PROFESSIONISTI | 02/05/2018 | 18:33 Se fosse stato nei panni di Chris Froome, Tom Dumoulin non si sarebbe presentato al via del Giro d’Italia 2018. Di più: l’olandese campione uscente ha sottolineato come il britannico sia un danno per il ciclismo. Sono ancora calde le dichiarazioni della maglia rosa del 2017 quando il capitano del Team Sky si siede alla conferenza della vigilia della partenza da Gerusalemme.
Ma era tutt’altro che una sorpresa questa accoglienza da parte dei colleghi per l’ospite più importante e controverso di questa corsa rosa. Froome non ha perso il sorriso e ha risposto alle domande sulla sua delicata situazione in modo diplomatico. Ha ribadito la volontà di ripetere l’impresa di Eddy Merckx che tra il 1972 e il 1973 infilò la Tripla Corona non consecutiva con la vittoria in tutti i grandi giri. Le sue impressioni.
Chris, c’è il rischio che le vittorie che otterrai, compresa anche l’eventuale classifica finale, ti possano essere tolti così come è successo per Alberto Contador? «Credo che sia un po’ diverso rispetto al suo caso. Ma non è qualcosa alla quale pensare in questo momento, Mi trovo per la prima volta ad avvicinarmi a un grande giro in questa situazione, ma parto dal presupposto di non aver fatto niente di sbagliato».
Dumoulin ha detto che al posto tuo non si sarebbe presentato, come rispondi? ««Posso capire la sua frustrazione, ma al contempo ho il diritto di venire qui a correre e correre per la vittoria per dimostrare che non ho fatto niente di sbagliato. Sarebbe dovuto rimanere un procedimento confidenziale, ma è diventato pubblico e non mi ha fatto certo piacere».
Come ti senti alla vigilia della partenza? «Non vedo l’ora di iniziare questo Giro d’Italia, la mia squadra è fantastica. Siamo tranquilli qui in Israele e siamo pronti per la partenza. Vediamo cosa succede durante questi tre giorni, di sicuro la lotta per la maglia rosa inizierà da subito con la cronometro da 10 km che è una grande opportunità per gli uomini di classifica e con la terza tappa, visto il forte vento che è stato preannunciato. Non posso dire come finirà a Roma, ma sono ottimista da come sono uscito dal Tour of the Alps. Di certo non mi baserò solo sulle crono, bisognerà lottare su tutti i tipi di terreno e per fortuna ho potuto visionare sia lo Zoncolan sia la crono in Trentino, mentre conoscevo già il Colle delle Finestre. Ci sarà corsa dura».
Quanto sei cambiato dal tuo debutto al Giro? «Per la prima volta vengo qui per provare a vincere la corsa. La mia ultima esperienza risale a quasi dieci anni fa e sono molto felice di ritornare. Dopo aver vinto Tour e Vuelta era la decisione naturale, venire qui per provare a vincere il Giro per ottenere la Tripla Corona. È una delle motivazioni che mi ha spinto a essere qui, l'ho deciso lo scorso inverno».
Come è stato il tuo primo impatto in Israele? «Se all'inizio eravamo un po' preoccupati per la sicurezza, ora posso vedere che qui è tutto fantastico. Stamattina siamo usciti in bici con i ragazzi della squadra juniores israeliana. Spero che questa partenza sarà da ispirazione per i giovani ciclisti locali e, magari, che qualcuno di loro diventi un campione del futuro"
Pensi che Dumoulin sarà il favorito per la crono? «Tom è campione del mondo e batterlo è molto difficile, ma siamo qui per provare, inoltre non è una corsa di uno ma di ventun giorni e dobbiamo vivere alla giornata».
Come proseguirà la tua stagione? «Dopo il Giro correrò di sicuro il Tour».
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