Team Lpr: una squadra che cresce a piccoli passi

| 28/01/2005 | 00:00
In casa LPR sono abituati a far le cose con calma e serietà, procedendo a piccoli passi. Cinque anni fa Omar Piscina iniziava la sua avventura di direttore sportivo tra i dilettanti, lo scorso anno è approdato tra i professionisti e oggi - grazie all'appoggio di Renzo Bordogna e di nuovo sponsor come Nava, Premier e Chicco d'Oro - entra tra i Professional Team in attesa, chissà, di conquistarsi in futuro un posto nel Pro Tour. «La nostra filosofia - spiega Piscina - è sempre stata quella di procedere a piccoli passi ed in questo la LPR della famiglia Arici ci ha appoggiato con grande forza. Lo scorso anno abbiamo esordito tra i prof cogliendo due vittorie e pagando un po' di inesperienza, mentre al 2005 chiediamo qualcosa di più». Onesto e concreto, come sempre, anche il diesse Orlando Maini: «Non ho mai nascosto che lo scorso anno speravo di raccogliere qualcosa di più e che siamo arrivati al finale di stagione con le gomme un po' sgonfie. Ora mi metto in gioco io per primo alla guida di una squadra che può contare su qualche uomo esperto e vincente e su un bel gruppo di giovani che stanno crescendo». Anche patron Renzo Bordogna, il signor Massinvest, che ha svolto il ruolo di padrone di casa a Mendrisio, è rimasto colpito dalla serietà di Piscina e del suo team: «Ero uscito dal ciclismo prendendomi un anno sabbatico e a richiamarmi in gruppo sono state la serietà e la maturità di Piscina, che non sembra proprio il più giovane team manager d'Italia...». A guidare la squadra saranno gli esperti Konishev («A 39 anni mi piacerebbe ancora cogliere una o due soddisfazioni...») e Tonkov, che pororpio Konyshev ha convinto da accettare l'offerta del Team LPR. Sugli scudi anche Elio Aggiano che proprio ieri è caduto in allenamento procurandosi la sublussazione della clavicola sinistra («Per la prima volta in 23 anni sono caduto in allenamento, mi hanno dato venti giorni di riposo, ma io lundì voglio già risalire in bicicletta»), Daniele Contrini e Danilo Napolitano («Nessuna promessa - spiega il velocista siciliano che esordirà martedì in Francia - ma una grande voglia di centrare subito il risultato importante»). Oltre a loro, naturalmente, fari puntati su Mauro Santambrogio, il più giovane professionista italiano, talento riconosciuto, che andrà alla caccia del primo successo tra i professionisti. Una nota, a chiusura della presentazione, che la dice lunga sulla serietà del team, più volte citata dagli intervenuti: nessuno ha mai citato, promesso o auspicato la partecipazione al Giro d'Italia o ad altre grandi corse. «Quello che avremo, ce lo dovremo guadagnare» è stato il ritornello del vernissage. Questa sì è serietà vera.
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