LINEA VERDE. STEFANO RIZZA, IL SIMBOLO DELLA CONTINUITA'

DILETTANTI | 11/05/2020 | 07:40
di Danilo Viganò

Non ha mai vinto, ma si è distinto come uno dei giovani più interessanti. Ha carattere e motivazioni, Stefano Rizza, 19enne piemontese, che ha firmato piazzamenti importanti nella sua ultima stagione fra gli juniores con la maglia della Bustese Olonia Team Bike Tartaggia. Sesto al Giro della Lunigiana, a Montemagno e al Brinzio, ottavo al campionato italiano su strada a Città di Castello, terzo nella Novara-Suno e sul traguardo di Castano Primo, quarto alla Roubaix da Burbaneè, classica che si svolge nel Novarese, settimo nella Gussago-Santissima località del bresciano con arrivo in salita, tredicesimo all'internazionale di Vertova.


«Non ho ottenuti successi, ma sono stato protagonista in tante corse prestigiose. La vittoria sarebbe stata il valore aggiunto, ma non averla centrata non significa che non sia soddisfatto della mia stagione. Sono contento di essere stato costante, competitivo e di aver lottato più volte per raggiungere il successo». Rizza ha corso anche in Francia, la Classica delle Alpi con la rappresentativa regionale del Piemonte: «Una corsa fuori dal normale, credetemi, tanta era la salita sul percorso, con un dislivello superiore ai 2400 metri. Con il passare dei chilometri e con la fatica che aumentava ho pensato solo a concluderla senza preoccuparmi del risultato». Al traguardo sarà 89simo.


Da piccolo si divertiva ad andare in bicicletta per le strade di paese, ma poi l'ex presidente della ciclistica Valenza, Danilo Massocchi (oggi vice presidente, ndr) gli ha consigliato di provare a correre e da quel momento la passione è diventata ancora più grande. Rizza abita a Pecetto di Valenza, nei pressi di Alessandria, con papà Roberto (origini venete), incassatore orafo a Valenza, mamma Giuseppina (origini siciliane), casalinga, e la sorella maggiore, Federica, che dopo aver danzato per alcuni anni, ora fa la commessa in un negozio di abbigliamento a Spinetta Marengo. E' fidanzato con Eleonora Camilla Gasparrini. Lei abita a San Dalmazzo, nel Torinese, ed è la ciclista di maggior spicco della categoria donne juniores. Alto 170 centimetri per 60 chili di peso, Stefano studia meccanica all'Istituto "Ascanio-Sobrero" di Casale Monferrato, e debutta quest'anno tra gli under 23 con la Development Cycling Team Guerciotti formazione brianzola diretta da Stefano Roncalli.

 

Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Ha raggiunto buoni livelli, con corridori di alto livello. Anche tra i giovani i nostro ciclismo è in prima fila».

A quale età hai cominciato a correre?
«A 8 anni per la Ciclistica Valenza, con una Bianchi blu e giallo fluo».

Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Fausto Coppi, un mito alessandrino come me».

Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Il motocross, che ho praticato da piccolo».

I tuoi peggiori difetti?
«Sono testardo».

Il tuo modello di corridore?
«Julian Alaphilippe».

Cosa leggi preferibilmente?
«Leggo poco, e quando posso solo cose di ciclismo: in questo momento, la biografia di Nibali».

Cosa apprezzi di più in una donna?
«L’eleganza e il portamento».

Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Darei più spazio alle meritrocrazia, che si è persa in questi ultimi anni».

Piatto preferito?
«Pizza».

Attrice o attore preferito?
«Checco Zalone».

Chi è il tuo collega più simpatico?
«Ho tanti amici e tante simpatie».

Sei religioso?
«Quel tanto che basta».

Paese preferito?
«La mia Italia»

Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che ciclisticamente parlando sono un atleta costante».

Hobby?
«Bricolage».

La gara che vorresti vincere?
«Parigi Roubaix».

Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«Con nessuno».

Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Il primo obiettivo è adattarmi alla categoria, e crescere».

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