Aocc: ecco il programma del candidato Virgilio Rossi

| 19/01/2009 | 18:36
Virgilio Rossi, patron dell’Uc Imolese, ha presentato ufficialmente la sua candidatura a presidente dell’AOCC, l’associazione che raggruppa gli organizzatori. Ecco la lettera programmatica che ha inviato a tutti gli organizzatori. Gentile collega, in nessun altro sport il ruolo dell’organizzatore è di fondamentale importanza per l’economia dell’intero movimento. Nel ciclismo infatti l’ente organizzatore, oltre che curare gli aspetti logistici, partecipativi, comunicativi e commerciali, ha la responsabilità di determinare il calendario agonistico tenendo presenti le aspettative degli atleti, dei gruppi sportivi e dei tecnici federali coniugando queste esigenze con le istanze del territorio, degli sportivi e degli appassionati. Un ruolo delicato e assolutamente centrale che l’Associazione Organizzatori Corse Ciclistiche può accrescere e sostenere con politiche utili a tutti gli associati, garantendo così un marchio di qualità da proporre poi anche in sede internazionale. Oggi questo ruolo centrale per il movimento ciclistico viene svolto da entità molto eterogenee; a fianco di grandi Enti, che vantano una struttura stabile e consolidata, la maggior parte degli organizzatori opera in regime di precarietà, improvvisazione e apprensione, caratteristiche che non consentono spesso di raggiungere risultati all’altezza della tradizione del movimento ciclistico italiano. In un siffatto panorama ecco che l’AOCC può svolgere una formidabile opera di armonizzazione e di sostegno alla qualità attraverso l’adozione di politiche atte a favorire le sinergie e le economie migliori. Si tratta in effetti di interpretare correttamente la natura stessa della partecipazione alla vita sportiva del nostro Paese, della FCI e dell’AOCC attraverso la vera filosofia associativa. Il primo punto qualificante per il successo dell’associazione sta nell’individuazione di accordi quadro tra l’AOCC e le squadre. L’intermediazione fra organizzatori e squadre è un aspetto che non può più rimanere fuori dell’AOCC, pur fatto salvo il principio che, nella gestione del proprio ente organizzatore, ogni affiliato rimane assolutamente autonomo nelle proprie scelte. Un secondo aspetto determinante di questa nuova politica associazionistica sta nella dotazione di un parco auto nuovo, gestito con i più moderni strumenti di intermediazione, in modo diretto, attraverso una casa automobilistica oppure con un gruppo organizzatore già dotato di queste autovetture. Vanno individuate anche risorse umane con alta specializzazione in questo tipo di servizio e dare corso ad una politica che potrà essere estesa anche agli organizzatori delle gare ciclistiche dilettantistiche. Va costituita una commissione con il compito di censire, valutare e sottoporre a convenzione le aziende che forniscono i servizi in occasione delle corse ciclistiche: strutture logistiche, cambi ruota, fotofinish, assicurazione, segreteria e così via. Tra queste aziende fornitrici potrebbe esserci la RCS stessa per usufruire di alcuni servizi specifici, come ad esempio il servizio di sicurezza motociclistico. Va stabilito e concordato un comune servizio di comunicazione che consenta agli sportivi di accedere ad alcuni servizi nel settore dell’informazione. Ad esempio, è possibile che gli sportivi non sappiano se e quando vanno in onda le immagini delle nostre corse? È necessaria anche la creazione di un sito web dell’AOCC che permetta di ottimizzare la comunicazione di tutti gli organizzatori oltre che la scelta di un ufficio stampa che possa informare tempestivamente i mass media di tutto quel che concerne ogni singola corsa. In questo caso la soluzione potrebbe essere un accordo con un’agenzia specializzata per assecondare al meglio tutte le nostre esigenze di comunicazione, senza per questo intaccare i rapporti di fiducia che molti organizzatori hanno con il proprio ufficio stampa. Infine va iniziata un’azione di acquisizione di sponsor che possono sostenere l’attività dell’AOCC e dei suoi associati. Noi possiamo fare molto, molto di più se uniamo le nostre forze, se costituiamo un programma di comunicazione comune, se concordiamo standard di qualità, se introduciamo format e nuove tecnologie, se assumiamo nuove iniziative. Se, in sostanza, siamo in grado di far funzionare l’AOCC. Dobbiamo realizzare economie e politiche di mercato ma soprattutto dobbiamo creare lo spirito utile a supportare l’impegno dell’UCI, della Federazione Ciclistica Italiana e del Consiglio del Ciclismo Professionistico.
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