L'ORA DEL PASTO. RESISTENZA CASALINGA? PERLE D'ARCHIVIO - 28

STORIA | 09/04/2020 | 07:45
di Marco Pastonesi

In questa puntata Giancarlo Gentina e Italo Zilioli. Due piemontesi. Gentina, gregario, e Zilioli, battitore libero. Gentina lo incontrai al Ghisallo, con un altro campione fra i portatori d’acqua, Germano Barale. Con Zilioli è stata una frequentazione più assidua, tra Giro d’Italia e Maratona dles Dolomites, tra Master di giornalismo Giorgio Bocca a Torino e la trattoria travestita da elettrauto di Gabriele Cabrio a Milano, tra telefonate e lettere. Ecco che cosa mi era rimasto, di inedito e dimenticato, nei miei appunti. 


“Mai ricevuto una borraccia, ma date a migliaia. Era il mio ruolo di gregario” (Giancarlo Gentina).


“Giro d’Italia, tappa al sud, un caldo esagerato, si moriva di sete. Entrai in un bar, sul banco non c’era nulla, mi calai in una botola, all’improvviso fu buio. Il padrone aveva chiuso la botola. E intanto la corsa andava. Dopo 10 minuti passati a bussare, imprecare e implorare, finalmente mi fece uscire. Sulla strada non c’era più nessuno. Però un poliziotto mi aveva visto e aspettato, mi attaccai a lui e lui mi riportò in gruppo” (Giancarlo Gentina).

“Il mio record al Giro d’Italia 1963, la tappa da Pescara a Viterbo, 263 chilometri, tutti su e giù: mi fermai cinque volte per riempire le borracce e arrivai settimo” (Giancarlo Gentina).

“Papà calzolaio, zio carpentiere, la prima bici me la comprai con i risparmi della mancia estiva. Era una Frejus. Avevo voglia di evadere da casa, abitavo in una borgata di periferia. Per me era come conquistare il mondo. La prima gita lunga a Pianfei, con due amici e due tornanti che ci sembravano lo Stelvio” (Italo Zilioli).

“Un giorno, in uno dei miei giri, mi trovai con un altro ragazzo. Ci tirammo un po’ il collo. Alla fine mi chiese se non volessi provare a correre. E come si fa?, gli domandai. Si prende il tesserino, mi svelò. Mi recai al Velo Club Gios, e di Gios c’era anche il negozio di bici. M’iscrissi, ma il tesserino non arrivava mai. Tant’è che per la prima e unica volta in vita mia andai in ferie con un compagno prima di scuola e già di lavoro, e con i suoi genitori, nella loro casa di Loano. Ero così preso dal ciclismo che, un giorno, a piedi andai da Loano fin sul Berta per vedere dove passava la Milano-Sanremo, e siccome non avevo la bici, per allenarmi, andavo in mare sui pedalò” (Italo Zilioli).  

“Finalmente verso settembre arrivò il tesserino. La prima corsa fu a Torino, due giri a Lanzo passando per La Mandria. Avevo la Frejus, che dimostrava i suoi cinque anni di vecchiaia rispetto a tutte le altre bici. Ma l’avevo aggiustata per le mie misure, tirando il canotto e il reggisella. Di ciclismo continuavo a non sapere nulla: né il mangiare né il bere, soprattutto il correre. In programma due giri: il primo feci fatica a tenere le ruote di quelli davanti, il secondo cominciai a capire qualcosa, a sentirmi meglio, ad alzare la testa, finché su uno strappettino di 600 metri scattai. Venne a prendermi un compagno: ma sei matto?, mi disse, davanti c’è Faggino in fuga con altri nove. Io non sapevo né che ci fosse la fuga né che ci fossero nove corridori più Faggino, non sapevo neppure che Faggino fosse un mio compagno. E così me ne stetti tranquillo in gruppo. Ma a un chilometro e mezzo dall’arrivo, presi una curva alla mia maniera, mi ritrovai con 100 metri di vantaggio e arrivai al traguardo, undicesimo. Tolmino Gios, che era al traguardo, si stupì: ma non è quello nuovo?, ma non è quel brocco? Intanto, per la stanchezza, mi ero buttato a terra” (Italo Zilioli).

“La seconda corsa caddi e ruppi il telaio della Frejus. All’arrivo Gios ebbe pietà di me. Vieni da me, mi disse, ti prendo le misure e te ne faccio una nuova” (Italo Zilioli).

“Circuito in Belgio dopo il Tour de France. Un paio di chilometri intorno alla cattedrale. Di sera. Dopo il primo giro sentii molti spettatori italiani che mi incitavano. ‘Dai, Italo’, ‘Alé, Italo’, ‘Forza, Italo’. Questo tifo mi dette la carica. A una curva Eddy Merckx andò via. Noi, dietro, tutti in fila indiana. Anch’io, a tutta, perché davanti a quegli italiani mi sarebbe piaciuto vincere, o almeno fare una bella figura. Ma forse non era la serata giusta. E anche se andavamo a tutta, limando, Eddy ci doppiò” (Italo Zilioli).

“Non sapevo fare il gregario. Ero istintivo, inventavo, cercavo il modo più difficile per staccare tutti. Ma non sapevo fare neanche il capitano. Non avevo le qualità per essere un direttore d’orchestra. Non sapevo chiedere e infatti non ho mai chiesto niente a nessuno” (Italo Zilioli).

“Ero un sognatore, capace di immaginare e incapace di programmare. Pensavo che la corsa successiva sarebbe stata quella giusta” (Italo Zilioli).

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Con 7 vittorie, 14 podi e 19 top ten quella appena andata in archivio è stata, in puri termini di rendimento, la peggior stagione di Jasper Philipsen dal 2020 a questa parte. Erano cinque anni, infatti, che il velocista...


Dal 18 al 23 novembre torna in scena la Sei Giorni di Gand, conosciuta in tutto il mondo con il nome di Lotto Z6sdaagse Vlaanderen-Gent, una gara che oltre all’aspetto agonistico, conserva tutta la tradizione e il significato del ciclismo...


«Tra giardinaggio, casa e bambine, sono più impegnato ora che durante la stagione». Tranquillo e sereno, Davide Cimolai non sembra certo un corridore senza contratto per la stagione 2026. Anche perché quel contratto, in realtà, non lo sta nemmeno cercando....


Dopo la stagione 2025 trascorsa con la squadra continentale XDS Astana Development Team, Gleb Syritsa torna nel WorldTour con l'XDS Astana Team, dove gareggerà nella stagione 2026. Il corridore 25enne ha disputato un anno positivo, gareggiando sia con la sua...


Martedì 18 novembre, alle ore 21, il cinema teatro Monviso (via XX Settembre, 14) di Cuneo ospiterà un nuovo appuntamento della rassegna “Off” del Cuneo Bike Festival, dal titolo “Il mestiere del ciclista: viaggio nelle parole e nelle atmosfere del...


Riceviamo dal Pro.Gi.T. Cycling Team questa lettera firmata dalla presidente Ida Barreca e dal ds e team manager Giovanni Chierico. La pubblichiamo nella speranza che il dibattito possa portare ad una soluzione concreta dei problemi. E naturalmente pronti ad offrire...


Due foto. Due immagini affiancate, ma totalmente diverse una dall’altra, attirano la nostra attenzione.  La prima ritrae Maaike Boogaard a braccia alzate festante per la vittoria nel G.P. International d'Isbergues 2024, la seconda – postata sui social pochi giorni fa...


Lasciare il mondo del ciclismo? Forse qualcuno l'ha pensato ma di certo non Alexander Kristoff. Lo avevamo salutato in Malesia con l'ultima corsa della carriera terminata prima del tempo causa caduta e un futuro giù dalla bici non ancora definito,...


I grandi specialisti del ciclocross si apprestano a disputare le gare valide per il titolo d’Europa. Le prove dei Campionati d’Europa si svolgeranno sabato e domenica a Middelkerke, in Belgio. Il circuito disegnato dagli organizzatori fiamminghi si snoda ai margini...


E’ tutto pronto per l’attesissima cerimonia delle premiazioni della 30^ edizione del Prestigio D’Oro Alè, del 26° Gran Premio Direttori Sportivi Feltre Traslochi e Maglieria Antonella Club 88 i riconoscimenti destinati agli atleti meritevoli delle categorie Under 23, Junior e...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024