L'ORA DEL PASTO. ADORNI, IL GIGANTE CHE SI SENTE RIMPICCIOLIRE

NEWS | 27/01/2021 | 07:55
di Marco Pastonesi

Che cos’hanno in comune il ciclismo e il rugby? Un cognome: Adorni. Vittorio, vincitore del Giro d’Italia nel 1965 e campione del mondo nel 1968, e Luca, Andrea e Alice, che giocano o allenano a rugby. Vittorio, il nonno, e Luca, Andrea e Alice, i nipoti. “Ci ho provato a spingerli verso la bicicletta – mi confida sorridendo Vittorio, 83 anni – ma il richiamo della palla ovale è stato irresistibile”.


Tutto cominciò quando Luca disse sì all’invito dei suoi compagni di classe: “Vieni con noi?, mi domandarono. Intendevano: al campo, quello del Rugby Parma. Ma certo, gli risposi. Avevo sette anni, ero in seconda elementare, morivo dalla curiosità. Un paio di volte, poi sabato e domenica c’era già da giocare: il Torneo Barilla. Fu una folgorazione. E da quel momento, magico, non ho più smesso”.


Il gene ovale del rugby contagiò l’intera famiglia. Papà Vanni, tennista e pallavolista, se ne innamorò. Mamma Cinzia, che si era dedicata al nuoto, tornò terrestre e si prodigò come cuoca, lavandaia e tassista, un vero angelo custode (e, idealmente e filosoficamente, un vero terza linea). Il fratellino Andrea a tre anni già sguazzava e scorrazzava sui campi e, anche se non avrebbe potuto partecipare per limiti di età, razzolava nella formazione Under 6. E la cugina Alice, specialista in psicologia infantile, proprio qui trovò quell’applicazione pratica ai suoi studi, ricerche e osservazioni, diventò tecnico (allenatore e educatore) degli Under 6 e conquistò anche il Trofeo Topolino, la massima manifestazione – una specie di Woodstock - del rugby giovanile.

Eppure a casa Adorni il nonno Vittorio aveva fatto tutto quello che poteva per indirizzare il nipote alle (e sulle) due ruote: “Avevo due anni quando il nonno mi regalò una biciclettina con le rotelline, tutta colorata. E ne avevo sei quando mi regalò una mountain bike rossa e nera. Ma mi innamorai del rugby. E avevo già capito che il ciclismo non era il mio sport: troppa fatica”.

La trafila nel Rugby Parma, l’Accademia a Milano...: “Adesso ancora a Parma, conciliando il rugby con l’università, Economia. La frequenza online mi facilita il doppio impegno”. Ruolo, terza ala: “Il ruolo più bello che ci sia. Perché fai tutto, sei obbligato a saper fare tutto e a farlo bene. Spingere, e correre, placcare, e correre, sostenere, e correre, e magari segnare, correndo. Un terza ala deve avere il dono della ubiquità: trovarsi dovunque”. In nazionale prima con l’Under 18, ora con l’Under 20: “Lo scorso 16 gennaio abbiamo giocato contro la Francia. Poteva andare meglio. Per me, costretto a uscire per ‘concussion’, un colpo alla testa, e soprattutto per la squadra. Fino a un quarto d’ora dalla fine vincevamo 24-8, poi siamo stati rimontati e infine sorpassati 25-24 al sesto minuto di recupero. Una lezione amara, ma importante”.

Secondo Luca, non c’è solo un cognome in comune fra il ciclismo e il rugby: “C’è il fascino della sfida, l’uno contro uno, per superare, sovrastare, dominare. E c’è l’obiettivo finale, che là è il traguardo e qui la meta, sapendo di voler fare, ma anche dover fare, qualsiasi sforzo e sacrificio per arrivarci”. E poi c’è un altro fattore in comune: l’altimetria. “Il campo da rugby è piatto, ma solo apparentemente: già dopo qualche minuto, fra mischie e placcaggi, comincia ad assumere salitelle, salite e, dopo un’ora di gioco, anche gran premi della montagna. La vera partita, si dice, comincia dopo un’ora. E da lì in poi chi sbaglia, è come se si staccasse, e paga”.

Ma le origini non si negano, le radici non si recidono, le eredità non si perdono: “Bellissimo, il ciclismo. Il nonno mi ha portato a vedere – dal vivo – il Giro d’Italia e, lo scorso settembre, anche i Mondiali a Imola. Un’emozione forte. E sempre con la consapevolezza che, per quanto io possa fare nel rugby, non riuscirò mai, neanche lontanamente, ad avvicinarmi a quello che ha compiuto il nonno nel ciclismo. Ogni volta che entro nella sua stanza dei ricordi, fra coppe e maglie, mi sento rimpicciolire”. Luca, per la precisione, è alto un metro e 96 e pesa 102 chili.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Penultima giornata al Simac Ladies Tour (Olanda) che oggi proponeva la quinta tappa a cronometro individuale di 10, 2 chilometri da Doetinchem a Westendorp. La britannica Zoe Backstedt (CANYON SRAM zondacrypto) ha fatto segnare il miglior tempo vincendo la prova...


Da oggi La Israel Premier Tech correrà la Vuelta Espana con una maglia leggermente diversa da quella usata finora. A comunicarlo, poco prima della partenza della quattordicesima tappa, è stato il team israeliano attraverso i propri profili social. Vi proponiamo...


Sprint vincente dell'azzurro Alessio Magagnotti nella terza tappa prima semitappa del Giro della Lunigiana, da Equi Terme a Marina di Massa di soli 54 chilometri. Il trentino della Autozai Contri ha regolato il corregionale Brandon Fedrizzi della Petrucci Assali Stefen...


La Vuelta a España ieri ha superato l'Angliru con João Almeida vincitore di tappa e Jonas Vingegaard in maglia rossa e tuttobiciweb ha avuto l'occasione di intervistare Alberto Contador. Il Pistolero, vincitore in carriera della tripla corona e de La...


Un cambiamento al programma a cui siamo abituati da anni e un segnale forte e inequivocabile verso la parità di genere nel ciclismo.  Nelle scorse ore gli organizzatori dei Mondiali che si terranno fra due anni in Alta Savoia hanno...


Fa festa la Solution Tech Vini Fantini nella seconda tappa del Tour of Shanghai (Cina) grazie a Dusan Rajovic. Il velocista serbo, alla sua quattrodicesima affermazione in stagione, si aggiudica infatti la frazione di Hungshan dove supera l'ecuadoriano e leader...


Se ne è parlato l’altro giorno, se ne parlerà ancora di sicurezza e alle parole dovranno seguire proposte, numeri, idee e fatti. Intanto qualche numero. «I dati Istat sono chiari e inquietanti: dall’inizio dell’anno abbiamo già contato 206 morti, 30...


Vito. Semplicemente Vito. E se la bicicletta è prodotta dalla Guerciotti Vito non può che essere il nome di Di Tano, indimenticato fuoriclasse del cross, due volte campione del mondo e figura indimenticabile per la famiglia Gierciotti e non solo.  per proseguire nella...


Dopo l'Angliru e una tappa durissima con i suoi 3.975 metri di dislivello, cosa c'è di meglio di un'altra tappa di salita? Molto più corta ma ancora più esplosiva? Il menù della 14a giornata di gara alla Vuelta propone la...


Marco Pastonesi, firma d'eccellenza di tuttobiciweb ed ex giornalista sportivo della Gazzetta dello Sport, torna in libreria per Ediciclo Editore con Strade nere (in libreria dal 12 settembre, collana Miti dello sport), un libro che raccoglie cento storie, curiose, inedite,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024