Frank Vandenbroucke sta meglio ma è solo

| 08/06/2007 | 00:00
Frank Vandenbroucke è «fuori pericolo e perfettamente cosciente», ha dichiarato Ivan de Paolis, addetto stampa della Acqua&Sapone-Caffè Mokambo. Anche Palmiro Masciarelli, patron della squadra che ha sotto contratto il corridore belga, ha parlato al telefono con il corridore che è ricoverato all'ospedale Fornarolì di Magenta dopo che ieri aveva tentato il suicidio. «Frank attualmente è abbandonato - ha proseguito de Paolis -. Non ha più una donna e vive da solo. Non c'è che la squadra al suo fianco». LA CADUTA - Vandenboucke, da anni residente in provincia di Milano (a Vermezzo) era stato ricoverato ieri pomeriggio al pronto soccorso del "Fornaroli" di Magenta. Già nel 2000, a pochi mesi di distanza dal successo alla Liegi-Bastogne-Liegi, il 32enne di Mouscron era stato colto da crisi depressive che lo avevano costretto al ricovero in una struttura specializzata. Nel 2002, invece, la polizia belga gli aveva trovato in casa alcune sostanze dopanti. Di recente, dopo la ripresa dell'attività agonistica, aveva dato forfait al Giro d'Italia per un infortunio al ginocchio mai recuperato. LO PSICOLOGO - «Andava terribilmente male con Frank, non sapevo più come aiutarlo». A parlare è Jef Brouwers, psicologo sportivo, che ha avuto molti contatti con Frank Vandenbroucke anche nei giorni scorsi, prima che il ciclista belga tentasse il suicidio. «I problemi con il suo ginocchio hanno giocato un ruolo importante nello spirito di Frank- ha detto lo psicologo in una intervista riportata sul sito ufficiale di Vandenbroucke -. Il ginocchio è quello che l'ha sempre infastidito. Dopo l'operazione non ha potuto più correre come avrebbe voluto. I dottori non hanno potuto determinare quale fosse il problema. Gli ultimi giorni questo problema era diventato veramente terribile- ha proseguito Brouwers -. Le persone che ho chiamato in Italia non hanno potuto aiutarlo: Frank aveva analizzato tutto, secondo lui tutto era perso. La situazione del suo ginocchio lo ha interamente divorato. Sul piano personale non andava molto bene, la sua situazione familiare aveva degli alti e bassi. Abitava da solo a Milano». Nel 2000, Vandenbroucke aveva lasciato la prima moglie Chlothilde, che lo aveva reso papà di una bambina, Cameron, e si era fidanzato e poi sposato con Sara. Per i problemi legati alla depressione, Palmiro Masciarelli, patron dell'Acqua&Sapone-Caffè Mokambo con cui il belga è sotto contratto, lo scorso inverno aveva fatto in modo che Vandenbroucke si trasferisse in Abruzzo. «Quando qualcuno vuole privarsi della vita, è sempre un fatto triste - ha concluso Brouwers -. Non ho potuto prevenire il tentativo di suicidio e questo è un rimorso». da La Gazzetta dello Sport dell'8 giugno 2007
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