Ivan Basso in pista per il test verità

| 11/10/2008 | 16:23
Dalla discarica di Gorla al velodromo di Busto Garolfo. Sono passati due anni ed è cambiato tutto, anche il panorama. Una volta Ivan Basso preparava le cronometro del Tour de France girando lungo il perimetro di un’area per lo smaltimento dei rifiuti. Oggi prepara il rientro alla Japan Cup (26 ottobre) girando in tondo sulla pista più vicina a casa sua. Le foto di questa pagina sono state "rubate" ieri mattina, mentre il varesino si allenava simulando un test di gara. Uno dei tanti, tantissimi, in cui si è impegnato durante la lunga squalifica per il coinvolgimento nell’Operacion Puerto, l’inchiesta doping che ruotava intorno alle sacche di sangue del dottor Fuentes. SPESSO IN PISTA - La routine di Basso, la cui sanzione scadrà due giorni prima della Japan Cup, da qualche mese va avanti così. Maratone massacranti sulle montagne: Cuvignone, Mottarone, Campo dei Fiori. Giornate in pista, per provare la crono lontano dal traffico: a Busto Garolfo c’era già stato cinque o sei volte. Tutto in funzione del ritorno alle competizioni, secondo un programma definito a inizio anno con Aldo Sassi e il Centro Mapei di Castellanza. Ieri Sassi non c’era, perché impegnato. È lui in persona che ha seguito il recupero di Basso, aiutandolo perfino nei lavori "dietro moto". Al suo posto un collaboratore. PER LE FUGHE - Basso ha pedalato per un’ottantina di giri (più di quaranta minuti), che corrispondono a circa 33 chilometri: più o meno la distanza della crono di un grande giro. Ma l’obiettivo, in questo caso, non era simulare lo sforzo della prova contro il tempo. E infatti la bici usata dal nuovo capitano della Liquigas aveva manubrio e assetto tradizionali. Piuttosto mettersi alla prova in una situazione differente, come il finale di una corsa in cui si è in fuga e si pedala a tutta per non essere ripresi dagli avversari. Prove generali di Japan Cup, insomma. E che Basso voglia arrivare al primo appuntamento per giocarsi subito la vittoria, non ci piove. Troppo grande la voglia di riscatto, che l’ha portato ad anticipare il debutto anziché aspettare la prossima stagione. Non è tanto la sfida con Damiano Cunego che lo stuzzica, quanto la voglia di riassaporare le corse e confrontarsi con gli altri. Sebbene pare che abbia confessato a qualcuno: "Sarebbe bello che Damiano vincesse il Lombardia e che una settimana dopo lo battessi io". TEMPI RECORD - In cuor suo c’è la certezza di poter tornare il corridore che conquistò il Giro d’Italia 2006. E i riscontri dicono che può riuscirci: i test con Sassi hanno fatto sgranare gli occhi anche a qualche scettico. I tempi sul Cuvignone sarebbero più bassi di 40" rispetto ai record che faceva segnare nella stagione d’oro. Non resta che aspettare il Giappone. da La Gazzetta dello Sport a firma Luigi Perna
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COMMENTI
GRANDE
11 ottobre 2008 18:18 teobici
Grande Ivan non vedo l'ora di rivederti in sella. Da GRANDE CAMPIONE che sei hai pagato le tue colpe in silenzio e con grande serietà. Te li mangerai tutti a colazione l'anno prossimo. Compreso Amstrong.
Ciao Ivan sei un Grandissssimo

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