GIUSEPPE MAUSO, IL GIRO D’ITALIA E QUELL’INCONTRO A SANT’ARPINO

TUTTOBICI | 24/02/2023 | 08:08
di Gian Paolo Porreca

Si parlava a Sant’Ar­pino, a dicembre scorso, ospiti di Elpidio Iorio e della sua avvincente kermesse rituale PulciNellamente, de “Il Giro racconta - La meravigliosa storia della Corsa Rosa e dei suoi 115 arrivi in Campania”, l’ultimo mio libro. Ma in fondo, che ne sia l’autore chi scrive qui, è fatto meramente secondario…


E già, perché la clausola fi­nale di questa nostra cordiale riflessione è la certezza che un libro ab­bia valore solo se chi lo legge lo riscrive. O lo corregga di suo.


E così, al termine di un pomeriggio sereno a raccontare degli arrivi del Giro in Campania, delle sue giornate, dei suoi protagonisti, italiani e stranieri - anche se nel ciclismo, che è sport unico, la na­zio­nalità è superflua -, do­po aver illustrato ancora una volta il casertano Sa­ponetti e l’irpino De Caro, e tanti altri campani che hanno corso il Giro, ti arriva inattesa l’osservazione di un appassionato più attento di ogni altro.
«Dottor Porreca, ma lo sa che lei si è scordato, fra i ciclisti napoletani, di citare Mauso?».

Mon dieu, questo garbatissimo e prezioso interlocutore, Giovanni D’Elia, cultore del ciclismo locale, e Sant’Arpino è d’altronde ad un crocicchio fra Napoli e Caserta, ci consegnava una impeccabile errata corrige.

E già, sfogliando le mie pagine mi rendevo ben conto che nel registro dei ciclisti della provincia di Napoli che avessero corso il Giro avevo scavato un solco invero profondo, sin troppo, fra Antonio D’Amore, da Brusciano, Giro 1936, il primo, e Giu­liano Figueras, da Ar­zano, Giro 1999, il secondo.
E che in quel varco di tempo trovava cittadinanza a pieno diritto Giu­sep­pe Mauso, da Frat­ta­mag­giore, classe 1932, che il Giro d’Italia lo aveva difatti disputato e portato a termine - 66esimo nella classifica generale, maglia Bottecchia-Gripo - nel 1957.

Mauso da Fratta, hinterland metropolitano, quel solo anno disputato gareggiando fra i professionisti, vincitore di una tappa al Giro di Sicilia e di un circuito a Napoli, fu anche protagonista - raccontava - di un attacco sfortunato nella Sanremo di quella stessa stagione. «Mi fregò Bobet, o forse era Poblet che poi vin­se», diceva ai cronisti, consolandosi a stento di un diciassettesimo posto, ex-aequo nel plotone, guadagnato al traguardo.
Mauso al Giro, ultragiusto, e provvederemo subito alla correzione nella eventuale prossima edizione.

Ma in uno sport di culto, non di “cult”, e di amici forti, come solo il ci­cli­smo sa essere, il gentile D’Elia aveva pure l’infinita cortesia di una delicatezza neanche richiesta.

«Guardi, dottor Porreca, non si crucci di questa mia precisazione, non è mica un appunto, è solo perché di Giuseppe Mau­so, primo napoletano a correre il Giro del dopoguerra aveva scritto proprio lei, su Tuttobiciweb, nel 2020, in occasione della sua scomparsa, forse non lo ricordava più». Emozionante.

E Giuseppe Mauso, caro D’Elia, grazie a lei e al suo modo resta ancora di più vivo nel nostro ciclismo di antico cuore campano. Cor­re ancora, più di Bo­bet, o chissà forse era Po­blet.

da tuttoBICI di febbraio

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2025 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al...


La Unibet Rose Rockets non vuole lasciare nulla al caso e per far sì che la prossima stagione sia ancora più ricca di vittorie e inviti a corse di primissimo piano ha deciso di affidarsi per il 2026 a...


C’è tanta storia nella Bologna-Raticosa una delle corse più anziane del calendario italiano dei dilettanti. Nasce nel 1931 e muore nel 2013. A promuoverla fu il Velo Sport Reno 1908 presieduto da Zoni che in un secondo tempo passò nelle...


È un appuntamento che racconta il ciclismo veronese da ben trentuno anni: quella che vedete è la copertina dell’almanacco 2025 del ciclismo veronese edizione numero 31. Racconta l'autore Luciano Purgato: «Quest’anno abbiamo voluto premiare la tenacia di Debora Silvestri (Laboral Kutxa...


“I coperchini. Anche qui il nome è locale. Sono i tappi a corona delle bibite, detti anche tappini o tollini a Milano, grette a Genova, fino a un misterioso sinàlcol a Parma, ma chissà in quanti altri modi li avranno...


Dopo la drammatica caduta al Giro di Polonia dalla quale per fortuna si è ristabilito dopo le non poche apprensioni tornando a salire nuovamente in bicicletta, non poteva che essere assegnato a Filippo Baroncini il 21° Premio Coraggio e Avanti,...


L’aggiornamento dei direttori di corsa dell’Emilia-Romagna, tenutosi a Bologna presso la sede della “BCC Emilbanca”, è certamente uno di quegli appuntamenti che lasciano soddisfatti per organizzazione, concretezza, serietà dei temi e qualità dei relatori, senza segni di polemica tranne...


Tanto sole ma anche tanto freddo hanno accompagnato la 4a edizione di Turin International Cyclocross. Al Velodromo Francone di San Francesco al Campo si è corsa la 2a  prova del Selle Smp Master Cross a cui hanno partecipato quasi 450...


Le maglie iridate degli junior Alessio Magagnotti e di Agata Campana, quelle tricolori di Giorgia Nervo, Maya Ferrante, Nicole Azzetti e Chiara Mattei. Il ciclismo trentino ha vissuto un 2025 esaltante, dando seguito a una tradizione radicata sul territorio: i...


«Un secolo di Forti e Veloci». È questo il titolo del libro celebrativo dei cento anni del Club Ciclistico Forti e Veloci, che ha chiamato a raccolta all’auditorium Sant’Orsola di Cirè di Pergine Valsugana tutti i propri atleti ed ex...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024