Basso-Cunego, fantastica sfida a colpi di fioretto

| 17/12/2004 | 00:00
Ivan Basso-Damiano Cunego, un faccia a faccia divertente, ironico, ricco di spunti. Ed soprattutto esaltante per i due giovani campioni del ciclismo italiano. L'incontro Basso-Cunego - andato in scena ieri sera all'Auditorium Battistella Muccia di Pievie di Soligo, in occasione della consegna dell'Oscar tuttoBICI Gp Euromobil al ventiduenne Giovanni Visconti, miglior Under 23 del 20004 - è stato davvero molto interessante. Più spigliato Ivan, più difensivo Damiano: i due non si sono risparmiati colpi e stoccate daando vita, sotto gli occhi di un divertito Franco ballerini, ad un match davvero avvincente. Il tutto davanti ad un teatro strapieno di appassionati che hanno posto domande ficcanti e pepate per scoprire i segreti dei loro idoli. Tra i due, è chiaro, ci sono conti aperti sportivamente parlando: amici nella vita, Ivan e Damiano sono grandi rivali in sella. E si capisce chiaramente che non vedono l'ora di sfidarsi in corsa. Ad aprire le ostilità dialettiche, naturalmente, il Giro d'Italia, che sarà il grande terreno di sfida dei due talenti. "Non sarà solo una sfida tra noi due" dice Cunegoo. E Basso conferma: "Se, come sembra, verranno anche Heras e Beloki saranno dolori per tutti, anche se l'uomo da battere resta Cunego". "Io dico che è Ivan" ribatte Damiano ridendo. Galanteria sì, ma con un pizzico di ironia. "Damiano ha grandi qualità, ha dimostrato di saper vincere con autorità, ma io credo di poterlo battere". "Il momento decisivo del Giro - spiega Damiano - per me sarà la crono. Anche se la salita resta importantissima". "Io non credo ad un Cunego debole a cronometro - replica Ivan -: il fatto è che lui non ne ha mai disputate concentrandosi al 100%. E poi io non sono uno specialista della crono, sono e resto uno scalatore. E credo che il Giro d'Italia si vincerà in salita". "Vuol dire che cercherò di sfruttare le mie doti veloci, provando a fare qualche volata. Petacchi e Cipollini? Nessuno problema, io mi butto..." replica con simpatica sfrontatezza il veronese. Ivan, ma Simoni può essere un tuo alleato? “Non credo: di sicuro ci sarà da lottare con tanti campioni. E i problemi, qualora dovessero esserci, meglio lasciarli a Martinelli”. “A questa domanda ormai sono abituato – ammette Cunego – visto che me la rivolgono ovunque: io credo che sarà fondamentale essere alleati per vincere il Giro d’Italia”. A concludere idealmente il dibattito sul Giro è Angelo Zomegnan, nuovo responsabile della corsa rosa, intervenuto telefonicamente da Madrid, dove era volato per la presentazione della Vuelta: “Le anticipazioni che sono state fatte da giornali e siti internet sono molto vicine alla realtà e vi posso annunciare che la presentazione si terrà probabnilmente il 20 gennaio prossimo. Permettetemi di fare i complimenti a chi ha organizzato questo faccia a faccia: credo che il Giro sarà una questione tra questi due campioni, anche se non bisogna mai sottovalutare la presenza del terzo uomo e non è detto che non sia un loro compagno di squadra. La sfida parlata tra Ivan e Damiano è solo il prologo di una sfida infinita con la quale speriamo di divertirci a lungo. Mi chiedete se ci sarà lo Stelvio? Sì, ci sarà e ci sarà anche una montagna molto impegnativa al penultimo giorno di corsa”. Il dibattivo scivola via godibile e divertente e i due riprendono a beccarsi. Chi è il più cattivo in corsa? Cunego è diplomatico: «In corsa tutti sono cattivi». Pungente Basso: «Lui è cattivissimo, avete visto il come ha vinto il Lombardia?». “Ti ricordi ancora il Lombardia? Ma ormai è passato...”. “Certo chè la ricordo, è l’ultima sconfitta e la ricordo benissimo” confessa Basso. Come avete trascorso l’inverno? “A novembre sono stato molto i giro, tra incontri e serate ed è stato molto bello, ho fatto volentieri questo tour de force” spiega Cunego. “Io invece ho affrontato i marines dell’esercito danese. Due giorni di vita dura per esaltare le doti di forza e resistenza, mentre lo scorso anno avevamo lavorato sulla destrezza. Sono test che facciamo per verificare le nostre attitudini: ti portano ad elevati livelli di stress per studiare le tue capacità di reazione, il temperamento e l’unità di squadra. La Csc in Danimarca è seguita come il Milan o la Juventus in Italia...”. “Hai fatto anche tu l’Isola dei famosi...” lo stuzzica Damiano. “Se vuoi l’anno prossimo ti invito, ma per te facciamo una giornata speciale in più” replica sorridendo Ivan. Avete fatto anche televisione... “È vero - ammette Damiano - sono stato anche a Passaparola e mi sono divertito molto”. “Io ho fatto trasmissioni meno importanti, ma non si può avere tutto e subito. Comunque a tutte le domande alle quali ha risposto Damiano a Passaparola sapevo rispondere anch'io”. Prima del Giro i due si incontreranno anche al Nord. “Farò Freccia e Liegi - dice Cunego - e mi piacerebbe far qualcosa di buono”. “Anche li? - replica Basso - Ci sarò anch’io, sarà una sfida in più tra di noi”. E dopo il Giro? “Io vado al Tour per fare esperienza e per cercare di capire la corsa francese” spiega il veronese. “Io ci vado per migliorare il terzo posto di quest’anno. Sono convinto che sia possibile affrontare due grandi corse a tappe nelòla stessa stagione ed essere protagonisti e di questo ho convinto anche Bjarne Rijs: adesso sta a me dimostrare di aver ragione”. E se Armstrong venisse al Giro? Cunego: “Non sarebbe male...” Basso: “Se viene son dolori. Per fare dei test? Guardate che quando Lance fa i test va il doppio degli altri....”. Un vostro ricordo di Pantani? “Innanzitutto chiedo un applauso per Marco - esordisce Cunego - e poi dico che è stato lui a farmi innamorare del ciclismo e soprattutto a farmi nascere dentro la voglia di dare spettacolo”. “Io l’ho conosciuto meno di lui - dice Basso - ma è stato un campione che ha certamente lasciato il segno nel nostro mondo”. In un Mondiale correreste contro come fecero Coppi e Bartali? “Innanzitutto bisogna aspettare un mondiale duro...” dice Cunego. E Basso replica: “Ok il mondiale duro, ma io ho dimostrato di sapermi mettere al servizio degli altri. La prima regola è conoscere i propri limiti e io so che posso vincere se arrivo da solo. In caso contrario non avrei probelmi ad aiutare che è più forte di me”. Ma se non foste campioni, per chi tifereste Basso è il più veloce nella riposta: “Per Cunego”. E Damiano si difende: “Che dire adesso? Per Ivan”. Cosa guardate in tivù? “A me piace Striscia la notizia”. “Con una bambina piccola, ti resta poco tempo: guardo soprattutto i telegiornali” spiega Ivan. La vostra muisica preferita? “Sapete che ho un debole per Mango - esordisce Basso -: prima faccio il Tour e poi seguo Mango in Tour...” “Io invece noleggio molti dvd, perché costrano troppo...” “Ragazzi - dice Basso alzandosi in piedi - facciamo una colletta per Damiano...” E la sala applaude divertita... Le vostre letture? “Gialli e avventura - riprende Cunego - ma ho riletto anche il Piccolo principe. Mi piace e mi piace essere soprannominato così”. “Come per la tv, fare il padre a tempo pieno ti lascia poco tempo: mi interessano settimanali e tuttobici. Ho tutte i numeri rilegati”. Anche quelli con Cunego in copertina? “Le sue copertine le ho appese in camera...” A chi avete chiesto il vostro primo autografo? “Io al Giro del 1990 chiesi a Volpi il cappellino di Bugno, ma lui mi ignorò e ci rimasi malissimo. Poi, ironia della sorte, mi sono trovato Volpi direttore sportivo, gli chiesi chiariomenti e lui mi spiegò che in quei giorni Gianni soffriva di tendinite e in squadra c’era grande tensione...” spiega Basso. “Io invece a Martinello e Villa” dice Damiano. Il secondo intervento telefonico ha coinvolto Claudio Gentile, tecnico della nazionale Under 21 di calcio e grande appassionato di ciclismo. “Io sono malato di ciclismo, lo sapete, e mi spiace molto non poter essere fra di voi. Ivan e Damiano mi piacciono molto, li aspetto per pedalare con loro sul San Fermo, vicino a casa mia. Farò in modo che non mi stacchino, alla peggio mi attaccherò alla loro maglia...”. Vi piace il Pro Tour? “A me sì - dice Cunego - perché ogni gara avrà l’atmosfera della gara di Coppa”. “Forse sarebbe stato meglio un cambiamento più graduale, soprattutto per le società che sono state costrette a cambiare in poco tempo” riflette Basso. Ricordate Luz Ardiden? Armstriong cade, Ullrichh aspetta: voi cosa avreste fatto? “È stato un grandissimo gesto - dice Cunego -: se fai del bene ricevi del bene” “Chi mi conosce sa già la risposta - aggiunge Basso -: sono corretto e leale; certo, in quei momenti è l'istinto che ti fa agire, ma con la ragione direi di sì, mi fermerei anch’io”. Giù dal palco, per i due comincia un’altra sfida: quella degli autografi: ma confessiamo che sul 526 pari abbiamo smesso di tenere il conto...
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