L'ORA DEL PASTO. QUELLO SPORT RACCONTATO IN PUNTA DI PENNA

LIBRI | 13/09/2021 | 08:05
di Marco Pastonesi

Coppi? “L’ultimo rappresentante (e il migliore) d’un tipo di ciclismo che permetteva ad uno solo di affermarsi contemporaneamente in varie specialità”. Anquetil? “Il meno indegno erede di Coppi”. Baldini? “Il corridore più strano, più incompreso, più erroneamente valutato, più tifosamente e villanamente e, in un certo senso, più ingiustamente trattato”. Motta? “Ha tanto temperamento che a volte sfiora la bizzarria”. Zilioli? “Ci pensa su troppo”.


“Il Gatto Selvatico”: una testata, una redazione, un laboratorio di cultura. Nacque nel 1955, durò una decina di anni, fu così battezzato da un poeta, Attilio Bertolucci, il padre del regista Bernardo (“Novecento”, “Ultimo tango a Parigi”), e produsse articoli di sport (dal calcio al ciclismo, dalla boxe alle Olimpiadi) per una rivista mensile aziendale voluta da Enrico Mattei per l’Eni. Fra i giornalisti sportivi: Salvatore Bruno (alias Romano Salvadori), Corrado Sofia, Mario Medici, lo scrittore Alberto Bevilacqua. Fra gli altri: scrittori come Giorgio Bassani, Carlo Cassola, Natalia Ginzburg, Goffredo Parise e Leonardo Sciascia, vignettisti come Mino Maccari, critici cinematografici come Pietro Bianchi.


Nel 2016, fuori commercio, l’Eni ha pubblicato un volume, “Inedita energia – sport in punta di penna”, saggi e racconti sportivo per “Il Gatto Selvatico” 1955-1965 (380 pagine quadrate), con la collaborazione di StampaSud e (per le immagini) dell’Istituto Luce. Ritratti, opinioni, commenti.

“Sopra le macerie del dopoguerra – si legge nell’introduzione – le imprese di Coppi, Bartali e poi di Berruti stavano lentamente restituendo al Paese quel prestigio internazionale smarrito dopo il secondo conflitto mondiale”. E ancora: “Non che lo sport di allora fosse più puro o privo di quei malanni che oggi sembrano soffocarlo: giocatori strapagati, mancanza di cultura sportiva, predominio del solito pallone sulle altre discipline erano argomenti già vivi e dibattuti nelle pagine dei giornali, in televisione e nelle chiacchiere da bar”. Eppure: “In quegli anni la cronaca e il racconto sportivo cominciarono a dar vita a un genere lettarario ben definito, di tipo ‘epico’, che riuscì ad appassionare gli italiani, a trasmettere loro ottimismo e voglia di ripartire”.

Ma il tempo è stato tiranno. In certe situazioni le cose non sono mutate, anzi. Cereno scriveva nel novembre 1955: “I nostri pistaioli non hanno piste. A parte il Vigorelli, che è il migliore anello del mondo, né Roma, né Torino, né Napoli posseggono una pista degna di reggere il confronto con quelle di città assai più piccole come Gand, Anversa, Liegi...”. In altre situazioni le cose sono andate ben diversamente dalle previsioni. Nell’agosto 1963 Salvadori ipotizzava: “Forse quello di quest’anno è stato l’ultimo Giro ciclistico di Francia. Nessuno avrebbe potuto immaginarlo qualche anno fa. Ma il ciclismo è davvero alla fine: il ciclismo su strada, s’intende. Le strade non bastano più neanche per le automobili”. Sempre nell’agosto 1963 sosteneva: “Gli uomini si preparano ad andare sulla Luna, non si può convincere un ragazzo che la fama e la ricchezza si può ancora conquistare sudando sull’anacronistica bicicletta”. Nel gennaio 1965 notava: “In Italia si dice che ci sono molte incompatibilità fra ciclocross e ciclismo su strada. Per affrontare le corse ciclocampestri bisogna compiere, oltretutto, una particolare preparazione, in cui la bicicletta c’entra fino a un certo punto”. Ma spiegava: “Renato Longo, comunque, è un corridore completo: fiato, prontezza di riflessi, destrezza, gambe lunghe e forti che sembrano bielle d’un motore. Eccelle nei ciclocross, ma avrebbe potuto imporsi anche nelle altre specialità più nobili del ciclismo”. E giurava: “Il ciclismo è ora irrazionale”. In altre situazioni i giudizi si rivelarono azzardati.

Nell’aprile 1957 Bruno fu drastico: “In Italia, finito Coppi, non ci sono più campioni”. Aggiunse: “Si ha, a volte, l’impressione che il ciclista italiano non voglia più soffrire”. E concluse: “Evidentemente ha dimenticato cos’è il ciclismo”.


Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Penultima giornata al Simac Ladies Tour (Olanda) che oggi proponeva la quinta tappa a cronometro individuale di 10, 2 chilometri da Doetinchem a Westendorp. La britannica Zoe Backstedt (CANYON SRAM zondacrypto) ha fatto segnare il miglior tempo vincendo la prova...


Da oggi La Israel Premier Tech correrà la Vuelta Espana con una maglia leggermente diversa da quella usata finora. A comunicarlo, poco prima della partenza della quattordicesima tappa, è stato il team israeliano attraverso i propri profili social. Vi proponiamo...


Sprint vincente dell'azzurro Alessio Magagnotti nella terza tappa prima semitappa del Giro della Lunigiana, da Equi Terme a Marina di Massa di soli 54 chilometri. Il trentino della Autozai Contri ha regolato il corregionale Brandon Fedrizzi della Petrucci Assali Stefen...


La Vuelta a España ieri ha superato l'Angliru con João Almeida vincitore di tappa e Jonas Vingegaard in maglia rossa e tuttobiciweb ha avuto l'occasione di intervistare Alberto Contador. Il Pistolero, vincitore in carriera della tripla corona e de La...


Un cambiamento al programma a cui siamo abituati da anni e un segnale forte e inequivocabile verso la parità di genere nel ciclismo.  Nelle scorse ore gli organizzatori dei Mondiali che si terranno fra due anni in Alta Savoia hanno...


Fa festa la Solution Tech Vini Fantini nella seconda tappa del Tour of Shanghai (Cina) grazie a Dusan Rajovic. Il velocista serbo, alla sua quattrodicesima affermazione in stagione, si aggiudica infatti la frazione di Hungshan dove supera l'ecuadoriano e leader...


Se ne è parlato l’altro giorno, se ne parlerà ancora di sicurezza e alle parole dovranno seguire proposte, numeri, idee e fatti. Intanto qualche numero. «I dati Istat sono chiari e inquietanti: dall’inizio dell’anno abbiamo già contato 206 morti, 30...


Vito. Semplicemente Vito. E se la bicicletta è prodotta dalla Guerciotti Vito non può che essere il nome di Di Tano, indimenticato fuoriclasse del cross, due volte campione del mondo e figura indimenticabile per la famiglia Gierciotti e non solo.  per proseguire nella...


Dopo l'Angliru e una tappa durissima con i suoi 3.975 metri di dislivello, cosa c'è di meglio di un'altra tappa di salita? Molto più corta ma ancora più esplosiva? Il menù della 14a giornata di gara alla Vuelta propone la...


Marco Pastonesi, firma d'eccellenza di tuttobiciweb ed ex giornalista sportivo della Gazzetta dello Sport, torna in libreria per Ediciclo Editore con Strade nere (in libreria dal 12 settembre, collana Miti dello sport), un libro che raccoglie cento storie, curiose, inedite,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024