuggita per mezzo centimetro». Concludiamo con alcune domande “secche”: a quale vittoria sei più affezionata? «Al Gp di Plouay, una prova di Coppa del Mondo che ho vinto per due anni, una gara bellissima e un pubblico caloroso, come quello di Cittiglio». Come immagini di essere tra dieci anni? «Mi vedo ancora impegnata nello sport e con una famiglia». Qual è il tuo sogno? «Vincere il mondiale». Passioni? «Viaggiare». Chi è la tua migliore amica nel mondo del ciclismo? «Nicole Brändli, la mia compagna di squadra e di camera durante le corse». Hai un idolo maschile o femminile? «Quando ero più piccola ero una grande tifosa di Gianni Bugno e di Michele Bartoli». da rosacittiglio
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