Luperini: ecco perché non vado a Pechino

| 04/08/2008 | 12:49
E’ stata di gran lunga una della protagoniste, se non la protagonista, della stagione non solo del Team Menikini Selle Italia Masters Color, ma anche di tutta questa prima parte di annata ciclistica femminile mondiale. Ha vinto tra le altre cose il suo ennesimo titolo tricolore, si è portata a casa il suo quinto Giro d’Italia personale. Eppure Fabiana Luperini, da anni ribattezzata “nostra signora delle montagne”, non parteciperà ai Giochi Olimpici di Pechino. Subito dopo la conclusione della strepitosa maratona in rosa Fabiana riceveva il no dai tecnici azzurri riguardo una sua convocazione. Il sogno e l’aspirazione di poter partecipare alle Olimpiadi, dunque, cadevano: “Subito dopo il Giro mi era stato comunicato che non sarei stata convocata per Pechino ma che l’intenzione era quella di portarmi ai mondiali di Varese. Per la verità la notizia aveva anche un po’ guastato la festa per il successo al Giro, perché tenevo molto ad andare in Cina. Dopo aver saputo dell’esclusione ho così deciso di prendermi qualche giorno di stacco”. I fatti successivi sono noti, così come la ritrovata possibilità di convocazione olimpica per una atleta. “Liberatosi un posto per i motivi conosciuti i tecnici azzurri mi hanno chiamata lunedì scorso per chiedere la mia disponibilità a partecipare ai Giochi. Vista la mia condizione e dato che dopo la prima esclusione non ho passato un periodo di grandi allenamenti ho preso tempo salvo poi accettare, non resistendo al fascino olimpico”. Come un fulmine a ciel sereno però, ecco una nuova sgradita sorpresa: “Poco dopo mi ha ritelefonato Marino Amadori, per comunicarmi che il Coni non aveva dato il consenso, a causa dei regolamenti del CIO, per l’inserimento di una atleta nel gruppo precedentemente selezionato. Dopo la seconda chiamata avevo deciso di saltare la corsa di Coppa del Mondo a Vargarda per prepararmi, consapevole che una gara come quella olimpica non si può improvvisare. Visto il secondo no, invece, ho corso in Svezia, e pur senza preparazione ho concluso con le migliori”. Atto terzo. Di ritorno dalla Svezia, giovedì 31 luglio, ovvero tre giorni prima della partenza della squadra verso la Cina, ecco che si riapre una nuova possibilità. Il Coni permette di convocare un’ulteriore atleta: “E qui, quando mi è stato prospettato per l’ennesima volta il viaggio verso Pechino, ho detto no io”. Niente Olimpiadi quindi, ecco perché: “Dopo il primo no, quello avvenuto dopo il Giro avevo metabolizzato l’esclusione. Mi sono presa un periodo di stacco, impostando un programma che mi permettesse di arrivare in una buona forma all’appuntamento iridato di Varese. Mi si richiama e mi si ridice no, poi mi si richiama ancora. Non posso continuare a cambiare preparazione, consapevole che ai Giochi ci saranno atlete che da oltre un anno si preparano per Pechino. E’ normale che sia così. Quest’anno ho avuto il Giro come mio grande obiettivo e da Gennaio non ho pensato ad altro. In tre giorni non si prepara una gara che vuole impegno dal punto di vista sicuramente atletico ma anche mentale. Sarebbe stato bello andare alle Olimpiadi conoscendo bene il tracciato, ipotizzando il possibile sviluppo della corsa. In molti dicono che in maglia azzurra spesso non ho reso, certo che a Pechino in queste condizioni non avrei potuto fare molto”. Fabiana, da grande professionista qual è lascia aperta la porta all’azzurro: “Mi spiace sia andata così, ma non ce l’ho con i tecnici della nazionale che mi hanno cercato subito appena è capitato quel che è capitato alla Bastianelli. Evidentemente era destino che le Olimpiadi le guardassi dalla televisione. Ora sto impostando un programma di preparazione per Varese; esco in bici e non penso ad altro che ai mondiali, così come facevo col Giro ad inizio stagione”. Anche il presidente Walter Ricci Petitoni dice la sua: “La Menikini Selle Italia Masters Color sta con Fabiana – dice – ci dispiace non averla alle Olimpiadi anche perché siamo certi che sarebbe stata una pedina da medaglia, ma siamo altrettanto consapevoli che una ragazza come Fabiana debba preparare i suoi grandi appuntamenti con tranquillità e non in pochi giorni, quindi comprendiamo il suo no. Ci dispiace anche per i nostri sponsor e in particolare per Selle Italia. Giuseppe Bigolin si è mosso in prima persona per far si che la Luperini andasse a Pechino”. Il Team al fianco di Fabiana, anche perché c’è un nuovo succulento obiettivo: “Certo – continua il presidente – anche noi faremo di tutto per portare Fabiana Luperini ai mondiali con una condizione invidiabile, ma il rammarico olimpico resta; tralascio gli ultimi episodi, dico però che il commissario tecnico azzurro era al Giro e se non aveva intenzione di portare Fabiana a Pechino avrebbe potuto dirglielo in faccia, e non al telefono”.
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