McQuaid: dal 2009 possibili squalifiche di 4 anni

| 15/10/2008 | 13:20
Inasprire le pene: passa anche da questo provvedimento la nuova lotta contro il doping portata avanti dall'Uci. Scossa dai nuovi e recenti scandali doping per le positività alla nuova Epo Cera al Tour de France del tedesco Stefan Schumacher, del tedesco Bernard Kohl e di Leonardo Piepoli, l'Uci è pronta a raddoppiare dal 2009 la squalifica per chi fa uso di sostanze vietate, portandola da due a quattro anni di durata anche in caso di prima violazione. Lo ha annunciato il presidente dell'Unione ciclistica internazionale, Pat McQuaid. Fino al 2009, infatti, il codice internazionale blocca ad un massimo di due anni la sanzione per i casi di doping. L'Uci però da gennaio 2009 avrà, vista l'emergenza particolare che si vive nel ciclismo, margini di manovra più ampi in questo campo. "Ci sarà più flessibilità ed in caso di frodi concertate potremo arrivare fino a quattro anni", ha detto McQuaid a L'Equipe.
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COMMENTI
Parole..
15 ottobre 2008 14:35 Attila
parole, parole, parole nient'altro che parole.
Mc Quaid il re delle parole ma niente fatti. Perché i controlli dopo il Tour solo su alcuni e non su tutti?
Chi é stato controllato e non trovato positivo? Chi non é stato cotrollato?

Bravo McQuaid
15 ottobre 2008 17:18 libero2
Però la squalifica va estesa anche a coloro che stanno intorno ai corridori dopati, come Gianetti nel caso di Riccò e Piepoli e Reverberi nel caso di Sella.
Inoltre propongo di escludere a vita - solo per i grandi giri - le squadre ed i corridori dopati ma anche coloro che hanno già scontato una squalifica per doping perchè hanno fatto comunque i furbi.

Meglio pedalare!
16 ottobre 2008 13:46 marcobici
Sono appassionato di ciclismo da tanti anni.
Ho anche due figlie che lo hanno praticato agonisticamente ed ora hanno smesso.
Mi sono però, purtroppo, dovuto ricredere sul mio sport, almeno per quel che riguarda l'attività agonistica.
Che senso ha seguire una gara, che sia di professionisti come di amatori non cambia, dopo tutto ciò che è emerso?
Basta, ora le trasmissioni televisive riguardanti il cicismo agonistico e le riviste che ne parlano non avranno da me nessun interesse.
E come me la pensano ormai moltissimi amici innamorati della bici.
Meglio, molto meglio, uscire a farsi un giro e pedalare, in gara con se stessi, su strade faticose che appassionarsi di agonismo senza lealtà.
Pedaliamo di più e seguiamoli mai più!!!

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